La forza anti-terrorismo G5 Sahel sarà operativa da marzo
La forza anti-terrorismo del G5 in Sahel, la FC-G5S, avrà la piena operatività (FOC) da marzo del 2018. Lo ha annunciato il Capo di stato maggiore della Difesa del Mali, il generale M’Bemba Moussa Kéita. Il paese africano – insieme a Niger, Burkina Faso, Ciad e Mauritania – fa parte dell’organismo militare, a cui dovrebbe contribuire anche l’Italia, non solo con fondi; ma anche con la prossima missione militare, anche se su base bilaterale in Niger. Il meccanismo della coalizione che combatterà le formazioni jihadiste nella regione (Isis, al Qaeda e Boko Haram), deve essere ancora completato, soprattutto sul versante finanziario.
Infatti, dei 423 milioni di dollari previsti per il suo funzionamento nel primo anno, a oggi ne sono stati raccolti 294. Inoltre, va creato un meccanismo di gestione amministrativa e finanziaria per consolidare il coordinamento, la mobilitazione e l’uso efficiente dei contributi alla Forza.
Una prima risposta è arrivata con la creazione di un fondo fiduciario multi-donatore che massimizzi l’utilizzo del supporto per l’FC-G5S. L’occasione è stata la ministeriale Esteri e Difesa dei paesi del G5 a Bamako in Mali. Per la sua gestione trasparente è stato anche deciso di costituire un comitato di supporto e una commissione di supervisione, aperta a partner bilaterali e multilaterali. Rimane invece da sciogliere il nodo della nomina di un responsabile politico della missione mentre va istituito rapidamente un meccanismo di informazione e comunicazione dell’FC-G5S.
Su questo e altri temi i paesi del G5 si confronteranno in una serie di incontri internazionali. Il primo appuntamento è la riunione di lavoro dei ministri della Difesa, dei capi di stato maggiore e del COMMANFOR-FC-G5S sull’attuazione degli orientamenti del vertice. Il summit si terrà a la Celle Saint-Cloud, vicino a Parigi, il 15 gennaio.
È inoltre prevista la riunione di coordinamento ministeriale sulla operatività del FC-G5S in programma a Riad (Arabia Saudita), sempre a gennaio. Il 23 febbraio si terrà a Bruxelles la Conferenza internazionale sulla sicurezza e lo sviluppo nel Sahel.
L’evento punta a mobilitare contributi sufficienti per la rapida operatività della forza anti-terrorismo nella regione africana. In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron, ha ottenuto il sostegno dalla Cina, come lui stesso ha affermato nel corso della sua visita a Pechino. Non è chiaro, però, se in fioma solo finanziaria.
Intanto, i membri del G5 lavorano sul versante più propriamente militare e, alla luce degli obiettivi stabiliti, l’approccio comune dei paesi africani dell’area si sta concentrando su diverse leve.
Tra queste lo sviluppo di un livello molto elevato di preparazione e di dispiegamento operativo della forza anti-terrorismo, essenziali per l’acquisizione delle capacità militari effettive necessarie per raggiungere la piena operatività entro marzo 2018.
Inoltre, si continua a sviluppare l’interoperabilità dei contingenti e le partnership con altri eserciti amici che operano nello spazio del G5 Sahel (Francia in primis) nel quadro della necessaria condivisione del carico di sicurezza transnazionale.
Il generale Ahmed Mohamed, nuovo CSM dell’esercito del Niger
Il Niger ha nominato il nuovo capo di stato maggiore dell’Esercito, il generale di corpo d’armata Ahmed Mohamed che succede al parigrado Seyni Garba.
Mohamed ha 60 anni ed è noto per essere una persona calma e posata, secondo la stampa locale. Ha compiuto gli studi primari e secondari ad Agadez e poi il liceo a Niamey. Infine, ha frequentato l’Università a Dakar in Senegal. È entrato nell’accademia militare di Antsirabe in Madagascar nel 1979 e poi ha frequentato la scuola di applicazione di fanteria di Montpellier in Francia, in cui ha fatto anche i corsi per capitano. Successivamente, ha frequentato il corso di Stato maggiore in Pakistan e la Scuola di guerra in Belgio.
Il generale Ahmed Mohamed è stato impiegato in diverse unità dell’esercito in Niger. Tra queste Ngourti, Agadez e Niamey come comandante di plotone, di compagnia e poi di zona (ComZone de Agadez). È stato capo di gabinetto dello Stato Maggiore prima di essere nominato vice del Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate (CEMA) da Mahamadou Issoufou. Inoltre, ha guidato diversi uffici politici e amministrativi.
È stato prefetto di Dosso nel 1996 con l’avvento del CSN del colonnello Baré, dopo il colpo di stato del 27 gennaio, e poi di Tillabéry. Nel 1999 ha ricoperto l’incarico di direttore generale dell’autoparco amministrativo. Membro del CSRD di Salou Djibo, è stato ministro dei Trasporti del Niger nel 2010 nel governo di transizione guidato da Mahammadou Danda.
Il generale Ahmed Mohammed, peraltro, vanta anche la partecipazione a diverse missioni internazionali ONU per il mantenimento della pace, alla testa dei contingenti del Niger. Tra queste, quelle in Burundi e in Repubblica Democratica del Congo (RDC). Inoltre, ha guidato il contingente di Niamey della Regional Cooperation Initiative dell’Unione Africana (AU-RCI).
Foto: AFP, Reuters e al-Jazeera
Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli
Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.