Nuovi test del laser aerotrasportato russo Beriev A-60
Il Beriev A-60 è un velivolo militare concepito in epoca sovietica poco conosciuto: si tratta di un velivolo dotato di laser imbarcato e basato sul factotum Ilyushin Il-76MD (codice NATO “Candid”) il cui progetto risale alla fine degli anni ‘70, nei periodi in cui nella folle corsa agli armamenti anche gli Stati Uniti stavano lavorando su un velivolo concettualmente identico ma diverso negli scopi finali: i sovietici pensavano infatti alla neutralizzazione dei satelliti nemici, mentre gli statunitensi vedevano nell’arma laser la possibilità di colpire i missili balistici diretti verso il suolo americano.
È praticamente certo che del velivolo furono realizzate due o tre cellule (prototipi) su cui vennero testate e via via risolte numerose e complesse problematiche intrinsecamente connesse con l’allora nuova tecnologia laser: il 19 agosto 1981 volò il primo prototipo e il 29 agosto del 1991, pochi mesi prima del crollo dell’URSS, seguì il volo del secondo prototipo con ulteriori prove a terra e in volo fino al 1994. Un terzo prototipo su cui non esistono molte notizie sarebbe stato lasciato invece presso lo stabilimento Beriev di Taganrog.
L’A-60, benché tradisca chiaramente la derivazione dell’Il-76, riportava numerose modifiche strutturali che ne stravolgevano la cellula, rendendola estremamente diversa rispetto ai numerosi derivati del “Candid” (quali l’aerocisterna Il-78 o l’AEW A-50).
Il radome tradizionale fu sostituito da una particolare carenatura a bulbo contenente quasi certamente un radar (il Ladoga-3, secondo fonti russe) per la rilevazione dei bersagli, una torretta dorsale a scomparsa sopra la parte posteriore della fusoliera per l’emissione del raggio laser e due rigonfiamenti ai lati della fusoliera inferiore ospitano i generatori di energia per il laser.
Dopo essere stato messo fuori servizio per ben 15 anni, l’A-60 tuttavia è tornato nelle grazie del Ministero della Difesa russo già del 2009 poiché secondo numerose testimonianze il velivolo è stato visto in volo nei cieli di Rostov-na-Don e Taganrog.
A questo si uniscono le recenti dichiarazioni rese da Vladimir Mikhejev, rappresentate della società KRET (Concern RadioElectronic Technologies) all’agenzia TASS.
Secondo Mikhejev, infatti, il nuovo Beriev A-60 sarà in grado di distruggere obiettivi nemici con un nuovo sistema laser di grande precisione. Tra gli obiettivi del velivolo non più satelliti ma sembra missili e velivoli.
“L’A-60 – ha dichiarato inoltre Mikhejev, la cui KRET si occupa della nuova avionica del velivolo – potrà contare su un sistema di puntamento molto accurato al fine di far determinare all’equipaggio dell’A-60, con estrema precisione, la posizione dell’obiettivo verso cui dirigere il raggio laser. Laser che, nelle parole del rappresentante di KRET, sarà così potente che il velivolo dovrà essere adeguatamente protetto: – “Siamo consapevoli che l’avionica dell’A-60 dovrà essere rielaborata per adattarsi alle nuove capacità e tutti i sistemi di bordo dovranno essere opportunamente protetti dal sistema laser di bordo”.
Un progetto simile è stato sviluppato negli Stati Uniti con l’aereo sperimentale Boeing Yal-1 derivato da un B-747 (nella foto a lato) a cui tuttavia sono stati tagliati i fondi nel 2010 mentre il programma è stato chiuso nel dicembre del 2011.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.