FINCANTIERI, STX E DCNS: NASCERA’ “L’ AIRBUS DELLA CANTIERISTICA” ?
Con la selezione di Fincantieri, lo scorso 3 gennaio, quale “preferred bidder” nella gara internazionale per l’aggiudicazione del capitale dei cantieri francesi STX di Saint-Nazairé il gruppo cantieristico italiano entra con determinazione sul mercato francese.
L’apertura a questa soluzione del Governo Francese, unitamente al tessuto politico-sociale nazionale e della regione della Loira, permette di prospettare diversi paletti governativi volti a proteggere la firza lavoro e l’indotto, il know-how, le proprietà intellettuali e le capacità strategiche di STX France a favore di DCNS, il gruppo cantieristico a maggioranza statale (62%) specializzato nel settore della Difesa.
La quota del 66,66% di STX France, che tutt’oggi controlla i cantieri francesi di Saint Nazaire (ex-Chantiers de l’Atlantique), è stata messa in vendita dopo che il Tribunale di Seul ha imposto al gruppo sudcoreano STX Offshore & Shipbuilding, in amministrazione controllata, di cedere partecipazioni del gruppo per pagare i creditori. Lo Stato francese detiene la quota restante (33,34%) di STX France, che oggi occupa 2.600 dipendenti, oltre ad altri 5.000 dell’indotto, ed è uno dei principali costruttori di navi da crociera al mondo.
Gli ultimi contratti sono divenuti operativi lo scorso dicembre, quando il Ministro dell’Economia francese Michel Sapin e il Segretario di Stato per l’Industria Christophe Sirugue si sono associati alla comunicazione di STX France, con la quale quest’ultima ha annunciato l’operatività del contratto per tre unità destinate all’armatore americano Royal Caribbean Cruise Limited, da consegnarsi nel 2021 e 2022. Si tratta di una nave classe “Oasis”, che si va ad aggiungere alle due già ordinate, di cui la prima Harmony of the Seas, la più grande nave da crociera al mondo, è divenuta operativa nel maggio 2016, e due navi della classe “Edge”, il cui ordinativo porta a quattro il numero totale di unità della medesima serie commissionate ai cantieri STX France.
Le due navi da crociera del tipo “Meraviglia Plus” che sono l’oggetto dell’altro contratto, saranno invece consegnate all’armatore italo-svizzero MSC Crociere nel 2019 e 2020, e seguiranno le altre due classe “Meraviglia”. L’entrata in vigore di questi contratti porta il carnet di ordini fermi e finanziati e quindi lavoro a STX France fino al 2022, con opzioni che se esercitate, porteranno ulteriore attività fino al 2026. I due contratti annunciati hanno un valore complessivo di 4 miliardi di euro e portano 35 milioni di ore di lavoro a STX France.
Con la selezione di Fincantieri quale “offerente preferito” nel processo di vendita del 66,66% di STX France SA, è iniziato un processo che, secondo l’intervista rilasciata dal Segretario di Stato per l’Industria Christophe Sirugue all’agenzia Reuters, si è sviluppato su due filoni: da una parte la procedura fra Fincantieri STX Europe e il Tribunale sudcoreano e dall’altra tra il gruppo italiano e lo Stato francese. Sempre secondo quanto ha dichiarato il Segretario di Stato all’Industria francese, la firma dell’accordo dovrebbe avvenire ‘probabilmente’ intorno al 15 febbraio, mentre la chiusura completa del dossier dovrebbe arrivare nel mese di aprile. Periodo antecedente le elezioni francesi.
Esiste infatti uno scontro tra il Presidente in carica François Hollande che non si ricandida alle prossime elezioni e il candidato della sinistra alle primarie ed ex-ministro socialista Arnaud Montebourg ed il leader dell’estrema destra Marine Le Pen, che spingono per la nazionalizzazione dei cantieri ‘anche temporanea’ per dare tempo al Governo ed ai soggetti coinvolti nel dossier di trovare la migliore soluzione (a vantaggio francese) con Fincantieri. Una soluzione alternativa (a Fincantieri) ha detto il Sindaco di Saint-Nazaire, deve essere trovata per la protezione del cantiere e dei posti di lavoro. Messaggio più volte rimarcato dai sindacati che nei giorni successivi alla selezione di Fincantieri hanno intrecciato più stretti rapporti ed hanno avuto un incontro con i loro omologhi italiani di settore e della stessa Fincantieri.
