News da Mosca

Su-34: volo supersonico nella stratosfera

Un caccia bombardiere Sukhoi Su-34 appartenente al Reggimento Aviazione di Khabarovsk Krai  – ha riferito Alexander Gordeev, portavoce del distretto militare orientale dell’Aviazione Militare russa all’agenzia di stampa Interfax – ha effettuato un volo nella stratosfera in regime supersonico.

Il volo, ha riferito Gordeev, faceva parte di una serie di esercizi addestrativi nel quadro delle prove finali per l’anno accademico 2016 che avevano coinvolto esclusivamente velivoli del distretto militare orientale.
Si trattava nel dettaglio di una missione tattica di bombardamento i cui equipaggi si stavano addestrando in voli notturni e distruzione di bersagli terrestri in determinate zone loro assegnate.

Durante questi voli un equipaggio ha compiuto un volo nella stratosfera (quella quota di cielo compreso tra i 15 e i 50 chilometri) raggiungendo una velocità supersonica (dunque per definizione superiore a quella del suono).

Si tratta certamente di una prova dei limiti combinati di tangenza operativa e velocità del Su-34, velivolo che, come già ampiamente trattato in passato su questa rubrica, è riconosciuto come un mezzo aereo sempre più fondamentale nell’attuale dottrina militare della Federazione russa.

 

Nuovo sistema di puntamento per gli elicotteri russi

Dopo aver analizzato i risultati della campagna aerea in Siriail Ministero della Difesa russo ha deciso di testare un particolare e innovativo sistema di puntamento con cui equipaggiare i suoi elicotteri da combattimento Mil Mi-35M e Mi-8AMTSh Terminator.

Ideato e sviluppato dalla Shvabe Holding Company, una filiale di Rostec Corporation, l’OPS-24N-1 può “vedere” attraverso pesanti coltri di nebbia, fumo e tempeste di polvere.

“È già stata presa una decisione per testare il nuovo sistema. – ha dichiarato a Izvestia un rappresentante della Difesa russa – Le stazioni ottico-elettroniche attualmente in uso sono efficaci e lavorano bene, ma in base alle esperienze ottenute nelle recenti operazioni aeree in Siria ci siamo resi conto che abbiamo bisogno di sistemi sensibilmente più avanzati”.

Il sistema di puntamento OPS-24N-1 raccoglie i dati rilevati da quattro stazioni succursali stabilizzate e le invia all’operatore di bordo, un sistema unico nel suo genere che è in grado di vedere onde ultracorte invisibili ad occhio nudo e che, nelle parole del vice direttore Shvabe Sergei Popov, costituirebbe una vera e propria rivoluzione nel campo dell’optronica poiché sarebbe un sistema ogni-tempo multifunzione capace di osservare il campo d’azione a 360° perfettamente in grado di svolgere compiti sia nella ricerca scientifica che nella sicurezza.

Consegnato il nono Su-30SM all’Aviazione Navale russa
Il Reggimento di Aviazione Navale della Flotta del Mar Nero ha ricevuto il nono caccia Su-30SM con il contrassegno numerico 43 blue che è stato chiamato “Sevastopolsky”; per l’occasione l’equipaggio del caccia in questione ha superato un corso di formazione nel centro sperimentale per l’Aviazione Navale di Yeysk.

I nove caccia Su-30SM che sostituiranno gradualmente i vecchi Su-24 sono già ampiamente operativi nella Crimea presso la base aerea di Saki.

Dopo la riunificazione della Crimea con la Russia nel 2014 infatti, il processo di rinnovamento del Reggimento di Aviazione Navale della Flotta del Mar Nero è proceduto in maniera spedita e secondo fonti militari interne le consegne di caccia multiruolo Su-30SM continueranno anche l’anno prossimo.

Il caccia multiruolo Su-30SM (che per la cronaca ha segnato il suo primo dispiegamento operativo fuori patria nello scorso settembre 2015, quando presso il distaccamento siriano di Hmeymim ne sono giunti quattro esemplari) può essere utilizzato in attacchi contro obiettivi aerei, terrestri e navali. Può condurre missioni di ricognizione elettronica ed ECM nonché attività di preallarme. Il velivolo funge inoltre anche da piattaforma di comando e controllo all’interno di una flotta di aerei da combattimento nell’ambito di missioni congiunte.

 

Quattro nuovi Su-30SM per la pattuglia Russian Knights

La pattuglia acrobatica “Russian Knights” (in russo “Russkie Vitjazi”) basata sin dalla creazione avvenuta il 5 aprile 1991 su quattro Su-27P e due Su-27UB biposto ha ricevuto alla fine di ottobre dalla società Irkutsk Aviation Plant i primi quattro nuovi caccia Su-30SM, seguendo così la stessa modernizzazione che sta compiendo attualmente l’Aeronautica Militare russa.

