I “respingimenti assistiti” nel programma della coalizione di Centrodestra

In vista delle elezioni del 4 marzo la coalizione di Centrodestra ha reso noto un programma politico in 10 punti che alla voce Sicurezza si occupa del contrasto all’immigrazione illegale parlando esplicitamente di “controllo dei confini” e “blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti”.

Come i nostri lettori ricorderanno la proposta dei respingimenti assistiti venne formulata proprio da Analisi Difesa fin dal 2014, quando era appena stata varata l’operazione Mare Nostrum che incoraggiò e favorì l’immigrazione illegale.

Proposta dibattuta in più occasioni nell’ambito di convegni, incluso il “Cantiere” organizzato dalla Lega nel giugno 2016 (video) e dibattiti radio-televisivi ed è stata ampiamente illustrata nel libri “Immigrazione tutto quello che dovremmo sapere” (Aracne dicembre 2016) e “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” (Aracne dicembre 2017) scritti da Giancarlo Blangiardo, Gianandrea Gaiani e Giuseppe Valditara.

IFRONTEX

I respingimenti assistiti costituiscono infatti l’unica opzione ragionevole ed efficace in grado di bloccare i flussi scoraggiando le partenze e azzerando il giro d’affari dei trafficanti.

Attuarli richiederebbe una mezza dozzina di unità navali a ridosso della costa della Tripolitania occidentale, da dove salpano i barconi, per soccorrere i migranti salpati qualora non fossero già stati intercettati dalla Guardia costiera libica per poi riportarli in Libia in coordinamento con le autorità di Tripoli.

Qui i migranti illegali verrebbero accolti dalle agenzie dell’Onu (che l’Italia finanzia profumatamente) che ne curano già oggi il rimpatrio nei Paesi d’origine.

Di fatto si tratta di ordinare alle navi militari italiane e delle flotte europee di Frontex (Operazione Triton) ed Eunavfor Med (Operazione Sophia) di consegnare i clandestini soccorsi in mare alla Guardia costiera libica che già oggi riporta sulle coste della nostra ex colonia coloro che intercetta e soccorre.

CNN Libya cost Guard

L’operazione “respingimenti assistiti” chiuderebbe i porti italiani agli immigrati illegali (pur non impedendo di ricoverare per il tempo necessario in ospedali della Penisola persone bisognose di cure) e scoraggerebbe i flussi migratori, poiché nessuno rischierebbe più la vita nè pagherebbe migliaia di euro ai trafficanti sapendo che non raggiungerà mai l’Italia e il suo viaggio si concluderebbe sulla costa africana del Mediterraneo.

In questo modo si salverebbero migliaia di vite umane azzerando gli incassi dei trafficanti e dei terroristi islamici e diffondendo un chiaro messaggio che l’Italia e l’Europa non sono più disponibili ad accogliere chiunque paghi criminali.

Qui sotto il testo della voce “Sicurezza” del programma della coalizione di Centrodestra.

Sicurezza

Lotta al terrorismo. Ripresa del controllo dei confini, blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e accordi con i paesi di origine dei migranti economici. Piano Marshall per l’Africa. Rimpatrio di tutti i clandestini. Abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della sedicente protezione umanitaria mantenendo soltanto gli status di rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria. Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima. Adeguamento ai parametri medi occidentali degli stanziamenti per la Difesa. Carabinieri e poliziotti di quartiere e estensione dell’esperimento “strade sicure” con impiego delle forze armate per la sicurezza delle città. Tutela della dignità delle forze dell’ordine e delle forze armate con stipendi dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie adeguati al contrasto del crimine e del terrorismo, inasprimento delle pene per violenza contro un pubblico ufficiale, revisione della legge sulla tortura.

 

Foto: Cnn, Marina Militare e Frontex

 

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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