Il fatto che STX Europe dovesse procedere alla vendita dei cantieri di Saint-Nazaire era noto da tempo ed una volta giunti al momento di presentare le domande, nessuna cordata francese o con elementi nazionali si è proposta. Tutte le proposte di cui si è parlato venivano da soggetti finanziari, gruppi industriali o società straniere. Neanche le istituzioni locali o di categoria sono riuscite a coagulare un gruppo finanziario-industriale che potesse presentare interesse al dossier.
Secondo diverse fonti, un punto di svolta nella discussione del dossier STX France fra i Governi francese e italiano e la possibile conseguente creazione di un polo cantieristico europeo, si sarebbe verificato nell’incontro bilaterale dello scorso marzo a Venezia fra il Presidente francese François Hollande e l’allora premier italiano Matteo Renzi.
In occasione del successivo incontro con il premier italiano Paolo Gentiloni, tenutosi a Parigi lo scorso 10 gennaio, il Presidente francese, introducendo il discorso legato alla possibilità di partnership industriali ancora realizzabili tra i due paesi, (citando specificatamente ancora lo spazio possibile nel settore dell’elettronica e delle nuove tecnologie), parlando immediatamente dopo del futuro di STX France, ha detto che il Governo francese prende molto sul serio l’ipotesi dell’acquisizione da parte di Fincantieri e che sta lavorando verso tale soluzione.
Con la volontà che lo Stato francese rimanga un azionista di minoranza ma al tempo stesso che abbia la possibilità di bloccare operazioni contrarie allo sviluppo del cantiere e dell’occupazione ed alla sua accessibilità da parte di DCNS: in pratica un “azionariato molteplice”.
Il Segretario di Stato per l’Industria Christophe Sirugue ha confermato all’agenzia Reuters nell’intervista pubblicata il giorno successivo all’incontro fra il Presidente Hollande ed il Premier Gentiloni, che il gruppo DCNS (che lo Stato francese detiene al 62%, ed il rimanente è in mano al gruppo Thales) farà parte dell’azionariato, confermando quanto già detto in precedenza. In particolare il Governo francese vuole mantenere il 33,34% come minoranza di blocco, unitamente alla quota ancora da stabilire di DCNS, “il complessivo comunque non raggiungerà il 50%”. Allo stesso tempo, il rappresentante del Governo francese ha detto che Fincantieri non necessariamente avrà una quota superiore al 50% perché Fincantieri discute con altri soggetti. Questi ultimi dovrebbero essere gli stessi gruppi crocieristici che si erano proposti insieme al gruppo cantieristico Damen, ma la cui offerta non è mai stata presentata.
Lo stesso presidente e amministratore delegato di DCNS, Hervé Guillou, ha più volte rimarcato che il gruppo cantieristico specializzato nel settore della Difesa segue da vicino il dossier della vendita dei cantieri STX France ma che non è interessato all’acquisizione o al controllo di STX France. Il suo gruppo non ha esperienza nel mercato delle crociere che ha proprie specifiche caratteristiche diverse da quello delle costruzioni militari come andamenti ciclici, richiede finanziamenti e liquidità e prevede penali in caso di mancato rispetto delle tempistiche di consegna.
A seguito poi dell’annuncio della scelta di Fincantieri quale ‘preferred bidder’, ha detto che non esclude l’entrata nell’azionariato di STX France, sottolineando in tutte le interviste prima e dopo tale annuncio, che è necessario a livello strategico preservare le capacità ed infrastrutture del cantiere in vendita.
I cantieri delle portaerei
Ma perché i cantieri di Saint-Nazaire sono strategici per la Francia? STX France non è solo navi da crociera ma anche costruzioni navali militari. Come rimarcato dallo stesso Capo di Stato Maggiore della Marina francese, l’ammiraglio Christophe Prazuck in occasione dell’audizione dello scorso 12 ottobre, in ordine alla legge di programmazione finanziaria (o Budget per la Difesa) per il 2017, quest’ultimo ha sottolineato che STX France è l’unico cantiere in Francia a poter costruire unità militari (e non solo) di oltre 10.000 tonnellate (l’ad e presidente di DCNS ha parlato di 12-13.000 t).
