Militari italiani a Shindand per la “consulenza a domicilio” alle forze afgane

Gli istruttori e i consiglieri militari del contingente militare italiano in Afghanistan, normalmente schierato ad Herat, hanno concluso nei giorni scorsi nel distretto di Shindand, circa 120 chilometri a sud di Camp Arena, un’attività di addestramento ed assistenza temporanea alle forze di sicurezza afgane.

Centocinquanta militari italiani si sono recati come advisors presso la base “La Marmora”, per assistere, in tre differenti giornate, il comando della Prima Brigata del 207° Corpo d’armata dell’Afghan National Army (ANA), intento a pianificare e condurre operazioni in supporto alle istituzioni governative e alla popolazione.

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Questa attività è denominata Periodic Train Advise Assist (PTAA), e consiste nell’eseguire “a domicilio”, in aree distanti dalla base di Camp Arena, le attività di addestramento ed assistenza alle forze di sicurezza.

Il temporaneo schieramento è dovuto al fatto che queste attività non possono essere svolte con cadenza giornaliera e quindi vengono organizzate, periodicamente, sulla base delle richieste che le forze di Sicurezza afgane rivolgono agli istruttori italiani.

Recentemente è stata avviata una importante riarticolazione del distretto di Shindand che, considerata l’ampia estensione, è suddiviso in 5 differenti sotto-distretti (Zawol, Zerkoh, Poshteh-Koh, Kooh-Zoor e Qasaba)

Si tratta di una fase piuttosto delicata dal punto di vista istituzionale, in quanto alla suddivisione formale del territorio (una delle roccaforti talebane nell’Afghanistan Occidentale, soprattutto nella Valle di Zerkoh, nella parte meridionale confinante con la provincia “calda” di Farah) non ha ancora fatto seguito il completamento delle strutture che consentano ai nuovi distretti di operare effettivamente.

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Parallelamente anche l’organizzazione delle forze di sicurezza locali dovrà essere riarticolata, per questo le forze di sicurezza afghane (ANSF) hanno chiesto aiuto ai militari italiani sia sul terreno nell’area di Shindand sia presso il 207° Corpo d’armata dell’ANA ad Herat, per la pianificazione della nuova struttura di sicurezza in aderenza con le esigenze del territorio.

Durante i PTAA, l’Esercito e la Polizia afghani hanno condotto alcune operazioni a guida intelligence, volte a disarticolare alcune cellule di insorgenza presenti nell’area, dando pertanto un segnale positivo, sia alle istituzioni sia alla popolazione. Oltre ai vertici delle forze di sicurezza, sono stati incontrati i 5 capi distretto, i principali capi villaggio.

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Il lavoro degli advisors italiani si sviluppa nell’ambito della missione di Resolute Support (RS) con il compito principale di addestrare, consigliare ed assistere le forze di Sicurezza locali, per migliorarne la funzionalità e la loro capacità di autosostenersi.

“La presenza degli italiani nel nostro distretto non ci fa sentire soli, incrementa le capacità delle nostre forze di sicurezza ed incoraggia la popolazione a non cedere ai soprusi degli insorti”, hanno dichiarato le autorità civili, militari e i capi villaggio durante la shura tenutasi alla presenza del generale di brigata Gianluca Carai, comandante del Train Advise Assist Command West (TAAC W) a guida Brigata “Sassari”.

(con fonte comunicato TAAC-W)

Foto TAAC-W

 

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