Si chiamerà MiG-41 il futuro intercettore a lungo raggio russo?

Potrebbe chiamarsi MiG-41 il futuro intercettore della Forza Aerospaziale russa destinato a sostituire il MiG-31 (nelle foto). Il progetto in questione è identificato con la sigla PAK-DP (Predpolagayemyy vozdukha Kompleks dlya Dal’ney Perekhvat, in italiano Futuro sistema aereo di intercettazione a lungo raggio), proseguendo la similitudine con i progetti PAK-FA, PAK-DA e PAK-TA, rispettivamente caccia, bombardiere e aereo da trasporto russi di futura concezione.

Ilya Tarasenko, CEO di MiG Corporation ha riferito in un’intervista al canale Zvezda TV che lo sviluppo di questo progetto (ancora non ufficialmente chiamato MiG-41) è iniziato nel 2013 e prevede la creazione di un sistema aereo destinato a raggiungere quote elevatissime e che in futuro potrebbe operare in volo anche senza pilota.

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“Non si tratterà della definitiva modernizzazione del MiG-31 – ha dichiarato Tarasenko – ma di un velivolo totalmente nuovo che potrà essere considerato il suo degno erede.”

Lo stesso Tarasenko ha aggiunto inoltre che le versioni aggiornate del MiG-31 allo standard BM (attualmente in corso di consegne presso i reparti di volo) consentiranno un passaggio graduale tra i due aerei intercettori.

Essendo un progetto classificato, del MiG-41 non esistono dati certi ma solo ipotesi e piccoli dettagli sulla base delle dichiarazioni fornite finora del bureau russo: sarà dotato di nuovi missili aria-aria a lungo raggio e di una nuova categoria di armi laser, capacità di impiego spaziali (inteso a quote comprese tra lo stratopausa e la tropopausa, ovvero al di sotto dei 45-000 metri di quota e superiore ai 12.000 metri), invisibilità radar, autonomia notevolmente accresciuta e una velocità massima elevatissima compresa tra Mach 4 e 4.3, tanto che al fine di supportare il pilota nelle sue operazioni potrebbe essere necessario adottare non meglio precisati elementi di intelligenza artificiali incorporati in alcune avioniche del MiG-41 e inoltre, stante alle dichiarazioni rese da Tarasenko, tecnologie completamente nuove per operare nella zona artica al fine di proteggere i confini nazionali in qualsiasi latitudine.

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Interpellato da RIA Novosti a proposito del nuovo progetto, il più famoso tra i piloti collaudatori russi al mondo, Anatolj Kvotchur,  ha dichiarato che “in un intercettore ad alta quota la velocità e il raggio d’azione sono i principali requisiti di forza, la supermanovrabilità invece è un requisito assolutamente inutile per un velivolo di questa categoria; questi aerei infatti sono realizzati per fornire un grande impulso (velocità) alle armi che trasportano.

Restando il fatto – ha proseguito Kvotchur – che un velivolo dalle prestazioni dichiarate da Tarasenko, operando ad altissime quote potrebbe essere utilizzato per scopi pacifici: basti pensare che in tutto il pianeta esistono centinaia di satelliti, alcuni dei quali dismessi e privi di controllo considerati detriti spaziali. Un intercettore con determinate prestazioni potrebbe essere usato per distruggere questi detriti.”

Il MiG-41 attualmente in fase di sviluppo potrebbe vedere la nascita del primo prototipo volante entro la fine del 2020 ed entrare in produzione tra il 2028 e il 2030 (periodo che dovrebbe prevedere la dismissione definitiva dei MiG-31BM); tuttavia sulla questione dei tempi di sviluppo, produzione e consegna molto certamente dipenderà dall’inclusione del PAK-DP nel prossimo programma di approvvigionamento degli armamenti di Stato russo 2018-2025.

Foto: Mig 31BM (Forze Aerospaziali Russe)

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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