Le necessità dello Stato francese e un accordo industriale fra DCNS e STX France siglato nel 2008, hanno sancito che i cantieri di Saint Nazaire fossero i depositari delle infrastrutture e del know-how per la costruzione di grandi unità navali per la Marina Francese e l’export, come si è verificato per le navi d’assalto anfibio classe “Mistral”, senza dimenticare le future costruzioni per la stessa Marine Nationale non ancora commissionate, a partire dai rifornitori di squadra fino ad una nuova portaerei.
La decisione di dove costruire l’attuale portaerei a propulsione nucleare in servizio, la Charles De Gaulle e le problematiche legate a questa decisione ci spiegano meglio quanto siano importanti per la Difesa francese le infrastrutture dei Cantieri di Saint-Nazaire. L’Arsenale di Brest, dove poi è stata costruita la portaerei Charles De Gaulle, era in competizione con il sito di Saint Nazaire per questa importante commessa.
Le infrastrutture del cantiere posto sull’Estuario della Loira erano più adatte alla costruzione di un’unità di questo tipo, che peraltro aveva già realizzato la portaerei Foch. Pressioni politiche, industriali e sociali spinsero invece verso Brest, dove l’unità a propulsione nucleare fu costruita dall’allora DCN (oggi DCNS) a partire dal 1987, con varo nel maggio 1994 e emtrata in servizio nel maggio 2001.
Il sito prescelto presso l’Arsenale di Brest, il bacino 9 di Laninon presentava delle limitazioni che portarono alla riduzione delle dimensioni della portaerei ed alla sua incapacità di lanciare e recuperare velivoli simultaneamente. Con il passare degli anni e la riduzione del budget della Difesa francese, quest’ultima si è trovata nell’impossibilità di mantenere nel tempo la capacità offerta dall’Arsenale di Brest, quando tale capacità poteva essere assicurata dai cantieri di Saint-Nazaire.
Per questo motivo e per porre fine alla concorrenza fra il gruppo DCNS e quella che sarebbe divenuto STX France, sotto la spinta ma anche i piani del Governo francese, quest’ultimo e DCNS siglarono un patto nel 2008, in base al quale le grandi unità per la Marina francese e per l’export della cantieristica militare francese sarebbero state costruite presso il sito di Saint-Nazaire, e questi cantieri avrebbero dovuto mettere a disposizione le infrastrutture per le necessità del gruppo DCNS e gli altri cantieri nazionali. Grazie a questo accordo che è stato successivamente rinnovato, DCNS ed STX France hanno ottenuto dalla Difesa francese il contratto per la realizzazione delle tre unità d’assalto anfibio o BPC (Bâtiments de Projection et de Commandement) per la Marine Nationale.
In particolare le prime due, le unità Mistral e Tonnerre sono state consegnate rispettivamente nel 2006 e 2007 mentre la terza (Dixmude), assegnata dalla Direzione Generale Armamenti francese (DGA) nel 2009 al team industriale, è stata consegnata nel gennaio 2012. Nel frattempo il Governo francese e quello russo hanno dato origine all’accordo scaturito nel contratto in base al quale l’industria cantieristica francese con la collaborazione di quella russa, avrebbe fornito alla Marina russa due unità tipo BPC che sarebbero state realizzate dai cantieri di Saint-Nazaire, con l’opzione di altre due gemelle da realizzare in Russia. Le due unità sono state realizzate ma mai consegnate alla Federazione Russa per le note vicissitudini legate alla Crisi ucraina.
Nel giugno e settembre dello scorso anno, le due unità sono state invece consegnate al Governo Egiziano con un contratto siglato nell’ottobre 2015, che includeva anche l’addestramento degli equipaggi e il supporto in servizio delle medesime.
