Il Canada guiderà la missione NATO in Iraq, Isis allo stremo in Siria

Sarà il Canada a guidare per il primo anno la missione di addestramento della NATO in Iraq. Lo ha annunciato il premier di Ottawa, Justin Trudeau. Su richiesta degli Usa, l’Alleanza Atlantica si occuperà di formare i futuri istruttori militari di Baghdad (train the trainers) contro le minacce interne ed esterne al paese mediorientale.

Dai gruppi terroristici come Isis alle formazioni anti-governative. A questo proposito, il Canada impiegherà fino a 250 soldati nell’area della capitale e quattro elicotteri Griffon. La missione NATO, che durerà almeno due anni, sarà guidata da un generale di divisione (maggior generale). Inoltre, i militari canadesi proteggeranno gli istruttori dell’Alleanza e forniranno loro la componente trasporti grazie ai velivoli ad ala rotante.

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Il premier canadese Justin Trudeau, prima del vertice NATO in cui è stato formalizzato il provvedimento, ha spiegato che “sconfiggere Daesh era il primo passo. Ora dobbiamo ricostruire la democrazia e rafforzarla”.

Il Canada schiera già circa 850 militari in Iraq, nell’ambito dell’Operazione Impact all’interno della Coalizione a guida statunitense. A loro si aggiungono fino a 200 operatori delle forze speciali, che effettuano addestramento sul campo e mentoring nella pianificazione delle manovre ai ‘peshmerga curdi nel nord del paese mediorientale.

Tanto che li hanno aiutati a riconquistare Mosul dall’Isis e ora li “consigliano” su come smantellare le cellule del Daesh nell’area. Con buona probabilità questa missione continuerà e sarà separata da quella della NATO. Alcune risorse, invece, verranno dirottate verso Baghdad. In questo modo Ottawa rafforzerà la partnership con le istituzioni nazionali e governative irachene mantenendo allo stesso tempo quella con i curdi.

 

Isis al tracollo in Siria Orientale

Intanto in Siria Orientale l’Isis ha perso tutte le sue roccaforti nel governatorato di Hasakah. Le milizie curdo-arabe delle Forze Democratiche Siria (FDS)SDF sostenute dai militari statunitensi, dell’operazione Round Up nelle scorse ore hanno cacciato lo Stato Islamico da Al-Bajari (Al-Badir).

Syrian Democratic Forces (SDF) fighters ride atop of military vehicle as they celebrate victory in Raqqa, Syria, October 17, 2017. REUTERS/Erik De Castro

Inoltre, le FDS hanno preso Ghadir Mazal Al-Marouf, Al-Watifa e Sabaya Al-Hajj Salem sull’asse di Afrah nella Media Valle dell’Eufrate (MERV) e ora puntano a Ghuraf Mahmeyat Al-Raghal e ad Al-Rawdah Badiyah.

L’obiettivo è liberare al più presto la MERV dallo Stato Islamico per poi concentrarsi nell’ultima sacca di resistenza a sud di Deir Ezzor: tra Hajin e Harse. Intanto, la Coalizione Internazionale e i partner iracheni stanno bombardando intensamente l’area, per mantenere la pressione sui jihadisti ed evitare che organizzino le loro difese e tentino la fuga verso il paese vicino.

Difesa&Sicurezza

Foto: NATO, Ministero Diifesa Canadese e Reuters

 

Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.

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