Lettere salmastre. Vita e pensieri di un marinaio del cielo
‘’Lettere salmastre’’, uscito dalla penna dell’ammiraglio pilota Giuseppe Lertora, non è un romanzo ma una raccolta di storie umane vere, aneddoti e pensieri, con un filo conduttore, un minimo comune multiplo dei vari articoli che, fra sentimenti e momenti assai diversi, abbraccia un percorso ‘’salmastro’’, esaltato dall’amore per la Marina e dalla bellezza del volo: un insieme di lettere aspre, appunto salmastre, di un marinaio del cielo.
Che, fra avventure, realtà crude e sogni, racconta spezzoni di vita vissuta e commenta con pensieri anche critici, fatti e decisioni della nostra epoca, avendo ben presente di interpretarli con onestà intellettuale e oggettività, da attento scrutatore dell’animo umano e anche delle sue debolezze.
Il percorso si snoda non solo sul mare, tentando di fare emergere l’importanza della spesso misconosciuta marittimità del nostro Paese, ma molti articoli trattano direttamente o indirettamente del volo, delle straordinarie esperienze come pilota di Marina, tant’è che fra le onde salmastre del titolo principale emerge, quasi di diritto, un sottotitolo doveroso e forse più esplicativo dei diversi intercalari interni ‘’Vita e pensieri di un Marinaio del Cielo’’.
Si capisce bene che i veri marinai devono saper navigare anche quando il tempo non è favorevole, e battersi per riuscire ad arrivare sani e salvi in porto, pronti a ripartire e riproporre i propri obiettivi, senza sosta.
Così come uno con le ali deve saper volare anche quando c’è tormenta, non si vede il sole e con forte vento; ma colui che è marinaio e insieme aviatore, deve poter sommare quelle capacità particolari e sapersi districare navigando e volando sul mare, di notte ed in qualunque condizione meteorologica: in effetti bisogna che, piaccia o meno, abbia qualcosa ‘’in più’’ del singolo navigante o pilota, e quel tizio è il pilota di Marina, elemento cardine dell’Aviazione Navale, che rappresenta l’élite del volo militare.
Dopo aver deposto il sestante del marinaio ed il casco di volo, l’autore, libero da ogni condizionamento militare ha scritto molto e spesso fuori dal coro: inizialmente sulle inedite esperienze pregresse vissute in Marina e rivisitate con più calma, quindi successivamente, soprattutto in relazione a particolari eventi occorsi in tal periodo: dall’odissea dei 2 Fucilieri del San Marco vissuta visceralmente, al fenomeno del terrorismo islamico Daesh o ISIS, ai fatti attinenti l’immigrazione, fino a toccare alcuni aspetti geostrategici e di rilievo della Marina e della Difesa più in generale.
Da un’esperienza indelebile accumulata in oltre 43 anni spesi nel ‘’servire’’ le Istituzioni nella Marina Militare riesce a far sentire una voce, al di là di miti a buon mercato e di una dilagante disconoscenza, per diffondere un po’ di cultura del reale mondo militare anche a beneficio dei non addetti ai lavori.
Nelle prime novanta pagine del libro abbiamo l’opportunità di conoscere un pezzo importante di vita vissuta, scrutando ogni tipo di orizzonte sull’acqua e nell’aria, mentre il resto della fatica letteraria contiene una parte degli scritti di opinione ‘’libera’’ su problemi attuali ed aspetti non sempre legati al mondo militare e marinaresco, anche se non si esime dall’addentrarsi con un autorevole e critico punto di vista nelle prefigurate riforme del mondo della Difesa.
Il taglio dei vari articoli evidenzia valori antichi ed ormai desueti, come la Dignità e l’Onore, la Disciplina e l’Etica della Responsabilità, e tutto è pervaso dall’amore per ‘’Mamma Marina’’; d’altronde tali sono i cardini, irrinunciabili e non trattabili, che hanno intrecciato la sua vita marinara fin dal 1966, anno di entrata in Accademia Navale.
Va anche detto che la sua vita di Ufficiale di Marina è stata movimentata, fra imbarchi, attività di volo e destinazioni non prevedibili; dal corso di Pilota negli states, all’incarico di primo Capo Servizio Volo del Garibaldi, nostra prima portaerei, al Comando del Maestrale, del Mimbelli ci fa vivere momenti di sensazioni bellissime che spesso il mare ‘’regala’’ a chi lo ama e lo rispetta.
Un entusiasmo che non si smorza col tempo, anzi; nella parte finale più matura, svolge con la stessa passione giovanile incarichi di notevole interesse, come ‘’Marinaio con le Ali’’, fra cui il Capo dell’Aviazione Navale, il Comandante dell’Accademia di Livorno, ed infine il Comandante in Capo della Squadra Navale.
E’ anche la storia di un ragazzo pieno di volontà che lascia, anche in modo traumatico quel mondo di terra, per rivolgersi ed immergersi in pianeti allora sconosciuti, ostici e affascinanti: il mare ed il cielo.
Due elementi che, almeno per quei tempi, lasciavano il campo aperto a sorprese, rischi e cose belle, comunque ignote all’inizio, caratterizzate da elementi non prefigurabili, se non sovente ostilità. E’ comunque un libro scritto con lo scopo di esprimere opinioni e giudizi liberi senza condizionamenti politici o gerarchici, da semplice attore e talvolta spettatore delle vicende umane, ma con una duplice ambizione.
Innanzitutto contribuire a fornire sulle diverse tematiche dei pensieri personali critici ma suffragati sempre da esperienze pregresse e dall’amore non negoziabile per la Marina, in seconda istanza trasmettere speranza e di entusiasmo per la giusta formazione dei giovani, sollecitandoli ad amare quei due mondi meravigliosi: del mare e del volo. La lettura del tomo è facile e scorrevole, e consente di ben immedesimarsi in vicende che suscitano tante curiosità, interesse e molte emozioni.
Giuseppe Lertora
Editore: LiberoReporter
Anno edizione: 2017
Pagine: 407 p., Brossura
Euro 16
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