Torna a volare l’Antonov An-225 “Cossack”, l’aereo più grande del mondo
L’aereo da trasporto strategico Antonov An-225 “Mriya” (in italiano “sogno”; Codice NATO “Cossack”) ha ripreso a volare lo scorso 19 marzo dall’aeroporto di Kiev-Gostomel in Ucraina dopo un fermo manutentivo durato circa un anno.
Secondo Mikhail Kharchenko direttore di Antonov Airlines, l’An-225 è stato oggetto di alcune riparazioni e fasi di aggiornamento parziali oltre che dell’installazione di nuove avioniche e di nuove attrezzature di bordo. Poiché i tempi di inattività si sono protratti sensibilmente, il personale di terra e di volo ha provveduto a verificare l’operatività dei sistemi avionici e l’aeronavigabilità stessa del velivolo che attualmente, ricordiamo, è esistente in un unico esemplare al mondo con matricola civile ucraina UR-82060.
Il mastodontico aereo è stato portato in volo dal collaudatore della società ucraina Dmitrij Antonov, per inciso una delle otto persone in grado di pilotare l’An-225; il pilota si è mostrato soddisfatto delle prestazioni e dell’operatività del velivolo affermando che le specifiche del produttore con tutti i componenti in condizioni operative e perfettamente funzionanti hanno pienamente soddisfatto i requisiti richiesti.
L’Antonov An-225 è un aereo da carico strategico progettato dall’Antonov Design Bureau negli anni ’80 durante il periodo sovietico. È l’aereo più grande al mondo nonché il più pesante mai realizzato, è alimentato da sei motori turbofan e possiede ad oggi la più ampia apertura alare di qualsiasi altro aereo in servizio operativo (oltre 88 metri). Con un peso massimo al decollo di 640 tonnellate, lungo 84 metri e dotato di ben 32 ruote, l’An-225 ha infranto numerosi record mondiali (ben 240) tra cui il carico più pesante mai trasportato (pari a 253 tonnellate), la singola unità più pesante (un generatore per una centrale elettrica a gas destinata in Armenia insieme al suo telaio di carico per un peso di 189 tonnellate) e il carico più lungo (ovvero due pale di turbine eoliche della lunghezza ciascuna pari a 42,1 m), senza contare inoltre le numerose missioni umanitarie che hanno consentito il trasporto di quantità inverosimili di derrate alimentari e aiuti vari.
Vera e propria star degli spotter di tutto il mondo, fece scalpore nel maggio 2016 la notizia della presenza di una folla di oltre 50.000 persone nei pressi dell’aeroporto di Perth in attesa dell’atterraggio dell’An-225 che era stato anticipato da un discreto tam tam mediatico.
Complessa è la situazione relativa alla realizzazione di un secondo esemplare: nel 2004 infatti si decise di iniziare la realizzazione di un altro velivolo il cui avvio dei lavori era stato programmato nel 2006 con la conclusione nel 2008; tuttavia l’intenzione rimase lettera morta.
Nell’agosto 2016 la situazione si sbloccò con la firma di un accordo siglato tra Antonov, l’azienda statale di armamenti nazionale Ukroboronprom e la cinese Aerospace Industry Corporation of China (AVIC) per il completamento del secondo esemplare parcheggiato dal 1994 in un hangar all’aeroporto di Kiev-Gostomel. I lavori, secondo gli addetti, dovrebbero iniziare l’anno prossimo e la realizzazione comporterà la consegna dell’esemplare alla società cinese e l’avvio della produzione nel paese asiatico sotto licenza da parte di Antonov.
Foto Antonov
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.