Le basi segrete Usa in Siria svelate dall’agenzia turca Anadolu

Pentagono ha espresso forte preoccupazione dopo che l’agenzia di stampa di stato turca, Anadolu, ha rivelato la localizzazione di tutte (o molte) postazioni e basi delle forze militari statunitensi nel nord della Siria. L’agenzia Anadolu ha pubblicato lunedì un rapporto dettagliato sulla posizione delle strutture militari e in alcuni casi persino il numero degli effettivi statunitensi che cvi sono schierati.

Anadolu ha aggiunto che le basi – 2 aerodromi e 8 basi avanzate (FOB) – sono utilizzate per sostenere il Partito dell’Unione democratica (Pyd) e il suo braccio armato, le Unità di Protezione Popolare (Ypg) che costituiscono la struttura portante delle Forze Democratiche Siriane (FDS), movimento sostenuto da Washington che combatte l’Isis e sta liberando Raqqa inglobando anche milizie tribali arabe.

La dettagliata infografica pubblicata da Anasdolu rivelava inoltre che 200 militari delle forze speciali USA e 75 francesi operano sul fronte di Raqqa da un avamposto situato una trentina di chilometri a nord della capitale dello Stato Islamico per il 30% liberata dalle milizie delle FDS.

Washington e Ankara hanno da tempo rapporti molto tesi a causa dell’iniziativa statunitense di sostenere le FDS che Ankara teme possano costituire un’entità autonoma curda nel nord della Siria a ridosso dei confini con la Turchia.

La Turchia, che considera l’Ypg un “gruppo terroristico” alleato del PKK.  Il portavoce del Pentagono, il maggiore Adrian Rankine-Galloway, ha dichiarato che la diffusione di “informazioni militari sensibili” espone le forze della Coalizione a rischi non necessari e potrebbe potenzialmente compromettere le operazioni contro lo Stato Islamico.

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“Anche se non possiamo verificare in modo indipendenti le fonti che hanno contribuito a questo articolo, saremmo molto preoccupati se responsabili di un alleato Nato mettessero di proposito a rischio le nostre forze diffondendo informazioni sensibili”, ha detto il portavoce. “Abbiamo già espresso questi timori al governo della Turchia”, ha sottolineato pur rifiutandosi, per ragioni di sicurezza, di chiarire se le informazioni diffuse dall’Anadolu fossero veritiere.

Le autorità di Ankara hanno negato qualsiasi coinvolgimento nella pubblicazione.

“Non si tratta di informazioni fornite dal nostro governo”, ha assicurato in una conferenza stampa, Ibrahim Kalin, portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan.

“L’agenzia Anadolu ha scritto queste informazioni basandosi sulle proprie fonti” ha detto il portavoce aggiungendo che “siamo stati informati di questo articolo dopo la sua pubblicazione”.

Resta in ogni caso difficile credere, specie con il rigido controllo sui media in vigore in Turchia, che Anadolu abbia potuto ottenere e pubblicare delicate infiormazoni di carattere militare senza che il governo ne fosse informato.

 

Foto: Anadolu e Getty Images

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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