Ancora scontri a Farah, i britannici invieranno rinforzi a Kabul

Le forze di sicurezza afghane hanno annunciato il 16 maggio di aver ripreso il controllo della maggior parte di Farah City, capoluogo dell’omonima provincia occidentale, al termine di quasi 48 ore di scontri con i talebani che l’avevano occupata, con un bilancio di 25 soldati e agenti di polizia, cinque civili ed a centinaia di militanti morti. Lo hanno riferito l’agenzia di stampa Pajhwok e la tv Tolo di Kabul.

Dopo aver attaccato lunedì scorso la città dai quattro punti cardinali, molte centinaia di talebani sono entrati nell’abitato, occupando un commissariato di polizia e colpendo la sede dei servizi di intelligence (NDS).

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La controffensiva dell’esercito, ha reso noto il generale Raz Mohammad Oryakhel, si è conclusa mercoledì e “l’attività è ripresa normalmente in gran parte del centro abitato – ed i negozi hanno aperto normalmente”.

Il successo dell’operazione militare è stato confermato sia dal portavoce del ministero dell’Interno, Najib Danish, sia dal governatore provinciale, Abdul Basir Salangi che aveva quantificato le forze attaccanti talebane in 2mila miliziani.

Quest’ultimo ha dichiarato alla tv Tolo che gli scontri sono costati la vita a 25 membri delle forze di sicurezza, cinque civili e 300 miliziani talebani.

Residenti hanno segnalato all’emittente che i talebani si sono ritirati verso i distretti di Shir Koh e Pesht Koh, ma sarebbero ancora presenti in città nel quartiere Regi da dove hanno lanciato un contrattacco utilizzando tre attentatori suicidi.

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Nella serata del 16 maggio le testimonianze dei residenti riferivano di “forze governative sono nuovamente entrate in azione, con l’appoggio di militari stranieri” (truppe alleate dell’Operazione Resolute Support) in rastrellamenti e combattimenti casa per casa.

Che la situazione in città resti tesa lo conferma anche la notizia che il 17 maggio il ministero dell’Istruzione afghano ha disposto la chiusura di tutte le scuole e le università nella provincia di Farah.

In un comunicato stampa diffuso a Kabul si precisa che gli istituti scolastici resteranno chiusi fino a quando la situazione della sicurezza non permetterà’ una loro riapertura.

In questi giorni le forze di sicurezza afghane stanno combattendo contro i talebani in almeno dieci province del Paese. Lo ha reso noto il 16 maggio il ministero della Difesa a Kabul.

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Lo scontro di maggior rilievo, dopo il tentativo degli insorti di conquistare Farah City, vede aspri scontri sono in corso anche nella provincia centrale di Ghazni dove i talebani hanno attaccato i distretti di Zana Khan e Jaghato uccidendo 22 membri delle forze di sicurezza.

Secondo il vice portavoce ministeriale, Mohammad Radmanish, i talebani controllano attualmente undici distretti nelle province di Badakhshan, Kunduz, Ghazni, Helmand e Sar-e-Pul dive tengono sotto pressioni anche i capoluoghi.

Dall’avvio della loro offensiva di primavera denominata Al Khandaq, i miliziani dell’Emirato islamico dell’Afghanistan hanno moltiplicato le loro operazioni contro le forze di sicurezza in tutto il Paese, compresa Kabul, causando la morte di oltre 100 soldati e agenti di polizia.

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Dopo i 3mila militari americani e i 700 attesi dagli altri Paesi della NATO a rinforzo del dispositivo militare alleato in Afghanistan, anche Londra sembra pronta a rinnovare il suo impegno a Kabul.

La Gran Bretagna starebbe infatti mettendo a punto nuovi piani militari per l’invio di centinaia di truppe in Afghanistan, dopo la crescente minaccia rappresentata dai talebani e dai jihadisti dell’Isis nel Paese. Il segretario alla Difesa, Gavin Williamson, sarebbe favorevole a raddoppiare, o quasi, il numero di soldati britannici nel Paese.

Secondo quanto riferisce oggi il Telegraph, la Gran Bretagna potrebbe inviare almeno 400 nuovi militari, portando il proprio contingente in Afghanistan ad oltre 1.000 effettivi. Attualmente, 650 soldati britannici sono impegnati al fianco delle forze di sicurezza afgane.

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Julian Lewis, presidente della Defence Select Committee della Camera, ha dichiarato al Telegraph: “La Nato e il Regno Unito hanno una ferma determinazione a garantire che l’Afghanistan non ricada sotto il controllo dei talebani. Non dovrebbe sorprendere la valutazione di una tale iniziativa alla luce di una minaccia in evoluzione”.

L’ufficio di Williamson non ha commentato ma un portavoce del ministero della Difesa ha spiegato che “il sostegno che il Regno Unito fornisce all’Afghanistan in materia di sicurezza, sviluppo e governance è cruciale per costruire uno stato stabile e ridurre la minaccia terroristica al Regno Unito.

Rimaniamo fedeli alla missione Resolute Support della Nato, in cui svolgiamo un ruolo importante, e manteniamo il nostro contributo sotto costante revisione”, ha aggiunto. Secondo il Times, un piano definitivo deve ancora essere licenziato dai vertici politici e militari, ma la premier Theresa May potrebbe fare un annuncio al summit della Nato di questa estate.

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In Afghanistan le forze militari statunitensi (Operazione Freedom Sentinel) hanno confermato il 17 maggio che in un raid aereo del 23 aprile scorso nella provincia orientale di Nangarhar è stato ucciso Hazrat Abbas, alto responsabile dell’organizzazione denominata Al Qaeda nel subcontinente indiano (Aqis).

In un comunicato si precisa che nell’attacco, portato nel distretto di Sherzad, Abbas e’ stato ucciso insieme ad una delle sue guardie del corpo. Abbas, si dice ancora, “era comandante sia di Aqis, sia del gruppo Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP), ed aveva la responsabilita’ di forze di combattimento sia in Afghanistan che in Pakistan.

Egli – si dice infine – era stato responsabile di numerosi attacchi e sequestri nei due lati della frontiera” afghano-pachistana. Aqis è considerata la costola di al-Qaeda per il continente asiatico.

La sua nascita è stata annunciata nel settembre 2014 da al Zawahri, nel primo discorso audio dopo la rottura con l’Isis di Abu Bakr al Baghdadi, che risale all’inizio del 2014. Il gruppo unisce le formazioni integraliste armate di Bangladesh, Birmania, Afghanistan, Pakistan, Kashmir e anche dell’Assam indiano.

Fioto: US DoD, UK MoD e, Reuters

 

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