Presto gli avvicendamenti ai vertici di Difesa e servizi segreti

di Vincenzo Sinapi ANSA

Si va verso una stagione di avvicendamenti in alcuni posti chiave delle forze armate e dei Servizi segreti, i cui vertici potrebbero essere sostituiti entro l’autunno, forse già a settembre.

Ferma restando la guida dell’ Aisi, il servizio segreto interno , in mano al generale dei Carabinieri Mario Parente, confermato a giugno dall’ attuale governo per due anni, sono imminenti i cambi all’Aise e al Dis: il generale Alberto Manenti, capo del servizio segreto esterno, e il prefetto Alessandro Pansa, direttore del Dipartimento che coordina l’intelligence, i cui incarichi sarebbero scaduti ad aprile e a maggio, hanno ottenuto a marzo un estensione del mandato fino ad un anno dall’ ex premier Gentiloni, subito dopo le elezioni.

Tecnicamente non si tratta di una proroga, ma di un modo per prolungare l’incarico dando al nuovo governo il tempo necessario per scegliere i successori.

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E quel tempo ormai è arrivato, tenuto conto anche dell’imminenza di alcuni appuntamenti importanti, e cruciali per gli 007, come la conferenza sulla Libia che si terrà a novembre in Sicilia. La scelta spetta direttamente al premier Conte, che ha tenuto per sè la delega sui Servizi. E’ una decisione che prenderà dopo aver sentito in primis i leader della maggioranza, nonché vicepremier, Salvini e Di Maio, ed aver informato le forze di opposizione e il Copasir (il cui parere non è vincolante).

Al Dis i nomi che circolano come possibili successori di Pansa sono quelli di uno dei due vicedirettori – il vicario Enrico Savio e il generale Carmine Masiello (nella foto sopra) – e quello di una esterna, Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina. Lo stesso Masiello (che è stato consigliere militare dei premier Renzi e Gentiloni) viene dato in corsa anche per l’ Aise, dove al posto di Manenti potrebbe finire uno dei vicedirettori: il generale dell’ Esercito Giovanni Caravelli, impegnato in prima linea sul dossier Libia/migranti, o il generale della Gdf Luciano Carta, candidato però anche al vertice delle Fiamme Gialle, in scadenza il prossimo anno.

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Una nomina imminente è poi quella del capo di Stato maggiore della Difesa. Il generale dell Esercito Claudio Graziano (nella foto a lato), attuale capo delle Forze armate, assumerà il 5 novembre a Bruxelles l’incarico di presidente del Comitato militare dell’ Unione Europea.

Sarà dunque uno dei prossimi Consigli dei ministri, probabilmente già a settembre, ad indicare il successore. Il candidato più accreditato, salvo sorprese, è l’ attuale capo di Stato maggiore dell’ Aeronautica, il generale Enzo Vecciarelli (nella foto sotto) .

Secondo una regola non scritta ma finora quasi sempre rispettata, infatti, il capo di Stato maggiore della Difesa viene scelto a turno tra i capi di Forza armata, e questaè la volta dell’ Aeronautica che ha già “saltato” un mandato.

Nelle settimane scorse è circolata anche l’indiscrezione che vedeva il generale dell Aeronautica Carlo Magrassi, attuale Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, in pole position tra i possibili successori diGraziano al vertice delle Forze armate.

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Il problema è che il Codice dell’ ordinamento militare prevede che “il capo di Stato maggiore della Difesa è scelto tra gli ufficiali in servizio permanente”, mentre Magrassi si trova in “ausiliaria” per motivi anagrafici.

Si è anche scritto che il ministro Trenta avrebbe pensato ad un suo intervento per modificare questa norma, ma il Codice dell’ordinamento militare è una legge e può essere cambiato solo dal Parlamento.

Magrassi, peraltro, è prossimo alla scadenza del mandato: da ottobre, al suo posto, a ricoprire questa cruciale casella della Difesa, potrebbe andare il suo vice, il generale Nicolò Falsaperna.  Per quanto riguarda le altre Forze armate, nessuna novità è prevista al vertice dell’Esercito (il generale Salvatore Farina si è insediato lo scorso febbraio), mentre quello della Marina scadrà a giugno 2019.

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, è stato di recente confermato dal Governo nell’ incarico (il decreto non ha una data di scadenza); il comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, terminerà il mandato a maggio dell’anno prossimo, mentre il comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri rimarrà al suo posto ancora per due anni e mezzo.

Foto:  Difesa.it, Ansa e Congedati Folgore

 

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