La portaerei USS Vinson accolta trionfalmente a Da Nang

di Paul Nguyen Hung

Đà Nẵng (AsiaNews) – Si è conclusa ieri la visita di tre giorni in Vietnam della USS Carl Vinson, prima nave da guerra statunitense ad attraccare in un porto nazionale dal 1975. L’arrivo della portaerei a Đà Nẵng è il simbolo del nuovo corso dei rapporti tra Hanoi e Washington e riafferma la presenza, nonché gli interessi, degli Stati Uniti nella regione Asia-Pacifico.

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In occasione della cerimonia di benvenuto dello scorso 5 marzo, l’ammiraglio John Fuller, comandante del contingente Usa, ha dichiarato: “Oggi è un giorno storico. Siamo molto onorati di ricevere questa calorosa accoglienza. Vorremmo ringraziare il Vietnam anche per il suo eccellente supporto logistico. Ciò rende questa visita una realtà. Mai come in questo momento Stati Uniti e Vietnam hanno lavorato a così stretto contatto”.

In risposta, il governo vietnamita ha affermato: “La visita a Đà Nẵng della Marina Usa continua a promuovere le relazioni tra i due Paesi come ‘una partnership globale’. Queste azioni contribuiscono al mantenimento della pace, stabilità, sicurezza, cooperazione e sviluppo nella regione Asia-Pacifico”.

Durante il soggiorno a Đà Nẵng, ufficiali e marinai Usa hanno preso parte a molte attività come spettacoli musicali all’aperto, eventi sportivi, visite e scambi con cinque centri di supporto sociale per bambini e disabili, incluso il Victim Protection Center.

Members of U.S. Seventh Fleet Band perform as a statue of late Vietnamese revolutionary leader Ho Chi Minh is seen in the background, as part of the U.S aircraft carrier USS Carl Vinson to Vietnam, at the Da Nang SOS Children's Village in Danang, Vietnam March 6, 2018. REUTERS/Kham

La struttura si occupa delle vittime dell’“Agente arancio”, nome in codice del defoliante che fu ampiamente irrorato dagli Usa su tutto il Vietnam del Sud, tra il 1961 e il 1971, durante la Guerra del Vietnam. Con la controparte vietnamita, la delegazione della Marina degli Stati Uniti ha inoltre discusso e condiviso le proprie conoscenze su: tecnologie per la fornitura di energia elettrica e acqua; sostegno alle autorità locali per far fronte ai disastri naturali; formazione per la prevenzione degli incendi e metodi di estinzione; assistenza sanitaria.

La visita della nave da guerra Usa è stata accolta con favore dal popolo vietnamita, in particolare dai cittadini locali. Il signor Nvh dichiarato ad AsiaNews: “Siamo persone che vivono vicino al mare. Negli ultimi tempi non abbiamo più avuto il coraggio salpare con le nostre barche per andare a pesca. Molti dei nostri pescherecci sono stati sabotati dalle Tầu Lạ [“imbarcazioni sconosciute”, navi cinesi – ndr]. I nostri pescatori sono stati uccisi da ‘navi para-militari’. A sostenerci ci sono ora ‘persone giuste’, che vengono a proteggerci. Nel frattempo, il nostro governo non si preoccupa per noi”.

La sig.ra Nguyen Ngoc H. è più scettica: “Il Vietnam ha accolto molti capi di Stato, come il presidente americano Obama. Alcuni mesi fa, il suo successore Donald Trump ha visitato il Paese. Il futuro del Vietnam non può basarsi solo su una portaerei americana. Ma dipende da tutti i vietnamiti”.

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Alcuni esperti di geopolitica sostengono che “la visita della USS Carl Vinson non sarà un episodio isolato, ma aprirà i porti vietnamiti ad altre navi statunitensi”. Ciò ha importanti implicazioni per la strategia di difesa degli Stati Uniti nella regione. La flotta è considerata da Washington un’arma per mantenere una presenza a lungo termine nei mari del mondo e l’approdo in Vietnam della portaerei è particolarmente importante nel contesto delle mosse sempre più aggressive della Cina nel Mar Cinese meridionale.

Il prof. Nimh, docente americano-vietnamita di Scienze politiche, dichiara: “L’importanza della presenza della USS Carl Vinson non si ferma al rapporto tra Vietnam e Usa, ma si estende al contesto regionale. Molte nazioni asiatiche e del Pacifico si trovano ad affrontare il comportamento provocatorio della Cina. Le navi da guerra e para-militari di Pechino hanno occupato vaste porzioni di mare, barriere coralline e le piccole isole come ‘bachi da seta che mangiano fragole’. Di conseguenza, il coinvolgimento degli Stati Uniti è estremamente necessario per contenere l’ambizione cinese”. John Kirby, ammiraglio della Marina Usa in pensione, ribadisce: “Washington intende recapitare questo messaggio alle nazioni dell’Asia-Pacifico: ‘Gli Stati Uniti sono e saranno presenti in queste acque”.

Foto: Reuters, Da Nang Today e Voice of Vietnam

 

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