I veterani russi chiedono il riconoscimento dei contractors in Siria
I veterani delle forze armate russe hanno chiesto ufficialmente al governo di riconoscere l’impiego di contractors delle compagnie militari private in Siria in modo da garantire a questi combattenti e alle loro famiglie aiuti finanziari e sostegno per le cure mediche.
La richiesta presentata ieri a Mosca con una conferenza stampa (nella foto a lato), rompe anni di silenzi e “no comment” circa la la presenza di compagnie militari private (PMC) russe nelle operazioni in Siria (ampiamente documentato da Analisi Difesa con diversi articoli di Pietro Orizio) a supporto delle forze governative di Damasco.
Un basso profulo teso non solo a mantenere la riservatezza circa l’impiego delle PMC in quel teatro bellico ma anche a minimizzare il numero ufficiale dei caduti russi nella guerra di Mosca al fianco di Bashar Assad.
“Già da tre anni – si legge nel documento inviato dall’associazione dei veterani e firmato dal generale di corpo d’armata (colonnello generale in Russia) Leonid Ivashov e dai colonnelli Vladimir Petrov ed Yevgeni Shabayev – riceviamo lamentele e richieste di cittadini russi feriti in Siria che non possono ricevere cure mediche in Russia”.
“Soldati e ufficiali di queste unità combattenti non hanno dallo Stato nessun supporto finanziario, sanitario o sociale.
Per questo chiediamo che il loro status di combattenti appartenenti a compagnie militari private venga riconosciuto dallo Stato”.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha affermato che la richiesta dei veterani “senza dubbio sarà ricevuta” dal presidente Vladimir Putin “attraverso i canali ufficiali e sarà inviata al ministero della Difesa per essere presa in considerazione”.
Foto Moscow Times e Twitter
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