Il programma LSS celebra il varo di Nave Vulcano

La Spezia – Suggestiva cerimonia notturna di varo della prima unità tipo LSS della classe “Vulcano”. Insieme all’Italia, che ha un requisito per almeno due unità, la Francia intende acquistarne quattro esemplari da realizzare presso il cantiere STX France con sezioni anche potenzialmente provenienti dall’Italia

Con una suggestiva cerimonia tenutasi nella prima serata di venerdì scorso 22 giugno presso il sito di Muggiano (La Spezia) del cantiere navale integrato del gruppo Fincantieri, è stata varata la prima delle grandi unità previste dal piano di rinnovamento pluriennale della flotta della Marina Militare. Si tratta dell’unità da rifornimento e supporto logistico (LSS, Logistic Support Ship) Vulcano (A 5335) che verrà consegnata alla Marina Militare nel settembre del 2019.

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La cerimonia ha visto la partecipazione del neo-eletto Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano e dal Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, reduci dalla visita e cerimonia di chiusura del “Seafuture 2018”, la vetrina aperta sul mondo navale e marittimo, sulle sue innovazioni e sulle grandi, medie e piccole eccellenze industriali della blue-economy, tenutasi a La Spezia dal 19 al 22 giugno.

I massimi esponenti del Ministero e della Marina Militare sono stati accolti dall’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono e dal presidente Giampiero Massolo. La madrina della nave è stata la signora Maria Teresa Piras, già madrina al varo del troncone della stessa unità presso lo stabilimento di Castellammare di Stabia, vedova del sottotenente di vascello Emilio Attramini, deceduto nell’incidente del Monte Serra.

“Oggi è un momento importante per la Difesa e per il Paese, perché si compie un ulteriore passo avanti nell’ambito del processo di modernizzazione delle linee operative delle unità navali della Marina Militare”, ha detto il Ministro aggiungendo che “cantieri come questo, come anche quello di Castellammare di Stabia dove è stato costruito il troncone di prua della nave Vulcano costituiscono non solo un pezzo della nostra storia, ma anche un tassello fondamentale del futuro della Difesa del Paese”, sottolineando che “oggi più che mai abbiamo bisogno di mari ben presidiati”.

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Gli ha fatto eco il CSM della Difesa, affermando che “nave Vulcano contribuirà ad estendere la capacità di proiezione del nostro Strumento militare, attraverso caratteristiche di versatilità strategica e flessibilità operativa a vantaggio delle formazioni navali impegnate nei contesti operativi internazionali”.

Infine, il CSM della MM ha affermato che “nave Vulcano dimostra ancora una volta l’eccellenza dei prodotti italiani e l’elevata professionalità, competenza, capacità e preparazione della nostra industria”. Non poteva mancare l’a.d. di Fincantieri, dottor Giuseppe Bono che ha ricordato come “nave Vulcano è arrivata al varo a soltanto 3 anni dal lancio del programma costruttivo”, tempi di realizzazione estremamente compatti per navi dall’alto contenuto tecnologico come l’LSS.

 

Il programma LSS

Realizzata con contratto assegnato a Fincantieri dall’Agenzia indipendente europea nel settore della cooperazione in materia di armamenti (OCCAR) a nome e per conto del Ministero della Difesa italiano il 5 maggio 2015, unitamente a quello d’acquisizione dei primi sei pattugliatori polivalenti d’altura (PPA), successivamente diventati sette nel corso dello stesso anno, la nave Vulcano si caratterizza, al pari delle altre due classi di unità navali maggiori, PPA ed LHD, previste dalla cosiddetta ‘Legge Navale’, per un doppio profilo d’impiego (dual use), sia militare che a favore della collettività, ed un alto livello d’innovazione in termini di soluzioni tecnologiche , con un basso impatto ambientale, attraverso avanzati sistemi di propulsione ausiliaria a bassa emissione inquinante (motori elettrici).

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A questi s’aggiunge la certificazione da parte del RINA (Registro Italiano Navale) in accordo alle convenzioni internazionali per la prevenzione dell’inquinamento sia per gli aspetti più tradizionali come quelli trattati dalla Convenzione MARPOL, sia per quelli non ancora cogenti, come la Convenzione di Hong Kong dedicata alla demolizione delle navi.

La LSS è una unità da rifornimento e supporto logistico alla flotta che coniuga capacità di trasporto e trasferimento ad altre unità navali di carichi liquidi (gasolio, combustibile avio, acqua dolce) e solidi (parti di rispetto, viveri e munizioni) e capacità di supporto con attività di riparazione e manutenzione a favore di altre unità e mezzi aerei.

