Munizioni guidate Leonardo “Vulcano” per le forze armate USA
Era passato sottotraccia nel corso del salone di IDEX ad Abu Dhabi, ma Analisi Difesa lo aveva colto e ne aveva parlato nel proprio reportage. La US Navy, attraverso l’ufficio Surface Ship Weapons del Program Executive Office for Integrated Warfare System (PEO IWS) ha emesso nel giugno 2016 una richiesta d’informazioni (Request of Information, RfI) nei confronti dell’industria alla ricerca di tecnologie mature per proiettili guidati, concetti e soluzioni per l’impiego contro bersagli terrestri e navali, che avrebbero potuto essere applicati al sistema d’artiglieria Mk 51 da 155 mm meglio conosciuto con l’acronimo AGS (Advanced Gun System) per i super caccia del tipo DDG 1000 classe Zumwalt.
La RfI guardava soluzioni industriali che potessero fornire e mettere in servizio una capacità di tiro contro costa nel breve termine (circa due anni di sviluppo ed un anno di test e valutazioni operative) con possibili evoluzioni verso una capacità contro nave ed antiaerea. Questa richiesta, anche se non specificatamente indicata, è da mettere in relazione con la cancellazione, avvenuta alla fine del 2016, del programma per il munizionamento guidato sviluppato da Lockheed Martin e con gittata massima di oltre 100 cvhilometri contro bersagli terrestri meglio conosciuto come LRLAP (Long Range Land Attack Projectile) e specificamente destinato ad essere impiegato dai due sistemi d’artiglieria Mk 51 da 155 mm installati a bordo di ciascuno dei tre caccia super-armati stealth classe Zumwalt.
Lo sviluppo di questi proiettili da parte di Lockheed Martin è incappato in ritardi e lievitazione dei costi che hanno determinato un’entrata in servizio della prima nave senza il munizionamento per i due pezzi d’artiglieria.
Nel corso del salone, l’ing. Gianpiero Lorandi, all’epoca nuovo managing director della divisione Sistemi di Difesa del gruppo Leonardo, aveva espressamente affermato che quest’ultima, attraverso la società americana del gruppo (Leonardo DRS), sarebbe stato impegnata in una campagna di test atti a verificare la compatibilità del munizionamento guidato da 155 mm della famiglia Vulcano per potenziali applicazioni al sistema d’artiglieria AGS (Advanced Gun System) Mk 51 da 155 mm, installato a bordo dei super caccia tipo DDG 1000 classe Zumwalt.
Lo stesso ingegner Lorandi aveva espressamente parlato di un potenziale avvicinamento tra il gruppo italiano e BAE Systems per offrire la tecnologia o soluzioni italiane sul mercato americano.
A distanza di oltre quattro mesi ed il completamento con successo delle prove negli Stati Uniti, queste trattative sono confluite in un accordo quadro che viene annunciato da entrambi i gruppi nella giornata odierna, ma che secondo quanto risulta ad AD è stato siglato lo scorso 20 giugno in occasione della visita di una delegazione di BAE Systems presso lo stabilimento ex-Oto Melara, oggi facente della divisione sistemi per la difesa del gruppo insieme allo stabilimento della ex-WASS di Livorno e personale di entrambi le società della ex-Finmeccanica.
Secondo quanto evidenziato dai comunicati stampa delle due società emessi oggi, BAE systems e Leonardo annunciano un’iniziativa per perseguire collaborazioni su sviluppi del munizionamento Vulcano in grado di offrire una gamma di soluzioni a basso-rischio e costo-efficacia alle Forze Armate USA ed agli alleati. Adattamenti del munizionamento Vulcano verranno offerti per una gamma di sistemi d’artiglieria che comprende il sistema AGS da 155 mm, sviluppato da BAE Systems ed imbarcato in due complessi sui caccia super armati tipo DDG 1000 classe Zumwalt, ed il sistema d’artiglieria Mk 45 imbarcato sulle principali unità della US Navy, ed in particolare i caccia lanciamissili classe Arleigh Burke e gli incrociatori classe Ticonderoga, e sulle unità delle Marina alleate.
“Non soltanto il munizionamento Vulcano è compatibile con i sistemi d’artiglieria terrestre da 155 mm ed i cannoni da 127 mm navali, ma può essere facilmente integrato in attuali e future sistemi d’artiglieria quali l’AGS”, dice Lorandi,
“Quale fornitore ed integratore fra ai leader mondiali di artiglierie con maggiori calibri, BAE Systems ha l’expertise per integrare nuovi munizionamenti quali il Vulcano in sistemi d’artiglieria navali e terrestri”, ha detto Joe Senftle, vice-presidente e general manager della divisione sistemi d’arma presso BAE Systems.
I nuovi sviluppi del munizionamento Vulcano saranno indirizzati a fornire soluzioni anche per applicazioni con sistemi d’artiglieria terrestri da 155 mm, fra cui tutte le versioni del sistema trainato M777 e sui sistemi semoventi M109 in servizio con le Forze Armate americane ed alleate nel mondo. Nel corso dei test, la versione da 155 mm del Vulcano ha raggiunto forze d’accelerazione che supportano le massime distanze d’ingaggio similari a quelle richieste dal precedente programma LRLAP (Long Range land Attack Projectile).
Il sistema d’artiglieria Mk 45 della BAE Systems offrirà anche la possibilità di sparare il munizionamento da 127 mm con una cadenza di 20 colpi al munito, alla massima distanza, pari a tre volte quella del munizionamento attuale.
