Battaglia tra curdi e iracheni a Kirkuk: le forze di Baghdad avanzano

(aggiornato alle ore 14,30)

Alle prime luci di oggi si sono registrati pesanti scontri alla periferia sud di Kirkuk fra l’esercito irakeno e le milizie curde. Le violenze fra i due fronti, finora alleati nell’offensiva contro lo Stato islamico sono divampate all’indomani di una “importante operazione” lanciata da Baghdad per riprendere il controllo di una base militare e dei pozzi petroliferi della zona.

In precedenza la televisione di Stato irakena aveva annunciato che “le forze dell’antiterrorismo, la nona divisione corazzata dell’esercito iracheno e la polizia federale stanno prendendo il controllo di numerose aree di Kirkuk, senza aver incontrato alcuna resistenza”.

Baghdad avrebbe quindi messo in campo le sue unità migliori e più potenti (tank T-72 e M-1 Abrams oltre a corazzati da combattimento BMP-1), le stesse impiegate nelle più dure battaglie contro lo Stato Islamico affiancate dalle milizie scite note come Forze di Mobilitazione Popolare.

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Fonti militari di Erbil e Baghdad hanno inoltre riferito di scambi di artiglieria e di razzi campali a sud del capoluogo e intorno alle 9 ora italiana le forze irachene hanno annunciato di aver strappato ai combattenti curdi il controllo della principale base militare di Kirkuk.

In un intervento alla tv di Stato il Primo Ministro irakeno Haider al-Abadi ha precisato di non voler “fare guerra ai cittadini curdi”.

Egli ha però “dato ordine alle forze armate di riassumere il controllo della sicurezza a Kirkuk”.  Il governo iracheno accysa inoltre ui cyurdi di aver schierato a Kirkuk anche miliziani del PKK (il Partito Curdo dei Lavoratori, organizzazione politico-militare dei curdi di Turchia che combatte le forze di Ankara), notizia smentita con decisione da Erbil.

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Il Ministero degli Esteri di Ankara ha diffuso un comunicato attraverso il quale si schiera al fianco dell’Iraq. “La Turchia è pronta in ogni momento a collaborare con il governo iracheno per una pace e stabilita’ duratura. Ribadiamo che l’assoluta priorità della Turchia è difendere l’unità e l’integrità territoriale dell’Iraq”

Le truppe dell’esercito irakeno, spiega una nota governativa, hanno il compito di “mettere in sicurezza le basi e le strutture governative nella provincia di Kirkuk”.  Testimoni locali riferiscono di numerosi feriti fra i curdi. Diversi combattenti sarebbero stati ricoverati negli ospedali di Kirkuk.

Lo ha reso noto il colonnello curdo Kawa Mala Parwez, direttore delle forze di sicurezza a Tuz Khurmatu, spiegando che i miliziani sciiti di Hashd al-Shaabi sono entrati nei quartieri curdi della città a sud di Kirkurk dopo il ritiro dei peshmerga. ”Ci stiamo difendendo. Ma purtroppo alcuni peshmerga si sono ritirati.

Questo ha fatto sì che le forze Hashd al-Shaabi potessero entrare nei quartieri curdi di Tuz Khurmatu”, ha spiegato. Dopo aver minacciato per molti giorni, le milizie sciite di Hashd al-Shaabi (le Unità di mobilitazione popolare) hanno attaccato i peshmerga su diversi fronti a sud di Kirkuk e a Tuz Khurmatu.

KIRKUK Curdi AFP.

Gli scontri sembrano evidenziare anche fratture all’interno del fronte curdo: alcune milizie curde affiliate al partito Unione Patriottica del Kurdistan (PUK) si sono riturate senza combattere.

Altri peshmerga e gruppi di volontari civili da Erbil, Duhok e Sulaymanyah sono invece andati a Kirkuk per rafforzare il fronte contro le forze di Baghdad.

”Le forze irachene e di Hashd al-Shaabi, che sono alleate dell’Iran, hanno attaccato i peshmerga a sud di Kirkuk e Tuz Khurmatu su diversi fronti, usando Humvee e armi americane fornite da Washington all’esercito di Bahdad. “Le forze peshmerga hanno risposto e distrutto 5 Humvee” si legge in un comunicato del Consiglio di sicurezza del Kurdistan.

Hemin Hawrami, portavoce del presidente curdo Massoud Barzani, conferma che i Peshmerga “si sono ritirati da Tal Al-Ward”, zona della periferia sud-est di Kirkuk. I miliziani hanno anche abbandonato l’area industriale alla periferia della città “senza combattere”.

Iraqi forces drive towards Kurdish peshmerga positions on October 15, 2017, on the southern outskirts of Kirkuk. The presidents of Iraq and Iraqi Kurdistan held talks to defuse an escalating crisis, after a deadline for Kurdish forces to withdraw from disputed positions was extended by 24 hours. / AFP PHOTO / AHMAD AL-RUBAYE (Photo credit should read AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

Il comando congiunto delle operazioni delle forze irachene ha annunciato di aver preso il controllo di diverse posizione chiave a Kirkuk e l’obiettivo sembra quello di isolare Kirkuk tagliando i collegamenti con la regione autonoma del Kurdistan.