Nave Vulcano è inoltre dotata di capacità ospedaliere e sanitarie grazie alla presenza di un ospedale completamente attrezzato standard NATO Role Light Manouvre. Per assolvere ai suoi compiti, l’unità dispone di contenute capacità in termini di comando e controllo in scenari tattici, comunicazioni, protezione ravvicinata, unitamente a sistemi dissuasivi non letali, ma è predisposta per l’imbarco di sistemi di difesa più complessi, di intelligence e guerra elettronica.

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Per assicurare un corretto bilanciamento dei carichi di lavoro fra i vari cantieri del gruppo Fincantieri, lo scafo e le sovrastrutture sono stati realizzate in due tronconi principali rispettivamente quello prodiero a Castellammare di Stabia (Napoli), mentre quello poppiero suddiviso in due sezioni (anello centro-poppiero e sezione poppiera) a Riva Trigoso.

I due tronconi sono stati varati rispettivamente in data 10 aprile 2017 e 21 aprile di quest’anno e trasferiti per mare presso il cantiere del Muggiano (La Spezia), ed ivi le tre parti unite o “jumboizzate” nel bacino galleggiante con il completamento dello scafo e delle sovrastrutture.

Le attività di allestimento procederanno nei prossimi mesi fino all’inizio del prossimo dicembre, quando l’unità comincerà le attività di prove a mare propedeutiche all’accettazione, con una serie complessiva di una quindicina di uscite per prove di piattaforma e sistema di combattimento, in vista della consegna nel settembre 2019.

Per soddisfare il requisito del supporto fuori-area di un gruppo navale e la necessità di accogliere ulteriore personale di supporto a bordo, requisito emerso nel corso delle più recenti operazioni, l’unità ha un dislocamento a pieno carico di 27.200 tonnellate (come la portaerei Cavour), una lunghezza e larghezza rispettivamente di 193 e 24 metri, secondo quanto riportato da Fincantieri, e presenta un doppio scafo per assicurare i più recenti standard di sicurezza MARPOL e poter accedere ai porti civili senza limitazioni.

 

La nave

Concepita per svolgere sia missioni militari che di assistenza umanitaria e aiuto in caso di calamità (HADR, Humanitarian Assistance and Disaster Relief), Nave Vulcano si caratterizza per un ponte di volo poppiero in grado di operare elicotteri della classe EH-101, CH-53 ed SH-90 nonché un hangar in grado di accogliere fino a due EH-101 o SH-90 ed effettuare manutenzione di terzo livello.

Vi sono poi la zona ospedaliera che ha capacità standard NATO Role 2 Light Manouvre, le officine ed installazioni per attività manutentive durante la navigazione, che altrimenti verrebbero svolte presso gli arsenali, magazzini e capacità di trasporto e trasferimento ad altre unità ed a terra sia di carichi liquidi che solidi fra cui la possibilità di fornire energia elettrica (2.500 kW), acqua potabile e di trasbordare a terra materiali e container, in aggiunta a poter accogliere fino a 235 persone d’equipaggio.

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Caratterizzato da un ridotto impatto ambientale (IMO TIER III), l’apparato propulsivo in configurazione CODLAD (COmbined Diesel ELectric And Diesel) è incentrato su due motori diesel MAN Diesel & Turbo MAN 20V32/44CR da 12.000 kW, due motori elettrici Marelli Motori da 1,5 MW ciascuno, nonché quattro diesel-generatori MAN 6L 27/38 da 2000 kWe ciascuno, con sistema di riduzione delle emissioni in atmosfera (SCR, Selective Catalitic Reduction) ed uno d’emergenza da 855 kWe per la generazione di energia elettrica propulsiva, di bordo e trasferimento a terra per la prima volta nella storia della Marina Militare in bassa tensione da 690 V/50 Hz.  Mentre i due motori termici assicureranno una propulsione fino a 10 nodi, per velocità superiori i due motori termici principali potranno essere utilizzati in parallelo a quelli elettrici (grazie ad un sistema di riduzione), consentendo di raggiungere una velocità massima di circa 20 nodi ed un’autonomia prevista di 7.000 mn a 16 nodi.

L’unità è dotata di due thruster (uno prodiero e uno poppiero) della potenza di 1 MW ciascuno per migliorare la manovrabilità in spazi acquei ristretti.

