Il caccia indiano Tejas presto in servizio ma non sulle portaerei
La Marina indiana ha respinto ogni ipotesi di imbarcare sulla nuova portaerei (la prima di costruzione inreramente nazionale) Vikrant il cacciabombardiere di produzione nazionale HAL Tejas perché “incapace di rispondere ai requisiti e alle specifiche richiesti per l’impiego su portaerei”.
Di conseguenza la Marina di Nuova Delhi intende lanciare una gara per dotarsi di un nuovo cacciabombardiere da affiancare ai Mig-29K già in uso ma che hanno registrato molti problemi tecnici e non sono risultati soddisfacenti.
Probabile che alla gara partecipino il russo Sukhoi Su-33, di certo il francese Dassault Rafale già ordinato in 36 esemplari dall’Aeronautica Indiana in base a un contratto siglato nel settembre scorso da 7,8 miliardi di euro dopo un lunghissimo negoziato, e potenzialmente lo statunitense EF-18 Super Hornet.
A metà novembre il Defence Acquisition Council (DAC), guidato dal ministro della Difesa Manohar Parrikar, ha autorizzato la spesa di 7,5 miliardi di dollari per l’acquisizione di 83 cacciabombardieri Tejas MK1A da assegnare alle Forze aeree (IAF) e alla componente aeronautica della Marina Militare indiana (IN). Conosciuto anche come LCA (Light Combat Aircraft), il Tejas è un caccia multiruolo di quarta generazione e mezza prodotto dall’industria aeronautica indiana Hindustan Aeronautics Limited (HAL).
Caratterizzato da un’ala a doppio delta e da una singola deriva verticale, è spinto da un propulsione turbofan General Electric F404-GE-402 che garantisce una spinta di 53/85 kN e una velocità massima in quota di 2.205 km/h (Mach 1,8), con un’autonomia di 3.000 chiloetri (1.620 miglia nautiche) e un raggio operativo di 500 chilometri (270 nmi).
Progettato in collaborazione con la ADA (Aeronautical Development Agency), l’agenzia indiana per lo sviluppo aeronautico, il Tejas è dotato di un cannone GSh-23 da 23 mm e di pod S-8 per razzi da 135 mm ma può trasportare fino a 3,5 tonnellate di armamento, suddiviso tra un punto d’attacco centrale e sei punti di attacco subalari.
L’aereo può impiegare bombe a caduta libera (FAB-250, FAB-500, OFAB-250-270 e OFAB-100-120), a guida laser (KAB-1500L e GBU-16 Paveway II), a grappolo (RBK-500) ed incendiarie (ODAB-500PM e ZAB-250/350), e missili aria-aria (R-77, R-73, Python 5, Derby ed Astra), aria-superficie (DRDO Anti-Radiation Missile, Kh-59ME TV-guided standoff missile e Kh-59MK Laser-guided standoff missile) ed anti-nave (Kh-35, Kh-31). (IT log defence)
Foto: indianexpress.com
Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli
Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.