Le missioni oltremare francesi dipendono da Mosca

Il deputato francese François Cornut Gentille ha presentato lo scorso mese un allarmante rapporto in seno alla commissione Finanze dell’Assemblea nazionale circa l’eccessiva dipendenza delle Forze Armate francesi dalla Russia e dall’Ucraina.

Una relazione al vetriolo che ha trattato specificatamente il tema del trasporto strategico, un settore che vede a tutt’oggi costantemente impegnati i velivoli Antonov An-124 Ruslan in ausilio alle forze armate francesi capaci di fornire solo il 25% per cento dei voli cargo necessari impiegando 2 Airbus A340, 3 A310 e i primi A-400M entrati in servizio.

“In poche parole – ha dichiarato Gentille – russi e ucraini hanno oggi il controllo delle forze di proiezione in teatri esterni delle nostre Forze Armate e la situazione non accenna a diminuire”.

Neppure l’arrivo dell’Airbus A400M Atlas intacca questa situazione data la notevole differenza di carico tra l’An-124 (120 tonnellate) e il cargo Airbus (25/30 tonnellate).

Secondo Gentille, dunque, il problema esiste e non accenna minimamente a scomparire, ma ci sarebbe dell’altro: l’Antonov-124 oggi è posseduto tra tre aziende di cui una ucraina (Antonov DB) e due russe (la privata Volga-Dnepr e la statale TTF Air 224) e questo fattore secondo il deputato francese potrebbe costituire una possibilità di ricatto, come già avvenuto in passato nel 2015- In quell’occasione quando Parigi bloccò la vendita a Mosca delle unità navali da assalto anfibio Mistral nell’ambito delle sanzioni decretate da Usa e Ue in seguito alla crisi in Ucraina, la società russa TTF Air 224 stoppò i voli per conto di Parigi.

La cosa preoccupante secondo il deputato francese è inoltre il fatto che il 98% dei pezzi di ricambio degli aerei da trasporto An-124 provengano anch’essi dalla Russia.

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“La fornitura degli An-124 – ha dichiarato ancora Gentille (nella foto) – è diventata una questione diplomatica e un deterioramento delle relazioni con uno di questi due paesi potrebbe completamente paralizzare le capacità di proiezione aerea della Francia”.

Una spada di Damocle che pende sulla Francia e retta dalla mano di Mosca (più che da Kiev) zecondo il rapporto di Gentille, mostrando un settore attualmente non in grado di operare autonomamente al 100% nonostante la cospicua flotta da trasporto militare a disposizione, almeno sulla carta.

In un recente futuro, dunque, Parigi dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di dotarsi di un aereo da trasporto strategico specifico per compensare una carenza che in realtà riguarda oggi tutti i Paesi europei.

Foto Antonov e AFP

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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