News da Mosca

Il Ka-226T ottiene la certificazione russa per le attività con climi caldi

La Rosaviatsja o Agenzia federale russa per il trasporto aereo ha rilasciato alla holding Russian Helicopter il certificato d’idoneità all’impiego dell’elicottero Kamov Ka-226T in ambienti con temperature estremamente elevate. Con questo documento la società russa potrà dunque procedere alla commercializzazione dei propri elicotteri Ka-226T ai paesi con climi prevalentemente torridi o tropicali.

Il certificato in oggetto è il risultato dei test che gli specialisti della società russa hanno condotto in Iran nel settembre dello scorso anno coadiuvati con alcuni membri della Iran Helicopters Support and Renewal Company (IHSRC). L’obiettivo dei test, come ampiamente trattato da Analisi Difesa, era appunto l’abilitazione all’utilizzo della macchina in condizioni di temperature ambientali fino a +50 °C.

“I potenziali operatori del Ka-226T – ha affermato Andrey Boginsky, AD di Russian Helicopters – hanno già avuto la possibilità di familiarizzare con le sue capacità durante la conferenza che abbiamo condotto sulla base dei test svolti in Iran lo scorso autunno. La conferma documentale rappresenterà ovviamente un ulteriore argomento nelle nostre trattative con le società interessate all’acquisizione di questi elicotteri.”

Il Ka-226T è un elicottero utility leggero bimotore dotato del classico sistema coassiale Kamov a doppio rotore controrotante. Con un peso massimo al decollo di 3,6 tonnellate, il Ka-226T è in grado di trasportare fino ad 1 tonnellata di carico utile e inoltre il suo layout modulare consente l’installazione di specifiche cabine a seconda dei compiti richiesti: dalla cabina di trasporto che può ospitare fino a sei persone, fino alla cabina specifica per trasporto carichi o ancora quella per missioni MedEvac.

 

UEC progetta la realizzazione di un motore di elicottero di nuova generazione

La United Engine Corporation ha iniziato a lavorare sullo sviluppo di un futuro propulsore di elicottero di nuova generazione includendo nel processo di realizzazione anche nuovi materiali da costruzione e tecnologie additive con relativi processi di stampa in 3D.

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Secondo le dichiarazioni rese dal costruttore JSC Klimov di San Pietroburgo “nella realizzazione del nuovo motore verranno implementate sia tecnologie collaudate come quelle finora impiegate nella realizzazione dei nuovi propulsori come il PD-14 per l’aereo civile MS-21, il VK-2500M per elicotteri, nella turbina TV7-117ST o ancora l’Izdeliye 30 destinato al caccia di quinta generazione Su-57; sia nuovi approcci tecnologici al fine di giungere ad un progetto innovativo e moderno, tanto che nello sviluppo verranno utilizzati materiali di nuova concezione inclusi quelli non metallici.

“Quando Rostech crea nuovi sviluppi tecnologici – ha dichiarato Anatoly Serdyukov Direttore industriale del cluster aeronautico della Rostech State Corporation – realizza un’opportunità unica di riversare il potenziale scientifico non ad una singola azienda o ad un singolo centro di competenza ma a tutte le società che fanno parte della nostra corporazione; automaticamente i risultati di queste nuove ricerche possano essere utilizzati in maniera sinergica nel campo aeronautico inteso in senso più ampio e dunque non ristretto al solo campo dei propulsori aerei.”

Per il costruttore la realizzazione del primo prototipo di propulsore di nuova generazione è prevista per il 2021 e il completamento dei lavori per la produzione in serie dovrà essere conclusa entro il 2025. Tra le caratteristiche principali è stato dichiarato un peso complessivo ridotto di oltre il 15% rispetto agli analoghi attualmente esistenti nonché una riduzione del 30% dei costi operativi.

 

Delegazione dello Zimbabwe in visita presso la Ulan Ude Aviation Plant

Una delegazione di politici e ufficiali delle Forze Armate della Repubblica dello Zimbabwe ha recentemente effettuato una visita presso lo stabilimento della Ulan-Ude Aviation Plant (UUAP).

Scopo della visita, secondo l’ufficio stampa di Russian Helicopters, è stato l’ispezione delle versioni da trasporto VVIP del Mil Mi-171E (modello da destinare per l’appunto al trasporto delle autorità e degli alti funzionari del paese africano), e l’intavolamento di colloqui circa eventuali termini di consegna e fasi di manutenzione post-vendita dell’elicottero stesso.

“I rappresentanti della Repubblica dello Zimbabwe – ha dichiarato l’ufficio stampa della UUAP – hanno familiarizzato con le capacità tecnologiche e produttive dell’impianto siberiano. Per i membri della delegazione è stato organizzato un volo in elicottero nella versione VVIP e durante una successiva riunione con i vertici dello stabilimento produttivo sono state discusse le possibili condizioni per la consegna dei prodotti dell’azienda che fa capo a Russian Helicopters. L’interesse degli specialisti stranieri rivolto agli elicotteri russi – prosegue il comunicato – è dettato dalle speciali capacità di volo e tecniche che offrono vantaggi significativi nell’esecuzione di una serie di lavori. Capacità che appaiono evidenti in zone difficili da raggiungere, anche in assenza di aeroporti appositamente attrezzati.”

Secondo il CEO di UUAP Leonid Belykh la delegazione africana ha espresso soddisfazione per i risultati conseguiti dalla suddetta visita, rilevando l’alto livello produttivo dello stabilimento e la qualità degli elicotteri realizzati.

Nella Zimbabwe Air Force sono presenti ad oggi un Mil Mi-172 e sei Mil Mi-35/P, con quest’ultimi che dal 2000 vengono efficacemente impiegati in specifiche missioni di contro-guerriglia (COIN) in Congo DRC .

Foto: Russian Helicopters, iDefence Aviation Post e, UEC

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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