La strategia di Trump per la cyber security

Il Velino AGV

Donald Trump, appena si insedierà alla Casa Bianca come nuovo presidente degli Stati Uniti, ordinerà una immediata revisione di tutta la cyberdefense Usa e delle vulnerabilità, includendo le infrastrutture critiche.

A farla sarà un “Cyber Review Team” di persone provenienti dall’ambito militare, delle forze di polizia e del settore privato. E’ questa la priorità del tycoon per quanto riguarda la cybersecurity, almeno secondo quanto affermato da lui stesso in campagna elettorale e poi riportato sul suo sito internet.

Il team fornirà raccomandazioni specifiche per la tutela delle diverse entità con le migliori tecnologie di difesa su misura per le probabili minacce.

Inoltre, stabilirà protocolli dettagliati e formazione per sulla sensibilizzazione informatica (awarness), che sarà obbligatoria per tutti i dipendenti del governo, pur continuando a rimanere aggiornato sull’evoluzione dei metodi di cyberattack.

Su questo versante istruirà il dipartimento della Giustizia, al fine di creare Joint Task Forces in tutti gli Stati Uniti che dovranno coordinare le risposte federali, statali e locali, nonché quelle delle forze dell’ordine alle minacce informatiche (cyberthreats).

Trump, inoltre, chiederà al segretario della Difesa e al capo dello stato maggiore congiunto (Joint chief of staff) di fornire raccomandazioni per migliorare il funzionamento e la struttura del Cyber Command Usa, con focus sia sull’attacco sia sulla difesa nel dominio cibernetico”.

Infine, il neo presidente eletto ha promesso di “sviluppare le capacità informatiche offensive cui abbiamo bisogno per scoraggiare gli attacchi da attori statali e non statali e, se necessario, per rispondere in modo appropriato”.

Su questo tema aveva tenuto un discorso il 3 ottobre , in cui aveva affrontato uno degli aspetti più importanti della sicurezza nazionale degli Stati Uniti: quello della cyber security.

Nell’occasione aveva ricordato che governo, imprese (soprattutto in relazione a segreti commerciali, frodi e furti di dati) e i cittadini (per quanto riguarda le loro informazioni private) si trovano a dover affrontare la minaccia costante di attacchi informatici.

Il furto di identità, il riciclaggio finanziario e i ransomware legati a estorsione ai danni delle istituzioni hackerate stanno diventando sempre più comuni.

Per Trump l’amministrazione Obama ha fallito sulla sicurezza informatica, perché queste informazioni altamente classificate sono così poco protette.

Da qui l’idea del tycoon di rivedere in primis tutta la strategia e le politiche legate al settore cibernetico, nonché di istituire un gruppo di esperti informatici che lavorerà con le istituzioni a tutti i livelli per fermare il cybercrime.

A questo proposito ha voluto sottolineare che “le nostre cyber offense e defense saranno le migliori al mondo.

Trasformeremo il cyberwarfare in una delle nostre migliori armi contro i terroristi”. Inoltre, nei confronti di chi violerà le regole, Trump promette che sarà considerato responsabile “nella misura massima consentita dalla legge”.

Foto: AP, TV e Partito Repbblicano

Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.

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