Libia: il ritorno di Khalifa Haftar

Il feldmaresciallo Khalifa Haftar, dato per morto al punto che si era intensificato sui media e negli ambienti politici il dibattito sulla successione alla guida dell’Esercito Nazionale Libico (LNA), è tornato il 26 aprile a Bengasi atterrando all’aeroporto di Benina con un volo dal Cairo.

Il suo rientro, dopo il ricovero in un ospedale militare alla periferia di Parigi, era stato anticipato dal portavoce delle forze armate nella Libia orientale, Ahmed al-Mismari.

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Secondo quanto riporta la televisione egiziana Extra News, Haftar sarebbe giunto il 24 aprile al Cairo a capo della delegazione libica di alto livello dopo essersi ripreso dal malore.

“Sto bene, sono in buona salute” e “l’esercito è stabile come le nostre montagne verdi, nessun vento può scuoterlo” ha detto Haftar che ha pronunciato il breve discorso all’aeroporto, tra gli applausi di un gruppo di sostenitori ed ha aggiunto di non voler parlare delle ragioni che lo hanno spinto a ricoverarsi all’estero.

Haftar, 75 anni, è apparso sorridente, in giacca e cravatta, ed è stato accolto dai vertici militari dell’LNA con i quali si è recato nella base di al-Rajma dove ha presieduto una cerimonia per il quarto anniversario dell’operazione Dignità (Karama in arabo) volta a eliminare la presenza delle milizie islamiste dal paese.

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Nel suo discorso davanti a militari ed esponenti politici e tribali Haftar ha promesso ai suoi uomini che “la lotta continuerà fino a quando non cacceremo le milizie islamiche da tutta la Libia e non solo dalla Cirenaica”.

Il suo ricovero in Francia è rimasto per giorni avvolto dal mistero. Non è chiaro di cosa soffrisse, ma la stampa internazionale ha ipotizzato un ictus. Il portavoce delle forze armate aveva inizialmente smentito che fosse malato, salvo confermare più tardi che si stava curando a Parigi.

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Il ritorno a Bengasi del generale Khalifa Haftar, comandante dell”autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), “coincide con massicci spostamenti delle sue truppe a Derna”, ultima roccaforte delle milizie islamiste in Cirenaica, e non è escluso che il feldmaresciallo cerchi “ulteriori azioni militari come strumento per rinvigorire le sue forze e distrarre l”attenzione dal suo stato di salute” ha detto all’Agenzia Nova Tarek Megerisi, visiting fellow presso l”European Council on Foreign Relations (Ecfr).

La campagna di stampa sulla salute del generale “ha danneggiato la sua immagine” ha detto l’analista, sottolineando come nuove azioni militari potrebbero serrare i ranghi all’interno dell’LNA.

 

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