La cerimonia che si è svolta presso il 237° TsPAT Centro di esposizione di attrezzature aeronautiche – intitolato all’Eroe dell’URSS Ivan N. Kožedub pilota asso dell’aviazione sovietica durante la Seconda guerra mondiale – di stanza presso la base aerea di Kubinka ha visto la presenza degli alti rappresentanti dell’industria russa nonché del Comandante in Capo della Forza Aerospaziale russa (VKS) Viktor Bondarev che si è congratulato con i piloti della pattuglia per i nuovi caccia ricevuti.

“La nostra pattuglia acrobatica – ha dichiarato alla stampa il Gen. Bondarev – oggi possiede un caccia allo stato dell’arte che appartiene alla generazione “4++”; un velivolo che tra l’altro ha mostrato e confermato le sue eccellenti caratteristiche nelle recenti missioni di combattimento in Siria e che molto probabilmente per queste stesse peculiarità mostrate non avrà eguali nel mondo per i prossimi 10-15 anni”.

Secondo il capo della VKS Bondarev, infine, entro la fine del 2016 la pattuglia Russian Knights riceverà un secondo lotto di ulteriori quattro caccia Su-30SM, ad avvalorare la tesi che ogni anno l’Aeronautica Militare russa riesce a formare quasi un reggimento aereo poiché ottiene circa 20-24 Su-30SM dall’industria aeronautica.

I piloti della pattuglia acrobatica russa hanno ovviamente superato una serie di fase di addestramento in volo e con i simulatori al fine di acquisire i nuovi profili di gestione e le nuove capacità aerodinamiche di questo moderno caccia.

I piloti dei Russian Knights sperano di volare in formazione con i nuovi caccia già dalla prossima stagione estiva 2017, abbandonando così definitivamente gli anziani Su-27P/UB.

 

4 Mil Mi-8MTV-1 per EMERCOM

Russian Helicopters ha reso noto all’agenzia di stampa russa TASS che lo scorso mese di settembre il Ministero della Federazione russa per gli Affari della Difesa Civile, Emergenze ed eliminazione delle conseguenze dei disastri naturali (semplicemente noto come EMERCOM), ha firmato con la sussidiaria Kazan Helicopters Plant due distinti contratti per la fornitura di 2 + 2 elicotteri utility Mil Mi-8MTV-1.

Secondo i termini dei due contratti, i quattro elicotteri saranno consegnati ad EMERCOM entro la fine dell’anno in corso presso gli uffici regionali del Ministero delle situazioni di emergenza della Repubblica del Tatarstan.

Il Mi-8MTV-1 oggetto del recente contratto, peraltro annunciato già nell’agosto del 2015 relativamente agli approvvigionamenti 2015-2018, è un elicottero estremamente versatile per le operazioni di soccorso: può essere utilizzato in missioni antincendio, ricerca e soccorso (SAR) e trasporto medico in qualsiasi condizione climatica e temporale. È dotato di un verricello capace di sollevare fino a 300 chilogrammi e di una capacità di carico interna pari a 4 tonnellate.

Per dovere di cronaca è bene sottolineare che la flotta a disposizione di EMERCOM comprende una variegata panoplia di velivoli di costruzione russa (e ucraina) tra cui elicotteri Kamov Ka-226 e Ka-32A1, Mil Mi-8 e Mi-26 e ancora aerei Ilyushin Il-76TD e Il-62M, Tupolev Tu-214, Beriev Be-200, Antonov An-148, An-74P e An-3, Yakovlev Yak-42 e Sukhoi Superjet 100. Tutti questi velivoli sono attualmente dislocati negli otto gruppi aerei siti a Zhukovsky (regione di Mosca), Pulkovo-2 (vicino a San Pietroburgo), Rostov-on-Don, Nizhny Novgorod, Ekaterinburg, Mineralnje Vodi, Krasnoyarsk e Khabarovsk. Il centro “Yuzhniy” che si trova a Rostov-sul-Don include per competenza anche la nuova area della Crimea.

 

Quattro nuovi Yak-130 per la VKS

I piloti collaudatori della VKS hanno ricevuto un nuovo lotto di quattro addestratori avanzati Yakovlev Yak-130.
Mentre scriviamo i rappresentanti del Servizio di Ingegneria dell’Aeronautica Militare russa stanno effettuando le ispezioni di rito e le verifiche di funzionamento dei sistemi e dell’avionica dei quattro velivoli al fine di assegnare la prevista conformità con le caratteristiche dichiarate dal costruttore.

Quando questa notizia verrà pubblicata i quattro Yak-130 saranno destinati alla Military Aviation Institute di Krasnodar.

Allo stato attuale, secondo fonti militari russe, la VKS avrebbe già ricevuto oltre 70 nuovi addestratori Yak-130.
Per dovere di cronaca è bene riportare che la Military Aviation Institute di Krasnodar è l’unica Accademia di volo per la formazione dei piloti militari della VKS; è stata fondata nel 1938 e da allora in questa sede sono stati formati finora più di 26.000 tecnici specialisti e oltre 17.000 piloti (di questi oltre 1000 sono stati decorati Eroi dell’URSS e 61 Eroi della Russia).

Foto: Sukhoi, Rostec, Sukhoi, Ministero Difesa Russo  e Sputnik

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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