Migranti illegali: prove di contatti tra trafficanti e ong

Non tutte le Ong che recuperano migranti sono uguali: “Ci sono quelle buone e quelle cattive”, dice il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro (nella foto sotto) a La Stampa che in apertura ricostruisce l’indagine del pool di pm catanesi.

“Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire, discorso diverso – avverte Zuccaro per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte”, (cinque delle nove Ong schierate in mare più la spagnola Proactiva Open Arms).

“Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice il procuratore – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati”.

Tutte le nove Ong sono, comunque, sotto la lente della procura: “Per quelle sospette dobbiamo capire cosa fanno, per quelle buone occorre invece chiedersi se è giusto e normale che i governi europei lascino loro il compito di decidere come e dove intervenire nel Mediterraneo”.

Carmelo-Zuccaro

La procura di Catania sa che i trafficanti, alcuni dei quali già identificati, hanno due fonti principali di finanziamento: il contrabbando di petrolio e i migranti – riporta La Stampa. Sa pure che negli ultimi tempi i gommoni – di scarsa qualità e in grado di galleggiare solo per poco, giusto il tempo di un salvataggio dentro le venti miglia – partono quasi tutti da Zuara, in Tripolitania, zona non controllata dal governo Serraj; ora sta cercando di capire se dietro qualcuno dei finanziatori di Ong ci siano gli stessi trafficanti, e segnali in questo senso sono stati raccolti.

D’altronde, di cose che meritano di essere chiarite ce ne sono: ci si chiede, ad esempio, che ci fa uno come Robert Pelton, che produce coltelli da guerra, o l’ex ufficiale maltese Ian Ruggier, noto per non essere mai stato tenero con i migranti sbarcati sulla sua isola, tra le persone vicine ai ricchi coniugi maltesi Cristopher e Regina Catambrone che nel 2014 si sono «inventati» l’Ong Moas; o perché tra i finanziatori di alcune Ong ci sia il miliardario George Soros.

“L’inchiesta – riflette il procuratore – richiede tempi che l’Europa non si può permettere e d’altronde la risposta giudiziaria non è sufficiente, nonostante la notevole collaborazione che riceviamo da tutti. Il problema resta essenzialmente politico e i governi europei, non solo quello italiano, devono intervenire subito”. “Per me – conclude -, quei 250mila in arrivo quest’anno sono una stima per difetto”.

(con fonte La Stampa e ANSA)

Foto MOAS e web

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