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Fincantieri SI ha contributo allo studio, alla fornitura ed alla messa in servizio del sistema di propulsione ibrida della nave, di ultima generazione, composto dai motori elettrici di propulsione, convertitori statici di frequenza e relativi trasformatori. Fincantieri SI ha inoltre assunto il ruolo di “system integrator” della parte elettrica, provvedendo allo studio della rete, fornendo i quadri principali e di emergenza, i convertitori rotanti di frequenza che alimentano il sistema di combattimento e ha assicurato supporto per la definizione della centrale elettrica e il suo avviamento.

La società ha inoltre studiato e fornito un sistema di connessione “Ship-to-Shore” che permette alla nave di collegarsi in porto e spegnere la centrale di bordo (azzerando le emissioni), oppure di utilizzare la centrale per alimentare installazioni a terra in carenza di alimentazione elettrica.

Destinata a sostituire le unità classe ‘Stromboli’ in servizio dalla fine degli anni ’70, per assolvere il suo principale compito di rifornitore e unità logistica di Squadra, con capacità di supporto di un gruppo navale fuori-area composto di 4-5 unità, la LSS è equipaggiata con un sistema di rifornimento a mare o RAS (Replenishment At Sea) fornito al pari delle unità in servizio classe ‘Vesuvio’ ed ‘Etna’ dalla società canadese Hepburne Engineering.

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Quest’ultimo comprende 4 stazioni di rifornimento (due per lato) per carburante navale, JP5 ed acqua, due stazioni (una per lato) per il trasferimento di carichi pesanti e due stazioni (una per lato) per carichi leggeri ed una poppiera per il solo carburante navale.

La nuova unità ha una capacità di carico di 8.700 e 3.700 m3 di carburante rispettivamente navale (F76) e aeronautico (JP5), 800 m3 di acqua potabile, 220t e 15t rispettivamente di munizioni ed oli in fusti, oltre a 40t pari a 30.000 razioni di cibo, 20t di parti di rispetto ed 8 container da 20 piedi.

Questi ultimi saranno sistemati sul ponte di coperta dietro alla zona prodiera e verranno movimenti con una gru con braccio estendibile da 30t a cui se ne aggiunge una seconda per materiali più compatti. La LSS sarà equipaggiata anche con due imbarcazioni tender organiche da circa 10 metri per il trasporto di persone e materiali con gru per il loro alaggio e recupero posizionati sul ponte di coperta fra le stazioni di rifornimento, a cui s’aggiungono due RIHB da circa 7 metri organici con davit sistemati in due postazioni sulle fiancate della nave e spazi predisposti per l’imbarco di imbarcazioni tipo CB90 (LHD).

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In aggiunta ad estese aree officine polifunzionali per 115 mq, aree deposito per 100 mq nonché aree trattamento rifiuti per complessivi 188 mq, la LSS dispone di ampi spazi per la zona ospedaliera allo standard NATO Role 2 Light Manouvre con due sale operatorie, due per terapia intensiva da quattro posti ciascuna, una per trattamento ustionati con un posto letto, tomografia assiale, studio dentistico, radiologico ed otto posti degenza.

Per assicurare la movimentazione di materiali e munizionamento, sul ponte di volo è presente un elevatore da 15 t di fornitura del gruppo Goriziane, che lo collega alle sottostanti aree di stoccaggio viveri ed acqua, a cui s’aggiungono un altro elevatore delle stesse capacità per materiali e munizionamento fra le due stazioni del sistema RAS.

Le due aree di prora e poppa della nave sono collegate da un corridoio longitudinale centrale per movimentazione materiali e munizioni. Sono presenti a bordo altri 4 elevatori: per persone/Medevac, per la gestione dei viveri, per la movimentazione delle parti di rispetto e per la gestione dei rifiuti.

Il sistema (integrato) di automazione della piattaforma o SMS (ship managament system) è rappresentato dalla suite SeasNavy della società Seastema di Fincantieri che utilizza una piattaforma software di nuova generazione denominata MPEV.

Rispetto a quella installata sulle fregate tipo FREMM, quest’ultima ha funzionalità multi-touch simili a quelle utilizzate sugli smartphone (gesture, pinch to zoom, panning), zoom delle pagine video, con mantenimento delle proprietà dinamiche degli oggetti (utile per rappresentare impianti distribuiti come sentine, impianti acque, carburante ecc.), potenziamento della funzionalità di auto-diagnostica della infrastruttura dell’impianto, nonché implementazione di un primo livello di Cyber security inclusa nel pacchetto, fra le altre capacità.

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L’SMS, che prevede otto console di comando e controllo realizzate da Seastema e distribuite in vari locali operativi, implementa anche funzionalità di plancia integrata per l’interoperabilità tra l’impianto di automazione e impianto di navigazione.