In aggiunta alle unità tipo BPC, che vengono proposte sul mercato dell’export da DCNS ed STX France in diverse dimensioni e dislocamento a pieno carico, da 14.000 a 28.000 tonnellate, come si sta verificando in questo momento, per quanto è finora emerso, in India ma anche in altri paesi e gare in atto, DCNS e STX France offrono anche la famiglia Brave di unità da supporto logistico di nuova generazione. Proposte nei modelli Brave 180 da 25.000t e Brave 195 da 30.000t, queste unità vengono offerte per il rimpiazzo delle attuali unità in servizio con la Marina francese. Il contratto per tre nuove unità, previsto per l’inizio della prossima legge pluriennale militare nazionale (2020-2025), dovrebbe tradursi in consegne dal 2023. Sempre il CSM della Marina Nationale, in occasione dell’audizione dello scorso ottobre ha evidenziato che gli attuali rifornitori di squadra sono datati e affrontano il rischio di temporanee riduzioni di capacità, necessitando un rimpiazzo. Sempre nell’ambito dell’accordo fra i cantieri vi è la realizzazione di una nuova portaerei, il cui progetto viene proposto per l’export in attesa che i tempi siano maturi per la Difesa francese.
Il segmento della produzione militare che s’integra nella strategia di diversificazione di prodotti messa in atto da STX France, per sopperire alle problematiche legate agli andamenti ciclici del settore crocieristico, unitamente a quella di sviluppo nel settore dell’energia marina di cui parleremo in seguito, ha portato negli ultimi anni alla proposizione di progetti di unità di superficie di nuova concezione, ed in particolare la nuova generazione di fregate classe “Floréal” e di corvette di unità conosciute con il nome Defendseas.
In aggiunta alle unità tipo BPC, STX France ha realizzato per la Marina francese e per quella Marocchina rispettivamente sei e due fregate da sorveglianza della classe “Floréal” consegnate rispettivamente nel periodo 1992-1994 e 2002-2003. STX France ha consegnato alla Marina Nationale anche l’unità idro-oceanografica Beautemps-Beaupré nel 2003, mentre sul sito di Saint Lorient in Bretagna (che recentemente è stato venduto da STX Europe per fare cassa ad un altro cantiere francese) sono stati realizzati per conto di altri cantieri, unità minori come nel caso delle unità da sbarco materiali di nuova generazione o CTM NG inizialmente destinate alla Federazione Russa e poi vendute all’Egitto ed unità da pattugliamento, compreso un OPV da 70 metri per i cantieri Raidco Marine.
La nuova famiglia di fregate “Floréal” e unità di superficie di nuova concezione Defendseas, quest’ultima presentata in occasione del salone di Euronaval nel 2014 e attualmente offerta nella versione tipo corvetta quale piattaforma da 90 m e 2.500t, vengono proposte sul mercato internazionale dove sono già state selezionate insieme ad altri concorrenti per alcuni programmi, ma finora senza esito positivo finale.
Ma le capacità acquisite con i programmi militari e la competizione sul mercato civile, ha portato i cantieri STX France a farsi strada negli ultimi anni in un altro importante settore del comparto militare che rende ancora più strategica la posizione dei cantieri di Saint-Nazaire: il mantenimento in servizio o MCO (Maintien en Condition Opérationnelle) delle unità navali della Marina francese.
Si tratta degli interventi manutentivi programmati e di quelli legati ad attività d’ammodernamento, cui sono sottoposte tutte le unità in servizio nel corso della vita operativa. In passato questo tipo di attività era appannaggio principalmente del gruppo DCNS, avendo realizzato nel tempo la quasi totalità delle unità per la Marine Nationale e avendo le capacità non soltanto cantieristiche ma anche di supporto dei sistemi imbarcati. Fra questi in particolare, il sistema di comando e controllo o CMS (Command Management System) delle principali unità, il cui sviluppo, realizzazione e supporto è stato appannaggio del gruppo con la famiglia SENIT (Systéme d’Exploitation Navale des Informations Tactiques) dagli anni ’60.
