Le nuove prospettive delle relazioni strategiche USA-India

di Alberto Cossu (Analyst of Vision & Global Trends)

Il 6 settembre si svolgerà a New Delhi l’incontro tra India e Stati Uniti, denominato 2+2 dialogue, i cui protagonisti saranno il segretario di Stato Pompeo e il segretario della Difesa James Mattis (nella foto a fondo pagina) con i corrispettivi colleghi indiani Suma Suary e Nirmala Sitharaman (nella foto sotto).

Sarà, senz’altro, un incontro di vasta rilevanza per gli effetti che andrà a generare e per il fatto che all’India è stato affidato il ruolo, da parte della National Security Strategy (predisposta dalla Amministrazione Trump), di principale partner nella cooperazione per la difesa e la sicurezza dell’area Indo Pacifica e della strategia di contenimento della Cina e del Pakistan, circa quest’ultimo sul fronte della minaccia terroristica islamica.

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L’incontro giunge in un momento in cui le relazioni tra India e Stati Uniti attraversano una fase particolarmente delicata visto che alcune misure dell’Amministrazione Trump hanno sollevato riserve nel governo guidato da Narendra Modi.

I provvedimenti che ricadono nell’acronimo CAATSA ( Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act), resi esecutivi in Aprile, dispongono misure sanzionatorie nei confronti di due Stati che per l’India sono considerati partner strategici: Russia e Iran. La Russia, infatti, è il principale fornitore di sistemi d’arma mentre l’Iran di petrolio.

Il Congresso, inoltre, ha approvato una versione modificata del NDAA (National Defence Authorization Act) che conferisce al Presidente il potere di ordinare sanzioni contro l’India che esclude l’acquisto del sistema missilistico russo S-400 (nella foto sotto) per circa 6 miliardi di dollari da parte di Nuiva Derlhi, che diversamente avrebbe implicato pesanti sanzioni come avviene con la Turchia.

Si tratta di una concessione solo temporanea, utile a garantire agli USA un enorme potere negoziale. L’altra questione riguarda l’Iran. Gli USA chiedono il totale stop delle importazioni di petrolio da questo Paese. La situazione imbarazza non poco New Delhi in quanto l’India ha fatto notevoli investimenti nel porto iraniano di Chabahar al fine di aprirsi una via verso l’Asia Centrale e l’Europa, creando un’opzione alternativa alla strategia della Nuova Via della Seta cinese.

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Queste saranno le questioni principali che verranno dibattute durante l’incontro, essendo le altre di rilevanza esclusivamente bilaterale legate a problematiche relative al commercio e ai visti per i lavoratori indiani negli USA. Si discuterà probabilmente anche dell’acquisto da parte dell’India di droni, elicotteri, missili, per circa 5 miliardi, e di rendere compatibile la piattaforma difensiva indiana con quelle di NATO e USA.

La collaborazione militare tra i due Paesi si sta sviluppando velocemente tanto che vengono realizzate, di frequente e in numero elevato, esercitazioni congiunte. Gli USA sono il secondo fornitore di armi dell’India che sta progressivamente riducendo la dipendenza dalla Russia.

Ad agosto l’amministrazione Trump ha inserito l’India nella lista STA-1 (Strategic Trade Authorization-1). L’inserimento permette all’India di comprare dagli USA prodotti di altissima tecnologia, soprattutto nei settori della sicurezza e della difesa, ponendola alla pari degli alleati storici come la Corea del Sud e il Giappone.

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L’autorizzazione è stata concessa a Nuova Delhi nonostante il Paese non appartenga al NSG (Nuclear Suppliers Group) a causa della opposizione della Cina.

Washington inoltre chiede all’India un impegno significativo per ridurre il deficit della bilancia commerciale che penalizza particolarmente gli USA.

E’ probabile che Nuova Delhi verrà esentata dalle sanzioni previste dal CAATSA, consentendole di beneficiare appieno dello Strategic Trade Authorization, e innalzare la partnership nel settore delle tecnologie della difesa. In questo modo si aprirebbe la strada verso un programma di acquisti indiani di tecnologie americane che potrebbe, in base a quanto richiesto dall’amministrazione Trump, ridurre notevolmente lo squilibrio commerciale.

Il dialogo tra India e USA ha dunque l’obiettivo di riportare su un terreno di fiducia reciproca le relazioni bilaterali e avviare un’intesa strategica sempre più stretta sulle tematiche della difesa e sicurezza ed, inoltre, regolare alcuni aspetti delle relazioni commerciali a cui il Presidente Trump è particolarmente sensibile.

Foto Reuters, Boomberg e PTI

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