Kim testa un missile intercontinentale Hwasong 14

Kim Jong-Un ha “festeggiato” a suo modo il 4 luglio, festa nazionale degli Stati Uniti d’America, lanciando ieri mattina (ora italiana) un missile balistico con capacità intercontinentali Hwasong 14, come ha confermato il Pentagono riferendo di un vettore bistadio.

“Il lancio è riuscito”, sottolinea Pyongyang. In precedenza il regime della Corea del Nord aveva annunciato che avrebbe fatto un importante annuncio alle 15 locali (8:30 in Italia), in seguito al lancio del missile balistico di questa mattina. Lo ha anticipato la radio governativa nordcoreana, le cui frequenze sono costantemente monitorate dalla stazione di Tokyo Radiopress. E’ piuttosto inusuale per il regime di Pyongyang anticipare informazioni circa i test missilistici.

“E’ un’altra pesante violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e costituisce una pericolosa escalation della situazione”: è la “ferma condanna” del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “La leadership di Pyongyang deve evitare altre azioni provocatorie e rispettare i propri obblighi internazionali”, ha avvertito, sottolineando l’importanza che “la comunità internazionale sia unita per affrontare questa sfida”.

Gli Usa, hanno chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu e il premier giapponese Shinzo Abe ha dichiarato che “il lancio del missile mostra chiaramente come la minaccia di Pyongyang diventi sempre più pericolosa”.

Il comando centrale della difesa a Seul ha reso noto che il missile ha volato per 930 chilometri dalla base di Banghyun, nella provincia a nord di Pyongyang. Il portavoce del comando sudcoreano ha detto che le forze armate rimangono in stato di allerta per far fronte a ulteriori provocazioni della Corea del Nord. Frustrato poi dall’apparente riluttanza di Pechino ad intervenire sulla Corea del Nord, Trump in una telefonata avuta ieri con il presidente cinese Xi Jimping, ha chiarito che gli Usa sono pronti ad agire da soli per fare pressioni contro il programma nucleare militare di Pyongyang.

Per il vice ministro degli esteri russo Serghei Ryabkov l”ultimo test missilistico della Corea del Nord suscita “preoccupazione” e fornisce “nuovi argomenti a chi cerca pretesti per una nuova escalation delle tensioni. Ci pare ovvio che non ci sono alternative a una soluzione diplomatica, un piano a tappe, se non vogliamo scivolare verso una situazione incontrollabile e potenzialmente catastrofica”, ha aggiunto.

Russia e Cina, in una dichiarazione congiunta, si sono dette “seriamente preoccupate” per il test missilistico della Corea del Nord e lo ritengono “inaccettabile”. Mosca e Pechino rilanciano “l’iniziativa congiunta” sul “doppio congelamento” – delle attività missilistiche e nucleari della Corea del Nord e delle esercitazioni massicce degli Stati Uniti e della Corea del Sud – e chiedono a tutte le nazioni coinvolte di mostrare “moderazione e rinunciare alle provocazioni e alla retorica bellica”.

Il Pentagono ha confermato che il missile lanciato è stato per la prima volta un vettore intercontinentale (Icbm) in grado di raggiungere gli Usa, quanto meno l’Alaska e la costa occidentale degli USA. Lo hanno riferito alla rete conservatrice Fox News fonti della Comando delle truppe del Pacifico. Il missile ha raggiunto una anomala quota apicale di 2.802 chilometri ed è caduto nel Mar del Giappone dopo aver percorso 933 chilometri tra i 37 ed i 40 minuti di volo. Se avesse effettuato una traiettoria non così verticale (normalmente gli Icbm raggiungono al massimo i 1.200 chilometri, anche se di solito la parabola è più bassa) avrebbe potuto superare i 5.500 chilometri di gittata.

In passato il missile Hwasong 14, considerato simile al vecchio missile balistico russo lanciabile da sottomarini (SLBM) R-29 (accreditato di 7.700 chilometri di raggio d’azione) è stato valutato in grado di colpire obiettivi fino a 10/12 mila chilometri.

Foto KCNA

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