L’US Army sposta più a sud il comando delle forze in Corea
L’esercito americano per 30 anni ha tentato di spostare le sue forze, di stanza a Seul, fuori dalla capitale e dal raggio d’azione dell’artiglieria nordcoreana.
Dalla fine della seconda guerra mondiale, i militari sono stati di stanza a Yongsan, importante area di Seul, che in precedenza era stata la base principale dell’esercito giapponese imperiale durante l’occupazione della penisola coreana. Yongsan si trova a soli 50 chilometri dalla zona demilitarizzata che separa le due Coree.
I governi sudcoreani e americani avevano iniziato a discutere del trasferimento della base nel 1987, ma problemi politici e finanziari avevano rallentato il processo, ma circa 10 anni fa, fu scelta, non senza suscitare diverse proteste, Pyeongtaek, cittadina rurale con una popolazione di circa 430.000 abitanti, situata a circa 65 km da Seul.
Il trasferimento iniziato un anno fa con lo spostamento di alcune unità era inizialmente previsto per il 2008, poi slittato al 2012, 2016 e più recentemente per quest’anno. Al momento non ci sono date specifiche sulla conclusione.
Finora, la base sarebbe costata 11 miliardi di dollari e finalmente comincia a prendere forma il progetto che i pianificatori militari avevano previsto decenni fa.
Il mese scorso, l’8a Armata avrebbe spostato la propria sede con circa 25.000 persone, compresi i membri delle famiglie dei militari e contractors.
Ci sono edifici residenziali, campi sportivi, parchi giochi, un parco acquatico e un campo da golf a 18 buche con le case dei generali che si affacciano sui campi verdi.
A partire dal mese di agosto, nella nuova base ci saranno due scuole elementari, una scuola media e una scuola media superiore. Un nuovo ospedale militare da 68 posti, che sostituisce quello di Yongsan, è ormai prossimo al completamento.
Tutto ciò in aggiunta ai campi di volo, alle aree di addestramento per carri armati e ai poligoni di tiro.
Una volta terminata, la base (3.454 acri) sarà in grado di ospitare esattamente 1.111 famiglie e un totale di circa 45.500 persone.
Dopo la chiusura della guarnigione di Yongsan, una brigata dell’esercito americano rimarrebbe di stanza a Camp Casey, proprio vicino alla Zona demilitarizzata (DMZ).
La costruzione di Camp Humphreys andrebbe comunque a sollevare l’economia locale, che non era esattamente fiorente prima che l’area venisse selezionata per la guarnigione.
Le autorità locali hanno costruito una stazione ferroviaria di 13 milioni di dollari e un nuovo ponte per l‘autostrada a quattro corsie e hanno investito 55 milioni di dollari in una nuova sottostazione per fornire energia alla base.
Con i ripetuti test missilistici di Pyongyang, la situazione tra le due Coree è ai minimi storici e sono evidenti le preoccupazioni sulle reali capacità dei missili balistici che sarebbero in rapida evoluzione. Il regime di Kim ha un’enorme quantità di artiglierie convenzionali allineate sul confine che potrebbero causare danni significativi a Seul in poco tempo. È questa preoccupazione avrebbe impedito agli americani di lanciare un attacco preventivo sulle strutture nucleari della Corea del Nord.
La nuova sede di Camp Humphreys è fuori gittata dei lanciatori multipli di Pyongyang – anche se questo non ha impedito ai nordcoreani di continuare con le minacce.
Secondo quanto riportava lo scorso anno la rivista Americana Star and Stripe la decisione di spostare le truppe più vicine alle installazioni aeree e marittime nel sud è dovuta in parte alla nuova teoria militare che ha richiesto di affidarsi meno alle truppe di frontiera e più su forze aeree e sistemi di combattimento ad alta tecnologia con piccole e agili forze terrestri. Le continue provocazioni della Corea del Nord hanno portato anche a ripetuti ritardi del passaggio del controllo operativo delle forze Usa e Corea del Sud dal comandante USFK a Seul.
Secondo una valutazione confidenziale dell’agenzia di intelligence del Pentagono, e riportata dal Washington Post, la Corea del Nord sarebbe in grado di mettere in campo un missile balistico intercontinentale affidabile e in grado di trasportare una testata nucleare, già nel prossimo anno.
Foto US DoD
Elvio RotondoVedi tutti gli articoli
Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.