Il Giappone prosegue nel rafforzamento militare

Nei prossimi mesi si terranno vertici tra Pyongyang, Seoul e Washington creando una grande aspettativa nella risoluzione del problema coreano, ma malgrado questo il ministero della Difesa giapponese sostiene che è ancora troppo presto per considerare la possibilità di abbandonare i piani per il potenziamento della sicurezza del paese.

Il Ministro della Difesa Itsunori Onodera ha dichiarato, durante il simposio annuale del ministero, il 19 marzo, che Tokyo continuerà ad esercitare la massima pressione su Pyongyang fino a quando il regime nordcoreano non farà passi concreti per smantellare i suoi programmi di armi nucleari e missili.

Tra i funzionari del ministero e gli esperti di sicurezza è prevalsa l’idea che la minaccia nordcoreana verso il Giappone non cesserà neanche dopo i vertici – anche se positivi.  Pyongyang avrebbe centinaia di missili Nodong e Taepodong in grado di colpire il Giappone.

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L’attuale scudo contro i missili balistici del Giappone è costituito da due sistemi. Il primo è fornito dai cacciatorpediniere della Forza di autodifesa marittima giapponese (JMSDF) che possono fermare i missili nell’atmosfera esterna, usando il sistema di combattimento Aegis prodotto dagli Stati Uniti e gli intercettori Standard Missile-3.

Il secondo è rappresentato dai missili Patriot Advanced Capability-3 (PAC-3) a terra, della Forza di autodifesa aerea, progettati per colpire i missili in arrivo nella bassa atmosfera.

Per migliorare ulteriormente le difese missilistiche del paese, il governo ha approvato a dicembre il dispiegamento di due installazioni Aegis Ashore, versione terrestre del sistema di difesa missilistico da combattimento Aegis imbarcato.

I sistemi Aegis Ashore utilizzano un missile intercettore Standard 3 Block 2A progettato per proteggere l’intero paese da Hokkaido a Okinawa.  Due sistemi Aegis Ashore verranno installati entro il 2023 e le prefetture di Akita e Yamaguchi sono considerate come possibili siti per le unità.

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Alla riunione dei ministri degli esteri Giappone-Russia del 21 marzo scorso, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha espresso preoccupazione per il dispiegamento di Aegis Ashore come parte della difesa antimissile statunitense.

Il ministro della difesa giapponese aveva risposto che il sistema di difesa missilistica balistica (BMD) che il Giappone sta attualmente sviluppando, incluso Aegis Ashore, è puramente difensivo, necessario per la protezione del popolo giapponese dagli attacchi missilistici balistici in un momento in cui la Corea del Nord sta procedendo con lo sviluppo nucleare e missilistico.

Il Giappone gestisce questo sistema in modo indipendente e pertanto, il sistema BMD non rappresenterebbe una minaccia per i paesi limitrofi, inclusa la Russia.

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Inoltre, il Giappone prevede di aumentare da cinque a otto il numero di sistemi di combattimento Aegis dispiegati, e di introdurre anche il PAC-3-3 MSE (Missile Segment Enhancement) – una variante avanzata degli intercettori PAC-3 – secondo l’attuale programma di difesa a medio termine.

Il primo ministro Shinzo Abe ha concordato con il presidente americano, Donald Trump, durante il loro recente summit, l’acquisizione di ulteriori equipaggiamenti militari dagli Stati Uniti.

Secondo il ministero della Difesa, nell’anno fiscale 2016, le spese per la difesa del Giappone sono state di 48,5 miliardi di dollari, un importo di molto inferiore a quello stanziato dalle nazioni altamente militarizzate come Stati Uniti, Russia e Cina.

Tokio ha comunque aumentato negli ultimi anni il budget per la difesa in seguito non solo alla crescente minaccia nordcoreana ma anche all’aumentata capacità navale della Cina.

Foto: Nikkei Asian Review, JMSDF e Reuters

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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