Mosca e Pechino proseguono la collaborazione per l’elicottero AHL

Sono state finalizzate da parte di Russian Helicopters e Aviation Industry Corporation of China (AVIC) le specifiche tecniche relative al progetto di elicottero pesante sino-russo noto come AHL o Advanced Heavy Lifter.

Secondo Huang Chuanyue Vice Capo Designer di Avicopter (facente capo all’AVIC), le due parti avrebbero raggiunto un consenso sui termini tecnici, la suddivisione delle responsabilità e una tabella di marcia per l’attuazione del progetto.

L’accordo intergovernativo iniziato con i colloqui tra i due paesi nella metà del 2014, proseguito con la firma avvenuta l’8 maggio del 2015 e approvato dal Governo russo lo scorso febbraio chiarisce che in realtà il velivolo sarà un prodotto praticamente cinese la cui linea di montaggio finale avverrà in Cina così come cinese sarà il mercato a cui sarà proposto l’AHL già denominato AC332.

Russian Helicopter offrirà dunque un sostegno notevole sviluppando alcuni sottosistemi per questo futuro progetto, forte della storica esperienza accumulata con i propri mastodonti del cielo ad ala rotante quali i Mil Mi-6 “Hook”, Mi-10 “Harke” e Mi-26 “Halo”.

“In occasione del salone China Helicopter Expo 2017 – ha dichiarato a tal proposito l’AD di Russian Helicopters Andrey Boginsky – siamo riusciti a raggiungere un accordo con i nostri partner cinesi per quanto riguarda le specifiche tecniche dell’AHL. Adesso sono note le caratteristiche principali del velivolo, e inoltre, sempre in quel contesto abbiamo scambiato delle opinioni circa il lato finanziario del progetto.”

Entro la fine dell’anno, secondo Boginski, il Governo russo potrebbe firmare l’avvio fattivo della collaborazione di questo progetto che ad oggi nasce come elicottero civile, anche se non è difficile prevedere una sua deriva per l’utilizzo militare con l’esercito cinese.

Con un peso massimo di decollo di 38,27 tonnellate, l’AHL/AC332 sarà in grado di trasportare fino a 10 tonnellate di carico nella stiva interna o in alternativa, fino a 15 tonnellate attraverso un gancio baricentrico esterno; sarà in grado di volare inoltre ad una velocità di crociera di 270 km/h anche in condizioni climatiche “hot and high” e sarà equipaggiato con motori di potenza simile a quelli attualmente in dotazione ai Mi-26 russi, ovvero i Sich JSC / Ivchenko-Progress AI-136T.

Secondo le previsioni degli analisti del settore, il prototipo dell’elicottero pesante potrebbe volare entro fine del 2018 mentre la IOC (capacità operativa iniziale) potrebbe essere raggiunta addirittura entro la fine del 2020.

Per la cronaca il mock up presentato al Salone cinese che si è rivelata essere radicalmente diversa da quella presentata due anni fa sembra essere molto simile a quella dell’elicottero russo Mil Mi-46, un progetto russo annunciato nel 1992 e finora mai realizzato, segno evidente del primo contributo russo così come avvenuto in passato con il progetto Z-10 e il contributo fornito a suo tempo dalla Kamov.

Foto IHS Jane’s

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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