L’accordo prevede anche di esplorare soluzioni di guida e navigazione migliorati, fra cui un sistema di guida terminale laser semi-attivo e infrarosso, destinati ad assicurare un’elevata precisione d’ingaggio anche nei confronti di bersagli mobili e minacce aeree, terrestri e navali. Entrambe i gruppi continueranno comunque ad offrire sistemi navali e terrestri indipendentemente da tale attività.
L’accordo annunciato oggi, ma secondo AD stipulato il 20 giugno in occasione di una riunione tenutasi presso lo stabilimento ex-Oto Melara di Leonardo a La Spezia, apre la strada a possibili ed importanti collaborazioni sia nel settore navale che terrestre che applichino la tecnologia italiana per soddisfare i più stringenti requisiti della Marina americana, del Corpo dei Marine, dell’Esercito Americano e di potenziali alleati.
Lo sviluppo dei rapporti fra Leonardo e BAE Systems legato al futuro programma di acquisizione del munizionamento guidato a lunga gittata per impiego dai sistemi d’artiglieria AGS da 155 mm imbarcati sui caccia super armati tipo DDG 1000 classe Zumwalt, e destinato a rimpiazzare il cancellato programma LRLAP, eleva questo programma fra i principali progetto che dovrebbero vedere i due gruppi lavorare insieme per offrire una soluzione che verrà offerta da BAE Systems quale capocommessa, come peraltro avviene già oggi per l’accordo legato al mezzo blindato anfibio che viene offerto dal gruppo BAE Systems al Corpo dei Marine nell’ambito della gara americana ACV, con il supporto dell’Iveco Defence Vehicles, progettista e sviluppatore del mezzo per il mercato nazionale ed internazionale.
Secondo quanto risulta ad AD, l’attività di test e verifica della compatibilità della tecnologia del munizionamento Vulcano da 155 mm che si è verificata negli USA sotto la supervisione della US Navy e di BAE Systems, ha visto due campagne di attività, la prima legata alla compatibilità balistica interna del munizionamento con sabot del sistema Vulcano con la canna rigata del cannone da 155 mm impiegata dal sistema AGS. La seconda invece ha visto una campagna di cinque tiri contro bersagli terrestri su distanze intorno ai 35 km ed informazioni GPS dallo stesso cannone su poligono militare USA, completatasi con successo alla fine dello scorso maggio.
La futura attività legata alla gara che l’US Navy dovrà lanciare per rimpiazzare il munizionamento LRLAP per i caccia classe Zumwalt, avrà come già evidenziato dal comunicato stampa, anche ulteriori risvolti con l’offerta di una soluzione basata sul munizionamento Vulcano per il complesso d’artiglieria Mk 45 da 127 mm installato sulle principali unità della US Navy ed alleate. Senza dimenticare quindi il settore dell’export ed in particolare i cosiddetti canali FMS (Foreign Military Sales).
Un’altra possibilità d’impiego della tecnologia Vulcano potrebbe riguardare il programma MTAR (Moving Target Artillery Round) lanciato dalla US Navy lo scorso maggio per un munizionamento di nuova generazione a lunga gittata ed elevata precisione da 155 mm per l’ingaggio di bersagli in movimento su terra e mare, destinato all’artiglieria (in questo caso) terrestre del Corpo dei Marine e potenzialmente interforze, con l’interessamento dell’Esercito Americano.
Tale programma riguarderebbe un munizionamento guidato da impiegare in situazione dove l’utilizzo del GPS è negato, e la designazione terminale avverrebbe mediante sistema laser da operatori a terra, piattaforme aeree pilotate e non. Coordinata fra i centri di ricerca della US Navy e dell’US Army, la richiesta d’informazioni emessa nel maggio scorso nei confronti dei partner industriali interessati, dovrebbe portare al lancio vero e proprio dell’ufficio di programma nel 2019 per avere un programma d’acquisizione in essere nel 2022. Secondo quanto divulgato l’attuale fase del programma vede l’impiego del munizionamento contro bersagli navali e terrestri a distanze comprese fra 40 e 60 miglia nautiche.
Viene specificato l’impiego da parte dell’artiglieria trainata del Corpo dei Marine tipo M777A1 da 155 mm, ma si prevede che lo stesso munizionamento sia compatibile anche con i semoventi M109A6 e M109A7 Paladin dell’US Army in aggiunta agli stessi pezzi d’artiglieria trainata M777A1 in servizio con quest’ultima Forza Armata.
Un mercato particolarmente vasto che potrebbe riguardare non soltanto le Forze Armate americane ma anche il settore dell’export attraverso canali FMS. Infine occorre far presente che BAE Systems sta inoltre lavorando al munizionamento iperveloce (Hyper Velocity Projectile, HVP) per l’impiego da cannoni convenzionali ed elettromagnetici.
Nella versione attualmente in produzione per l’Italia, ed in base ad un accordo binazionale, di prossima acquisizione da parte della Germania, il munizionamento Vulcano è compatibile con i cannoni navali da 127 mm e d’artiglieria trainata e semovente da 155 mm in servizio con gli Eserciti della NATO nonché venduti e proposti per l’export. Un mercato potenziale per Leonardo, unico gruppo per ora in grado di offrire tale tecnologia e famiglia di soluzioni al mondo.
Luca PeruzziVedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).