Russia: consegne entro l’anno per 5 caccia Sukhoi T-50 (PAK-FA)

La Forza Aerospaziale Russa (VKS) ha annunciato che prenderà in consegna i suoi primi 5 caccia di Quinta generazione Sukhoi T-50 (PAK-FA) entro la fine dell’anno.

I velivoli saranno destinati al 929° GLITz (Gosudarstvennyj Letno-Ispitatel’nyj Tzentr – Centro di volo prove e collaudo) sito nella base aerea di Akhtubinsk – Vladimirovka, dando così il via ai “test di Stato” congiunti per preparare il caccia all’impiego operativo.

Tale programma in realtà si svolgerà in due distinte fasi: la prima vedrà impegnati i piloti collaudatori della Sukhoi addestrare una squadra di piloti della VKS, mentre la successiva fase vedrà impegnati solo i piloti della Forza Aerea.

Al termine dei test dovrebbe prendere il via il contratto per la produzione in serie del velivolo. Una volta fuori dalla linea di produzione e accettati in servizio, i primi T-50 saranno consegnati alla Difesa presso il 4° Centro operativo di combattimento e riqualificazione dei piloti di Lipetsk; in questa fase i piloti che hanno completato i test  congiunti creeranno una squadra di piloti istruttori prelevati dalle varie unità di combattimento della VKS che diventeranno i primi operatori del T-50.

Specialisti del settore della Difesa hanno riferito a tal proposito al portale International Aviation News che l’autorizzazione all’avvio della produzione del caccia di Quinta generazione non è subordinato all’attesa dei risultati finale del programma di prove di Stato congiunte, poiché la squadra primaria della VKS potrebbe già rilasciare un rapporto preliminare che indicherebbe i principali punti di convalida del programma superati con successo, fornendo dunque il nulla osta alla produzione; cosa che, secondo la fonte, è avvenuta più volte in passato con altri progetti aeronautici, addirittura un anno prima della conclusione del programma stesso.

Tuttavia secondo l’anonimo funzionario, in questo contesto tale operazione potrebbe non essere replicata poiché il T-50 non sembra essere al momento una priorità per i vertici della Forza Aerea (lo era per l’ex CEO della UAC Mikhail Pogosian), e il motivo di questa perdita di urgenza sembra sia dovuto al fatto che il T-50 entrerebbe in produzione con un radar (NIIP N035 Irbis) e un propulsore (Saturn 117S) prelevati direttamente dal Su-35.

Si vuole lasciare probabilmente il tempo che tutte le tecnologie connesse al progetto PAK-FA siano pronte e mature per la realizzazione definitiva del velivolo, ma non è remota la possibilità che si voglia anche lasciare un ulteriore spazio di commercializzazione al Su-35 che, tolta la “stealthness”, potrebbe rappresentare ancora un valido prodotto per almeno un decennio ancora.

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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