L’SMS comprende inoltre, oltre agli usuali moduli di controllo della propulsione, della centrale elettrica, dei servizi scafo e della sicurezza, anche moduli di supporto delle decisioni per l’operatore quali: OCMS (On-Condition Monitoring System) per la verifica dello stato di salute dei macchinari, EMS (Energy Managament System) per la gestione dell’efficienza energetica, OBTS (On-Board Training System) per l’addestramento a bordo dell’equipaggio con l’utilizzo delle stesse consolle operative e tramite modelli di simulazione completamente sviluppati da Seastema. La società di Fincantieri agisce anche da fornitore delle comunicazioni interne non classificate e del sistema di autopilota evoluto.

Seastema ha altresì progettato e fornisce una innovativa console di plancia o Integrated Bridge System Console (IBSC), con layout innovativo ed ergonomico, in cui sono integrate due stazioni operatore multifunzionali ciascuna a doppio monitor e un Conning Display che sono parte dell’SMS, una postazione del Command Management System (CMS) di cui parleremo oltre, e due postazioni per la gestione delle telecamere ad infrarosso per ausilio alla navigazione.

Sulla stessa console, che comprende anche la postazione di timoneria convenzionale, sono integrati ulteriori apparati di progettazione e fornitura Seastema per la gestione integrata del sistema di propulsione. In particolare, Seastema ha realizzato le leve di comando combinato di tipo innovativo, la strumentazione analogica virtualizzata ed un insieme di pannelli armonizzati per la gestione dei principali sistemi di bordo controllabili da plancia.

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Le due suddette postazioni operatore multifunzionali di plancia dell’SMS costituiscono di fatto l’interfaccia operatore del sistema di plancia integrato (IBS) realizzato attraverso una infrastruttura hardware/software in cui sono integrati sia gli applicativi di gestione del sistema di automazione di piattaforma che gli applicativi di ausilio alla navigazione (ARPA, ECDIS) di fornitura GEM Elettronica. Quest’ultima fornisce un pacchetto di sensori e sistemi per la navigazione che comprende due radar GEM Elettronica Gemini in doppia banda X/Ka MM/SPN-760 e due piattaforme AHRS/INS a fibre ottiche SURF-100.

Per assicurare una visione e controllo a giro d’orizzonte dal ponte di plancia, quest’ultimo si caratterizza per una struttura ovalizzata a 360 gradi che sporge verso prua ed oltre le fiancate della nave, con ampia vetratura al pari delle navi passeggeri e s’interfaccia fisicamente con la centrale operativa di combattimento (COC) posta sullo stesso ponte alle spalle della plancia integrata. La COC ospita il Command Management System (CMS) di nuova generazione derivato da quelli installato sui PPA e LHD, di cui condivide software e hardware.

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Quest’ultimo, sviluppato e fornito dalla Divisione elettronica per la difesa terrestre e navale di Leonardo, avrà otto postazioni operatore in COC, che gestiranno un pacchetto di sensori, sistemi elettronici e d’arma comprendente in aggiunta ai sensori radar di navigazione, un radar HASR-100 per il controllo del traffico aereo ed appontaggio di nuova realizzazione sempre fornito da GEM Elettronica, un pacchetto per la sorveglianza aeronavale con radar MM/SPS-794 (RAN-21S) (fornitura MM) e sistema IR/elettro-ottico di sorveglianza integrato con due torrette Janus fornito da Leonardo, un sistema non letale con due apparati di sorveglianza e dissuasione acustica e ottica MASS (Multirole Acoustic Stabilized System) Sitep Italia anch’esso integrato con il CMS, ed un sistema integrato fornito da Leonardo per le comunicazioni ed identificazione derivato da quello per PPA ed LHD in varie bande, SATCOM commerciali e militari, datalink Link ed IFF.

A questi s’aggiunge un sonar anticollisione ed antimine (OAS) e una suite di protezione contro uomini rana con sonar omnidirezionale filabile, anch’essi di fornitura Leonardo. L’armamento difensivo comprende due mitragliere a controllo remoto KBA da 25 mm della divisione Sistemi per la Difesa di Leonardo, ma esiste la predisposizione per un cannone da 76/62 SP Davide e altri sistemi quali per la guerra elettronica e protezione subacquea.