Il comando  ha quindi precisato di avere il controllo del ponte Kahlid, della strada che collega Riyadh e Maktab Khalid, del ponte Maryam Beg e della strada che collega Rashad e Maryam Beg.

Nel comunicato si legge inoltre che le forze della sicurezza irachena hanno preso il controllo di tre zone industriali, di Tarklan e della città di Baiji. Anche la centrale di Kirkuk, il principale impianto di gas e una raffineria vicina sarebbero tra le zone conquistate.

Secondo un giornalista di France Presse, migliaia di persone hanno lasciato i quartieri curdi del capoluogo per andare a Erbil e Suleimaniyeh, le due principali città della regione autonoma del Kurdistan iracheno.Lo stesso giornalista ha riferito di “notevoli ingorghi” nelle periferie della città con veicoli che trasportano intere famiglie.

AFP KIRKUK

I vertici dell’esercito irakeno hanno chiarito di non voler “entrare” a Kirkuk e “strappare” il controllo città. L’obiettivo è quello di riprendere “postazioni militari” e “infrastrutture” strategiche e sotto il loro controllo prima dell’ascesa dell’Isis nella zona.

I curdi controllano la città di Kirkuk e tre importanti centri petroliferi nella provincia (uno sarebbe già stato conqistato dalle forze irachene) , all’interno dei quali si producono fino a 250mila barili al giorno.

Un volume pari al 40% del totale delle esportazioni provenienti della regione autonoma del Kurdistan irakeno. Insieme ai pozzi petroliferi, Baghdad ha preso il controllo stamane della base aerea di Kaywan (K-1) e le sue forze puntano sull’aeroporto internazionale.

Nei giorni scorsi i curdi hanno fatto affluire in città almeno due brigate meccanizzate con tank T-55 e veicoli da combattimento BMP-1.

Un primo bilancio dell battaglia riporta 10 peshmerga uccisi e altri 27 rimasti feriti durante i combattimenti notturni fuori città. Sherzad Hassan, vice direttore della Sanità nella regione di Chamchamal, ha spiegato che questo bilancio riguarda solo gli ospedali della sua zona di competenza ma secondo i responsabili curdi decine di peshmerga risultano dispersi dopo che l’esercito iracheno ha lanciato un’offensiva a seguito dello stallo creato dal controverso referendum sull’indipendenza.

Halgurd Hikmat, portavoce del ministero dei peshmerga, ha annunciato l’invio di rinforzi per lanciare un contrattacco. ”La leadership politica curda e il popolo del Kurdistan non accetteranno l’aggressione dell’esercito iracheno e delle milizie sciite alleate, ha chiarito.

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A proposito della presenza dei pasdaran iraniani, Hikmat ha spiegato che la coalizione ”non accetterà interventi stranieri” in Iraq spiegando che l’obiettivo dei peshmerga è ora quello di ”riprendere il controllo di tutte le aree perse” e conquistate dall’esercito iracheno e dalle milizie sciite alleate.

”Non c’è alcun ordine dato dal ministero dei peshmerga a qualsiasi unità o forza dei peshmerga di ritirarsi’ e chiunque deciderà di ritirarsi verrà indagato dal ”tribunale militare”.

Alti esponenti militari curdo-iracheni e rappresentanti della Coalizione anti-Isis a guida americana sono riuniti stamani a Erbil, capoluogo della regione autonoma del Kurdistan iracheno per discutere dell’offensiva governativa irachena e delle milizie filo-iraniane contro i pozzi di petrolio di Kirkuk. Lo riferisce il sito di notizie Rudaw, vicino al governo di Erbil. La stessa fonte ruferisce che i curdi hanno abbandonato le loro posizioni a est di Kirkuk mantenendo invece  quelle a ovest della città petrolifera contesa con i pozzi petroliferi di Havana e Bai Hassan.

Le forze governative irachene hanno annunciato nel primo pomeriggio di aver preso il controllo di 13 obiettivi militari ed energetici nell’area di Kirkuk.

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Secondo un comunicato,si tratta dello stabilimento petrolifero della North Oil Company (Noc) a nord-est di Kirkuk e la centrale elettrica di Mulla Abdullah, oltre a due ponti sul fiume Zab: il ponte Maryam Bek e il ponte Khalid oltre alle zone a sud di Kirkuk di  Serjalan, Topzawa, Qarshteppe e Juhaysh.

Al-Abadi ha già nominato Rakan Saeed come nuovo governatore di Kirkuk. Prende il posto di Najmaldin Karim, esponente dell’Unione patriottica del Kurdistan, a cui era stato revocato l’incarico dopo votazione del Parlamento di Baghdad. Karim si era espresso a favore del referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno che si svolto il 25 settembre e aveva annunciato che non avrebbe rinunciato all’incarico di governatore.

Gli scontri in atto spingono i prezzi del petrolio. Il greggio Wti del Texas sale dell’1,1% a oltre 52 dollari al barile.

Foto AFP, Reuters, Esercito Iracheno e AP

LEGGI L’APPROFONDIMENTO SULLA CRISI DI KIRKUK

 

 

 

 

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