Dal 2009, STX France è entrata in questo business inizialmente con le attività MCO a favore dei rifornitori di squadra Meuse, Marne, Var e Somme, che ha portato avanti fino al 2014. Nel dicembre 2011, insieme al gruppo DCNS, i cantieri di Saint-Nazaire si sono aggiudicati le attività MCO legate alle sei unità da pattugliamento armato o frégates de surveillance classe “Floreal”, che STX France ha costruito fra il 1992 e 1994, e tutte dislocate presso i distretti d’oltremare della Martinica, Riunione, Tahiti e Nuova Caledonia. Il relativo contratto di supporto MCO è destinato a terminare con la fine del 2017.
Non potevano non mancare le tre unità d’assalto anfibio tipo BPC (Bâtiments de Projection et de Commandement), anch’esse costruite da STX France, la cui attività MCO anche per l’unica unità da sbarco mezzi pesanti o Transport de Chalands de Débarquement (TCD) ancora in servizio con la Marine Nationale, è stata assegnata sempre insieme a DCNS, nel febbraio 2015.
Un mese più tardi STX France ha portato a casa in diretta concorrenza con DCNS anche il contratto MCO per l’unità scientifica e per prove Monge. Ma la capacità concorrenziale proveniente dal mercato civile, ha consentito ai cantieri di Saint-Nazaire di ottenere un altro importante successo proprio a scapito del suo diretto concorrente ma anche partner industriale, gruppo DCNS e di un’altra società francese. Con grande sorpresa e con un duro colpo alle capacità di DCNS (che sarebbe giunto terza), secondo quanto riportato dalla rivista Mer et Marine, STX France si è aggiudicata nel dicembre 2016, le attività MCO delle cinque fregate classe “La Fayette” della Marina francese.
Costruite dal gruppo DCNS e fiore all’occhiello della cantieristica (sono state le unità precorritrici del concetto stealth), queste unità sono state vendute all’estero e costruite sia ivi che in Francia in ben 15 esemplari per Taiwan (6 fregate class “Kang Ding”), l’Arabia Saudita (3 fregate classe “Al Riyadh”) e la Repubblica di Singapore (6 fregate classe “Formidable”) in diverse versioni ed evoluzioni delle cinque unità entrate in servizio con la Marina francese nel periodo 1996-2001. Il contratto assegnato a STX France ha una durata di sei anni da gennaio 2017, e vedrà il coinvolgimento di DCNS che conserverà le attività manutentive legate ai principali sistemi imbarcati, da quello di combattimento all’armamento ai sistemi per le comunicazioni.
Sempre nell’ambito della diversificazione industriale, STX France ha investito nel settore dell’energia marina, costruendo e mettendo in servizio un apposito sito che sta lavorando alle prime commesse con potenziale futuro annuale nell’ordine dei 100 milioni di euro, con consegne a partire dal 2018.
A seguito degli investimenti infrastrutturali e logistici realizzati con il programma Horizon 2015, che ha visto l’iniezione nel cantiere di circa 100 milioni di euro fra il 2010 ed il 2015 e che hanno consentito a STX France di rendere ancora più competitivo il proprio sito a livello mondiale nel settore delle crociere, come dimostrato dalle commesse sopra riportate, STX France ha lanciato un nuovo programma denominato Smart Yard 2020, che dovrebbe portare ad un’iniezione di ulteriori 100 milioni di euro fra il 2016 ed il 2020, al fine di ulteriormente potenziare ed ottimizzare le capacità del cantiere e dei suoi uffici.
L’Airbus delle costruzioni navali
La selezione del gruppo cantieristico italiano e le successive dichiarazioni del Governo francese hanno reso più concrete le possibilità di sviluppo del progetto di consolidamento dell’industria cantieristica europea, che i media francesi definiscono come “l’Airbus delle costruzioni navali”.
L’attuale amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono (nella foto sotto), è stato promotore dell’idea di un polo europeo delle costruzioni già nel lontano 2006 e più recentemente ha lavorato in tal senso e dichiarato più volte la necessità del consolidamento della cantieristica europea, rivolgendosi quale interlocutore all’industria ed al Governo francese.
