Polemiche negli Usa per i contractor britannici della NCC in Afghanistan

Un conto da oltre 50 milioni di dollari è stato pagato dal governo degli Stati Uniti a un’agenzia di contractor britannica, la New Century Consulting (Ncc), chiamata da Washington ad aiutare a formare membri dell’intelligence afghano (National Security Directorate). Tra le voci di spesa, secondo quanto riporta il Guardian, compaiono anche sette auto di lusso – tra cui Porsche, Bentley e Aston Martin in uso esclusivo alla dirigenza – migliaia di dollari in armi automatiche, nonchè compensi considerevoli e bonus a diversi zeri a consulenti e altri “esponenti significativi” del management, pagati come se fossero dislocati sul campo.

A denunciare quanto è successo è stata la senatrice democratica del Missouri, Claire McCaskill, membro della Commissione per la Sicurezza in patria e Affari governativi, che ha presentato i risultati della verifica in una lettera al Pentagono.

“Chiunque abbia approvato queste spese dovrebbe essere licenziato, è uno schiaffo in faccia ai contribuenti del Missouri e all’intero sistema di contractor”, ha commentato, chiedendo di conoscere quale dipartimento alla Difesa avesse la responsabilità di vigilare, quali passi sono stati intrapresi per recuperare soldi e se il governo americano abbia pensato di proibire nuovi contratti federali alla Ncc.

Da parte sua, Micheal Grunberg, ad della società britannica, si è rifiutato di commentare nel dettaglio le accuse, limitandosi a sottolineare che la Ncc si è sforzata di seguire le regole federali e “altri obblighi rilevanti”, e definendo “assolutamente scorretto e altamente inaccurato” sostenere che agli assistenti esecutivi venivano pagati stipendi inappropriati.

La verifica “ha contestato esclusivamente l’uso e il trattamento svalutativo dei veicoli”, ha aggiunto, specificando che la società aveva a disposizione “non più di tre auto allo stesso tempo”. Infine, ha concluso, l’acquisto di armi automatiche per un valore di 42mila dollari, che sarebbe stato effettuato in contanti per aggirare il divieto di comprarne, è stato condotto in modo appropriato e sotto la direzione del comando responsabile per la formazione e addestramento delle forze americane in Afghanistan.

Il rapporto americano ha preso in esame il periodo 2008-2013, quando alla Ncc era stato subappaltato il compito di consulenza in Afghanistan dalla Imperatis Corporation.

Proprio le lamentele registrate verso quest’ultima avevano spinto le autorità americane ad indagare. Nel 2007 la Imperatis Corporation aveva ottenuto un primo contratto per addestrare l’intelligence in Iraq, per poi passare in Afghanistan nel 2010. Nel 2013 la Ncc aveva ottenuto un contratto di formazione per conto proprio presso i ministeri afghani della Difesa e degli Interni. Secondo i dati raccolti dall’ispettorato generale, le due società insieme sono state pagate in totale 522,4 milioni di dollari. Il tema dei contractor è particolarmente delicato ed è tornato alla ribalta di recente dopo che è stato svelato come una società abbia proposto di inviare un ‘esercito’ di militari privati in Afghanistan per gestire la situazione.

(con fonte AGI)

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