La Turchia si rivolgerà altrove se gli Stati Uniti bloccheranno la vendita degli F-35
La Turchia potrebbe acquistare altrove aerei da combattimento se gli Stati Uniti impediranno ad Ankara l’acquisto degli F-35 della Lockheed Martin. Lo ha affermato il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu commentando le tensioni in atto con Washington.
La Turchia, Stato membro della NATO, è ai ferri corti con gli USA dal fallito golpe dell’estate 2016 per la pretesa che Washington consegni Fetullah Gulen, accusato di aver orchestrato il colpo di Stato contro Recep Tayyp Erdogan.
Più recentemente l’irritazione degli USA è montata a causa della decisione turca di acquistare sistemi missilistici da difesa aerea S-400 dalla Russia e ha criticato la detenzione del pastore cristiano Andrew Brunson, che rischia fino a 35 anni di carcere con l’accusa di legami con la rete che Ankara incolpa per un tentativo di colpo del 2016.
Il pastore ha negato le accuse. Il Senato degli Stati Uniti la scorsa settimana ha approvato il Bilancio del Pentagono per il 2019 di 716 miliardi di dollari, inclusa una misura per impedire alla Turchia di acquistare i jet Lockheed a casa dell’affare Brunson e dell’acquisto del sistema missilistico russo da parte di Ankara.
Cavusoglu ha poi espresso scetticismo circa il possibile blocco della venduta dei cacciabombardieri di quinta generazione poiché i turchi hanno già versato anticipi per l’acquisto dei primi dei 100 F-35A previsti.
“I pagamenti anticipati per questo progetto sono stati fatti. Questo è un accordo globale. Non si tratta solo di acquisti, ma anche di produzione congiunta “, ha affermato a NTV Cavusoglu.
In realtà sull’eventuale decisione di Washington potrebbero pesare ragioni legate alla sicurezza nazionale, come il dubbio che Ankara conceda ai russi libero accesso all’F-35 e alle sue tecnologie. Ankara del resto è impegnata con Londra per sviluppare rapidamente il caccia nazionale di quinta generazione TF-X.
Le relazioni tra Washington e Ankara sono state messe a dura priva dalle divergenze sulla crisi siriana (la Turchia è indignata dal sostegno degli Stati Uniti alla milizia YPG curda siriana) e dalla decisione di Washington di trasferire la propria ambasciata in Israele a Gerusalemme.
(con fonte Reuters)
Foto Reuters e Lockheed Martin
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