Nel frattempo ha rigenerato e fatto crescere il gruppo italiano facendolo diventare attraverso l’acquisizione di cantieri (e la creazione di Fincantieri Marine Group) negli Stati Uniti da una parte, e l’acquisizione del controllo del gruppo norvegese Vard dall’altra, un player mondiale forte di ricavi per oltre 4 miliardi di euro nel 2015 e con un portafoglio ordini (a giugno 2016) per 21,8 miliardi (oltre 5 anni di lavoro) con 20 cantieri in quattro continenti e 19 mila dipendenti, di cui 7.800 in Italia.
Nonostante Italia e Francia e le rispettive realtà della cantieristica e del settore della difesa avessero nei decenni passati, originato importanti programmi comuni (vedasi i caccia tipo Orizzonte e le fregate tipo FREMM) nel settore militare, la crisi generale e la concorrenza sui mercato esteri avevano allontanato i soggetti che si erano coagulati dietro questi progetti.
Nell’estate del 2015, diverse testate francesi, a partire da Mer et Marine, hanno cominciato a parlare di un progetto di ‘matrimonio’ fra DCNS e Fincantieri. Nel luglio dello stesso anno, il presidente e amministratore delegato di DCNS ha dichiarato che fra le missioni assegnategli al momento della sua nomina vi era anche la ricerca del consolidamento dell’industria Europea ma che non erano state fissate delle date a riguardo.
Nel settembre dello stesso anno, fonti francesi hanno rivelato che i due gruppi avevano siglato, ma non è mai stato confermato, un ‘head of agreement’ (HoA) che facesse da base per i negoziati destinati a creare un soggetto paritario nel settore delle unità militari di superficie. Lo sviluppo dei negoziati in questo specifico settore fra i due gruppi, dovrebbe essere andata avanti fra alti e bassi, a fronte anche delle gare internazionali in cui si sono sfidati i Governi e le industrie nazionali di settore, come nel caso del Qatar.
La loro coltivazione o comunque esistenza si è ‘magicamente’ palesata lo scorso ottobre nel corso dell’audizione delle rappresentanze dei sindacati del personale civile della difesa sul tema della Projet de Loi de Finance pour 2017 (PLF 2017). Alla precedente audizione nell’ottobre 2015 sulla medesima materia, i sindacati di settore non avevano parlato del pericolo di eventuali accordi fra DCNS e Fincantieri, mentre nel corso dell’audizione tenutasi il 6 ottobre 2016, hanno posto l’accento sul pericolo generato da tali trattative, facendo specifico riferimento al protocollo d’accordo o ’Head of Agreement’ in corso, arrivando ad affermare ‘in vista di una (paventata) cessione del sito di Lorient a Ficantieri’.
Questo nell’ambito di una più variegata contestazione delle fusioni fra industrie di nazioni diverse (KMW con Nexter) e degli accordi fra industria a maggioranza statale come DCNS e a capitale privato per la realizzazione di nuove costruzioni navali, a scapito dell’industria statale.
Un riconoscimento indiretto di tali trattative o comunque di un dossier aperto, potrebbe evidenziarsi dalle parole del Segretario di Stato per l’Industria Christophe Sirugue, che nel corso dell’intervista dell’11 gennaio scorso all’agenzia Reuters, ha specificato che nell’ambito del patto generale degli azionisti (che si potrebbe creare a difesa degli interessi francesi nelle trattative con Fincantieri), deve essere ben tracciato un accordo tra lo Stato francese e DCNS sulle questioni strategiche, aggiungendo che non vorrebbe che il settore civile, che riguarda molto da vicino Saint-Nazaire, un giorno facesse le spese di un accordo tra DCNS e Fincantieri.
I recenti sviluppi e le dichiarazioni dei rappresentanti governativi coinvolti rendono più credibile la possibilità dello sviluppo concreto del progetto di polo cantieristico europeo o “Airbus delle costrizioni navali” tra Francia ed Italia, un progetto in cui l’amministratore delegato di Fincantieri, che ha condotto una carriera al servizio delle grandi imprese pubbliche (il gruppo Finmeccanica ha vissuto una stagione d’oro quando Giuseppe Bono era direttore generale e poi anche amministratore delegato del gruppo), ha creduto e voluto fortemente, candidandosi ad avere un ruolo storico nello sviluppo della cantieristica mondiale.
Foto: Marine Nationale, Mer et Marine, Fincantieri e AP
Luca PeruzziVedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).