Trump “abbatte” l’F-35 con un tweet

Donald Trump deve ancora insediarsi alla Casa Bianca ma è già ai ferri corti con i colossi dell’industria aeronautica e della Difesa. Prima ha annunciato con un tweet la volontà di cancellare l’ordine a Boeing per due nuovi B-747-8 “Air Force One” destinati a entrare in servizio nel 2024. “L’aereo è completamente fuori controllo, i costi sono ridicoli” aveva scritto il presidente eletto che ieri ha usato lo stesso social per “abbattere” l’F-35, il velivolo da combattimento di Lockheed Martin che rappresenta il programma militare più costoso nella storia e caratterizzato da anni di ritardi e spese sempre più elevate.

Trump ha twittato che “il programma e il costo dell’F-35 sono fuori controllo” aggiungendo che “miliardi di dollari possono e saranno risparmiati sulle spese militari (e altri acquisti) dopo il 20 gennaio”.
Una dichiarazione che ha fatto crollare in Borsa il titolo di Lockheed Martin:  solo pochi minuti dopo il tweet di Trump il colosso aeronautico aveva già bruciato a Wall Street ben 4 miliardi di dollari, scivolando di oltre il 4%.

“Siamo lieti dell’opportunità di rispondere a qualsiasi domanda del Presidente eletto sul programma F-35. Lockheed Martin e i suoi partner industriali danno fondamentale importanza alla sostenibilità del programma” ha risposto Lockheed Martin con un comunicato.
“Abbiamo investito centinaia di milioni di dollari per ridurre il costo del velivolo di oltre il 70%.

La proiezione del costo dell’aereo al 2019-2020 è di 85 milioni di dollari. A quel prezzo l’F-35 sarà meno costoso di qualsiasi aereo di quarta generazione al mondo. E sarà invece di quinta generazione, che è un enorme vantaggio tecnologico per tutti coloro che utilizzeranno l’aereo.

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Il costo non riguarda solo l’acquisizione. Lockheed Martin e i suoi partner industriali stanno investendo centinaia di milioni di dollari anche per ridurre i costi di manutenzione nell’arco di vita del velivolo, che sarà di 30-40 anni. Siamo consapevoli dell’importanza della sostenibilità dei costi ed è un aspetto su cui tutto il programma F-35 è focalizzato”, recita il comunicato dell’azienda.

Negli ultimi tempi sono aumentate le tensioni tra Lockheed Martin e Pentagono circa i costi dei velivoli ma solo il tempo dirà se Trump ha in previsione di ridurre il numero di F-35 destinati alle forze armate statunitensi (oltre 2.400 nelle tre versioni), iniziativa che avrebbe ripercussioni anche sul costo dei velivoli acquisiti da Nazioni alleate, inclusa l’Italia che si è impegnata ad acquisire 90 velivoli (60 in versione A e 30 in versione B, la metà di questi ultimi per Marina.

“E’ presto per dire se ci saranno ripercussioni, sia sul numero di velivoli da acquistare, sia sulle sorti dello stabilimento di Cameri, bisogna capire cosa intende fare in concreto il presidente eletto”, ha detto ieri all’Ansa una fonte italiana che conosce bene il dossier.

Foto: WITN e Lockheed Martin

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