 

Gli sviluppi internazionali del programma LSS

 La lungimiranza di NAVARM e del Ministero della Difesa nella decisione d’assegnare la gestione del programma LSS all’agenzia OCCAR ha attirato l’attenzione di altre Marine Militare che hanno requisiti similari da soddisfare. E’ necessario preliminarmente evidenziare che il Ministero della Difesa starebbe lavorando al potenziamento del programma LSS con la previsione di opzioni per ulteriori unità, come peraltro già previsto dal Documento di Programmazione Pluriennale 2017-2019 che fra i programmi che la Difesa intende avviare ma attualmente in attesa di copertura finanziaria, fra quelli di sostegno delle forze, parla di “acquisizione di nuove unità per supporto logistico d’altura (LSS) con specifiche capacità ‘dual role’”.

Una conferma di tale potenziale apertura è arrivata da un’affermazione del direttore di NAVARM, ammiraglio capo ispettore Matteo Bisceglia in occasione della presentazione di NAVARM e del suo impegno a sostegno dei programmi italiani in OCCAR nel corso della mostra Seafuture 2018 la scorsa settimana, senza entrare nel dettaglio.

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In aggiunta alla Marina brasiliana che è diventata partner osservatore del programma nel 2015, in quanto la crisi economica che ha colpito il paese dell’America meridionale non le consente ancora di procedere con l’acquisizione della piattaforma, il programma LSS è diventato di particolare interesse per il Ministero della Difesa e della Marine Nationale francese che ha un requisito similare nell’ambito del programma Flotlog (Flotte Logistique). Quest’ultimo è destinato al rimpiazzo delle unità da rifornimento e supporto logistico o bâtiments de commandement et ravitaillement (BCR) classe “Durance”, di cui ne rimangono in servizio tre esemplari.

Posticipato in passato per mancanza di copertura economica, il programma ha visto un’accelerazione negli ultimi due anni grazie alla convergenza governativa dei due paesi verso un’alleanza nel settore della cantieristica civile e militare fra Fincantieri, STX France e Naval Group,  il previsto completamento dell’acquisizione della prima società da parte del gruppo italiano, ed i vantaggi offerti dalla partecipazione ad un progetto già lanciato ed ai benefici di carattere gestionale offerti dall’assegnazione ad OCCAR.

Secondo quanto riportato nel corso della presentazione offerta dal direttore di OCCAR, generale Arturo Alfonso-Meiriño, e di NAVARM, ammiraglio capo ispettore Matteo Bisceglia, quest’ultimo ha confermato che con un emendamento all’autorizzazione gestionale del programma o PMA (Programme Management Authorisation) da parte del “Board dei supervisors”, il più alto centro decisionale dell’OCCAR, la Francia è entrata a far parte il 18 luglio 2017 dei paesi partecipanti al programma LSS assieme all’Italia.

Secondo quanto confermato dal capo di NAVARM, la partecipazione francese risulterà in un programma d’acquisizione per tre unità con opzione per una quarta, ed una cooperazione italo-francese destinata a coprire il supporto in-servizio (In-Service Support).

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Secondo la Legge di Programmazione Militare (LPM) 2019-2025, il programma Flotlog è destinato a dotare la Marina Nationale di unità per il rifornimento e supporto logistico conformi ai più recenti standard di regolamentazione internazionale al fine di garantire un’autonomia d’impiego e di dispiegamento a favore in particolare del gruppo d’azione navale (incentrato su portaerei o unità di proiezione anfibia o fregate di supporto alla componente oceanica di dissuasione).

Secondo quanto riportato in una risposta dello scorso febbraio ad interrogazione parlamentare, la prima unità dovrebbe essere ordinata nel 2019. Le prime due unità (su di un requisito elevato a 4 unità) dovrebbero essere consegnate entro 2025, presumibilmente nel 2023 e 2025, mentre la terza dovrebbe arrivare nel 2027 e la quarta, qualora l’opzione fosse esercitata nel 2029.

Non è noto sapere quali siano i requisiti della Marine Nationale, ma secondo quanto risulta ad AD, verrà utilizzato gran parte del progetto italiano e la principale differenza sarà rappresentata in particolare nella larghezza nave, maggiorata di circa 4 metri, che unitamente alla comune lunghezza di 193 metri, deve tener conto dei volumi richiesti nonché di una differente ubicazione dei depositi munizioni.

Mentre per la costruzione delle 4 unità, un team industriale comprendente Naval Group e STX France avrebbero sottoposto recentemente in aprile una proposta contrattuale con Naval Group come capocommessa e responsabile del sistema di combattimento e previsione di costruzione delle unità presso i cantieri STX France, di previsto futuro controllo da parte del gruppo Fincantieri, quest’ultimo si è candidato a realizzare la sezione prodiera delle future unità di supporto della Marine Nationale.

Foto Marina Militare, Fincantieri, Luca Peruzzi e Giorgio Arra

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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