Battaglia di Mosul: i numeri e il video dell’Isis
“La promessa di Allah” è il titolo di un nuovo video postato in rete dallo Stato Islamico sulla battaglia di Mosul sotto attacco dei governativi, in cui i jihadisti mostrano i combattimenti, strada per strada, nei quartieri orientali del capoluogo.
Il filmato che dura 26 minuti illustra la fortissima resistenza opposta dagli uomini del Califfo Abu Bakr al Baghdadi a difesa della loro capitale irachena: si vedono tra l’altro decine di autobomba lanciate contro carri armati, mezzi corazzati e veicoli Hummer protetti dell’esercito 3 della polizia iracheni che, esplodendo, provocano morte e distruzione.
Il video mostra soldati iracheni uccisi e le tipiche insegne dei reparti sciti mostrate come trofei, ma anche i caduti dell’Isis, alcuni ripresi dalla telecamera mentre vengono colpiti dal fuoco nemico.
Le riprese aeree realizzato con un drone mostrano (GUARDA IL VIDEO INTEGRALE) inoltre numerosi mezzi blindati dei governativi centrati con precisione da i lanciarazzi, cannoni senza rinculo e missili anticarro dei jihadisti.
Nel video, l’Isis fa il bilancio di quasi un mese di combattimenti, affermando di aver ucciso 2.200 soldati dell’esercito iracheno, distrutto 258 di mezzi nemici elencati per categoria (18 bulldozer, 168 Hummer più 7 danneggiate, 9 mezzi MRAP Jackal e 2 Buffalo, 15 carri armati Abrams più 17 danneggiati, 4 carri T-72 e uno danneggiato, 33 BMP 1 e 9 droni abbattuti per un valore stimato di 420 milioni di dollari.
Dati ovviamente impossibili da verificare anche perchè il comando iracheno nè la Coalizione hanno finora fornito dati sulle perdite subite in uomini e mezzi.
Dall’inizio dell’offensiva di Mosul lanciata lo scorso 17 ottobre, gli aerei e l’artiglieria della Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti hanno lanciato 4.000 bombe e ordigni contro le postazioni dell’Isis.
Oltre ai cacciabombardieri sono presenti sul terreno 12 elicotteri da attacco statunitensi Apache, 4 obici semoventi francesi da 155 millimetri Caesar e almeno 6 cannoni trainati statunitensi dello stesso calibro.
Ad annunciarlo è un portavoce della stessa Coalizione, il colonnello statunitense John Dorian, come riporta stamane il sito on-line della tv satellitare curda-irachena Rudaw.
“Proseguiremo a colpire l’Isis con bombe sganciate dal cielo e fino ad ora abbiamo lanciato 4 mila bombe dagli aerei e dall’artiglieria distruggendo 59 veicoli-bombe ed oltre 80 tunnel oltre all’uccisione di centinaia di terroristi dell’Isis””, ha detto il colonnello.
“Le forze irachene sono molto attente a salvaguardare la vita dei civili ed il lavoro sta andando avanti molto bene e speriamo che tutti gli iracheni ne siano orgogliosi”, ha aggiunto il portavoce.
In Siria intanto ha preso il via la nuova offensiva russa con pesanti bombardamenti missilistici ed aerei .
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha detto che i jet decollati dalla portaerei Ammiraglio Kuznetsov, schierata nell’est del Mediterraneo, hanno lanciato i primi raid sulla Siria.
“Oggi alle 10.30 e alle 11.00 abbiamo iniziato una grande operazione per causare danni massicci alle posizioni dello Stato islamico e del fronte Al-Nusra nelle province di Idlib e Homs” ha detto Shoigu alla Tass, usando il nome precedente del fronte Fateh al-Sham.
“Per la prima volta nella nostra storia navale, la portaerei Ammiraglio Kuznetsov ha cominciato a prendere parte ai combattimenti”, ha detto il ministro, facendo decollare i jet Su-33 mentre sulle postazioni jihadiste venivano lanciati anche missili da crociera Kalibr .
Foto: Stato Islamico, AP, Reuters, AFP, e Ministero Difesa Russo
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