Dopo l’S-400 Ankara vuole anche il sistema ABM S-500 Prometheus?
La Turchia è interessata al missile di nuova generazione S-500 Prometheus (55R6M Triumfator-M), sistema d’arma superficie-aria con spiccate capacità contro i missili balistici intercontinentali e ipersonici da crociera sviluppato dall’azienda russa Almaz-Antey Air Defence Concern per rinnovare la difesa ABM (anti Ballistic Missile) di Mosca.
Secondo quanto dichiarato alla stampa dal presidente Recep Tayyp Erdogan, l’attenzione turca rivolta all’S-500 (video) non comprometterebbe il piano di acquisizione del sistema S-400 annunciato il mese scorso da Ankara che ha anche siglato un accordo con MBDA per lo sviluppo di un sistema nazionale di difesa antimissile.
L’S-500 dovrebbe entrare in servizio in Russia entro il prossimo triennio: disegnato per essere un sistema ad alta mobilità (a differenza dei missili 53T6 (ABM-3 Gazelle per la NATO) che andrà a rimpiazzare schierati in silos fissi intorno a Mosca), è rapidamente rischierabile in ogni teatro operativo come è stato fatto con il sistema S-400 dispiegato in Siria.
Con un raggio d’azione stimato di 600 chilometri nella versione Anti Ballistic Missile (ABM) e di 400 nella versione Air Defense, l’S-500 sarebbe in grado di rilevare ed ingaggiare fino a dieci bersagli contemporaneamente.
Il radar di ricerca avrebbe una copertura massima 3.000 chilometri che si riducono a 1.300 per bersagli con sezione rilevabile inferiore a 0,1 metri quadri, il missile sarebbe efficace contro obiettivi che volano a 180–200 km di quota e ad una velocità compresa tra 5 e 7 chilometri al secondo, cioè 25 mila chilometri orari, riscontrabile nei missili balistici intercontinentali
L’S-500 è inserito nel State Armament Programme 2020 (GPV-2020) e il Comando della Russian Aerospace Defense (VKO) ne ha già pianificato l’acquisto di 10 battaglioni.
L’acquisto dell’S-500 garantirebbe alla Turchia capacità contro i missili balistici intercontinentali non certo diffuse tra i membri europei della NATO. L’interesse di Ankara per l’S-4500 va inserito anche nel contesto della crisi con i sauditi e altri emirati del Golfo dopo che Ankara ha confermato il suo sostegno al Qatar e ha stretto relazioni militari con l’Iran per far fronte alle crisi siriana e curda.
I sauditi, che dispongono di missili balistici cinesi a medio raggio DF-3 e più recenti DF-21) hanno siglato un accordo con Mosca per la fornitura di sistemi da difesa aerea e antimissile S-400 come quelli ordinati dalla Turchia mentre Washington ha offerto a Riad l’analogo sistema THAAD (Terminal High Altitude Air Defense) già schierato in Corea del Sud, Giappone e a Guam per la crisi con la corea del Nord e venduto a Emirati Arabi Uniti e Oman.
La proposta ai sauditi ha un valore di 15 miliardi di dollari e include 7 batterie con 360 missili.
(IT log defence)
Foto: Ministero della Difesa russo / TASS e AFP
Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli
Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.