News da Mosca

Chiusura definitiva della linea di produzione russa degli An-148-100

Una fonte dell’industria aerospaziale russa ha riferito al portale web Sputnik che al completamento della commessa stipulata nel maggio del 2013 col Ministero della Difesa si concluderà definitivamente la produzione degli aerei da trasporto Antonov An-148-100 finora realizzati dalla VASO (Voronezh Aircraft Manufacturing Company).

Nel dettaglio il suddetto accordo del valore di 550 milioni di dollari prevedeva la consegna di 15 Antonov An-148-100 entro la fine del 2017. “A Voronezh – ha dichiarato la fonte – l’ultimo lotto di due An-148-100E è in via di completamento, tuttavia il destino di questo velivolo in Russia è già segnato e non ci sarà più alcun sviluppo né tantomeno si proseguirà con la realizzazione di altre cellule”.

L’An-148 è stato progettato nel 1990 e il suo primo volo è stato effettuato nel 2004. L’aereo sviluppato dalla società ucraina Antonov è stato prodotto in entrambi i paesi ma l’inizio della crisi russo-ucraina del 2014 ha segnato il destino di questo e di altri progetti fino ad allora realizzati con la stretta collaborazione dei due storici partner.

Gli An-148-100 presi in consegna dalla Forza Aerospaziale russa presentano nel dettaglio un layout di 68 posti a sedere in due distinte classi (60 in classe economy e i rimanenti 8 in business class).

 

Raid dei Tupolev Tu-95MS in Siria con i missili Kh-101

Lo scorso 5 luglio alcuni bombardieri strategici Tupolev Tu-95MS sono decollati dalla base aerea di Engels (sul fiume Volga a circa 800 Km a sud di Mosca) per condurre una missione di bombardamento in Siria.

Tu-95MS

Scortati dai caccia Su-30SM e giunti a 1000 km dai loro obiettivi, i Tu-95MS hanno sganciato diversi missili da crociera Raduga Kh-101 diretti verso obiettivi specifici posti al confine delle province di Hama e Homs in Siria.

Il Ministero della Difesa russo che ha diffuso due video specifici mostra specificatamente nel primo non meno di due Tu-95MS (scortati e ripresi dagli stessi Su-30SM) mentre sganciano i missili da crociera (nel dettaglio il missile effettua una profonda caduta prima di innescare il sistema di propulsione ed estrarre le semiali), mentre nel secondo mostra i vari momenti in cui i missili impattano con i bersagli assegnati: tre grandi depositi di armi e munizioni nonché un posto di comando del gruppo terroristico ISIS.

Ricordiamo che il missile da crociera Kh-101 (o X-101), destinato a sostituire i vecchi Kh-55 e Kh-555, ha una lunghezza di 7,45 metri e un peso massimo al lancio di 2.400 chilogrammi. Secondo gli analisti occidentali la sua gamma potrebbe superare ampiamente i 5600 km (i media russi citano invece una gamma superiore ai 9000 km!) mentre la sua velocità raggiungerebbe i 970 Km/h seguendo un profilo di volo a bassa quota compresa tra i 30 e i 70 metri dal suolo. È dotato di un sistema di guida inerziale-satellitare (GLONASS) anche se secondo alcuni rapporti potrebbe essere dotato di un sistema di guida terminale IIR.

La testata del missile (convenzionale) è di 900 Kg mentre la sua versione nucleare, indicata come Kh-102 (o X-102), è dotata di una testata da 250 KT. Non si tratta del primo impiego in Siria dei Kh-101: ricordiamo infatti che già nel 2015 (come ampiamente trattato da Analisi Difesa) cinque Tupolev Tu-160 esordirono con la nuova arma durante un intenso raid in Siria contro obiettivi terrestri dell’ISIS.

 

Pale pieghevoli per i Kamov Ka-52 terrestri?

La società Russian Helicopters ha comunicato all’agenzia di stampa TASS che le versioni di terra dell’elicottero d’attacco Kamov Ka-52 Alligator (codice NATO: “Hokum-B”) dovrebbero ricevere nel prossimo pacchetto d’aggiornamento le pale dei rotori coassiali pieghevoli; una caratteristica tipica degli elicotteri impiegati a bordo di unità navali (incluso il Ka-52K Katran che ne è la corrispondente versione navalizzata).

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“Poiché la tecnica delle lame pieghevoli è ampiamente padroneggiata – ha riferito l’agenzia di stampa della società russa – si pensa di poter utilizzare questa tecnologia anche nella realizzazione dei futuri aggiornamenti della versione terrestre di questo elicottero”.

Quest’implementazione consentirà ovviamente la riduzione dello spazio complessivo d’ingombro al fine di permettere l’allocazione di più elicotteri all’interno di un solo hangar.

A tal proposito, secondo il Vice Ministro della Difesa Yuri Borisov l’esperienza maturata nei combattimenti in Siria potrebbe fornire il pretesto per la realizzazione di un nuovo pacchetto d’aggiornamento che includerebbe anche questa ulteriore possibilità.

 

Un Mil Mi-8AMTSh intitolato alla memoria del Col. Ryafagat Khabibullin

Lo scorso 8 luglio presso la piazza principale del villaggio russo di di Vyazovyy Gaij, in occasione dell’anniversario della morte in Siria del colonnello pilota Ryafagat Khabibullin si è svolta una toccante e solenne cerimonia che ha visto la formale consegna presso il suddetto paese dove lo stesso Khabibullin è sepolto, di un elicottero militare Mil Mi-8AMTSh (44 rosso) del 55° reggimento che ha ricevuto ufficialmente in suo onore il nome del pilota deceduto, Eroe della Federazione Russia postumo su decreto ufficiale del Presidente Putin.

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Il Mi-35M pilotato allora da Khabibullin (comandante del 55° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito russo basato sull’aeroporto di Korenovsk a Krasnodar Krai), fu abbattuto da un missile anticarro TOW di produzione statunitense nel corso di una missione di attacco al suolo nella provincia siriana di Homs, ad est di Palmyra, contro un folto gruppo di miliziani dello Stato Islamico che stavano attaccando le posizioni delle truppe siriane.

Nell’abbattimento del velivolo perì anche il pilota-operatore tenente Evgeniy Dolgin.

Secondo un comunicato emesso dal servizio stampa del Distretto Militare Sud del Ministero della Difesa russo si tratterebbe del primo elicottero delle Forze Aerospaziali a ricevere ufficialmente il nome di un pilota caduto; una tradizione russa che è prassi invece per i bombardieri strategici o gli aerei da ricognizione.

All’evento hanno partecipato gli alti rappresentanti della VKS, i direttori del complesso militare industriale di Russian Helicopters, la vedova Ramilya Khabibullin, le autorità locali e i colleghi di lavoro del Colonnello Khabibullin nonché una folta partecipazione del paese intero.

 

Foto: Dimitri Petriv, Ministero Difesa Russo e Jane’s

 

 

 

 

 

 

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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