News da Mosca

Rogozin smentisce le fake news sul nuovo Ilyushin Il-112V

Alla luce delle recenti affermazioni riportate da vari siti internet specializzati circa la chiusura del progetto del nuovo aereo da trasporto leggero Ilyushin Il-112V, riportiamo le dichiarazioni rese dal CEO di PJSC Ilyushin Alexeij Rogozin all’amministratore della pagina VK (il Facebook russo) dedicata al piccolo velivolo, al fine di chiarire definitivamente la situazione.

A giudicare dal programma e nonostante le previsioni pessimistiche, il primo decollo è previsto per il prossimo autunno ma, spiega Rogozin, ritardare la costruzione del velivolo oggi ha diverse ragioni: parliamo delle ripetute interruzioni nella consegna dei componenti e dei problemi derivanti dall’assemblaggio di un prototipo in un impianto seriale. – “Questo – ha dichiarato Rogozin – è un velivolo completamente nuovo. Naturalmente, nel corso della sua produzione, si riflette lo stato reale dell’intera industria aeronautica”.

Circa le informazioni che circolavano in rete su un presunto sovraccarico del 40% sul prototipo, Rogozin ha smentito come assolutamente falsa la notizia in questione: – “C’è stato sì un sovraccarico, ma il valore è molto minore di quello indicato e mi lascia perplesso l’esito di tale calcolo che è stato successivamente diffuso in rete. Come dicevo prima, questo è un prototipo e al momento stiamo lavorando attivamente su di esso al fine di ridurre il peso ai valori stabiliti e sono certo che riusciremo a superare ogni problema”.

Come riportato in passato da Analisi Difesa, gli esemplari presenti all’interno dello stabilimento sono due: il secondo è progettato esclusivamente per i test statici, ma è stato lo stesso Rogozin a mostrare ottimismo sul lavoro finora intrapreso affermando che nei prossimi 2-3 mesi saranno realizzate altre due cellule (terzo e quarto esemplare).

Al quesito che ha tormentato la comunità virtuale in Russia sul perché la capacità di carico massimo sia stata ridotta sin dall’inizio dello sviluppo della macchina da 6 a 5 tonnellate, Rogozin ha risposto che la motivazione è semplice e triste al contempo: – “Non esistono finora motori abbastanza potenti per questo progetto”.

Riassumendo quanto sopra, si può concludere insomma che il progetto dell’Il-112 è molto più vicino alla sua implementazione finale che alla chiusura tanto paventata dai siti esteri specializzati.

L’Il-112V, ricordiamo, è un aereo da trasporto militare leggero con un carico massimo fino a cinque tonnellate; è stato progettato per il trasporto di personale, equipaggiamento militare e vari tipi di armamenti e carichi bellici; può operare anche da piccoli aeroporti equipaggiati con piste preparate in cemento/asfalto o semi preparate in terra battuta.

 

Il punto sull’industria aerospaziale militare russa al forum ARMY-2018

In occasione del Forum Internazionale Tecnico-Militare Army 2018 tenutosi a Mosca presso il Patriot Expocenter lo scorso agosto (dal 21 al 26), Analisi Difesa ha raccolto le notizie più interessanti del settore aeronautico russo fornite da fonti aperte o tratte da dichiarazioni rese da funzionari militari e CEO di alcune importanti corporazioni del settore.

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Iniziamo dal progetto per un nuovo aereo a decollo e atterraggio verticale: i lavori iniziati l’anno scorso (su esplicita richiesta del premier russo Putin) proseguono con lo sviluppo di modelli concettuali e prototipi; secondo fonti autorevoli la produzione in serie potrebbe iniziare non prima del 2026-2027.

Riguardo il caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 è arrivata l’ufficialità sulla firma di un contratto per due esemplari entro il 2020 con consegna del primo velivolo entro l’anno prossimo. A proposito del Su-57, il team Sukhoi sta lavorando ai possibili sviluppi futuri del velivolo ed è praticamente certo che, come la famiglia dei Flanker, anche il nuovo caccia costituirà in futuro la base di partenza per una numerosa serie di versioni.

A proposito del MiG-35 invece, il Ministero della Difesa ha firmato un contratto con RAC MiG per la consegna dei primi caccia alle Forze Armate russe: si tratta di sei esemplari (inclusi alcuni modelli di biposto MiG-35UB) da consegnarsi entro il 2023.

Circa il progetto del PAK-TA (ovvero il futuro progetto aereo dell’aviazione da trasporto), sembra chiara l’intenzione di dover realizzare il velivolo di serie più pesante del mondo. I progettisti della società UAC hanno fornito in due anni il tempo per determinare il layout e le specifiche tecniche. Sui progetti futuri inoltre, viene comunicata che è stata completata la fase iniziale del progetto tecnico e del disegno del futuro complesso aeronautico a lungo raggio russo meglio noto come PAK-DA, ovvero il futuro bombardiere strategico di nuova generazione che sarà ovviamente realizzato dalla società Tupolev.

Tra gli stand infine sono stati presentati al pubblico alcune modifiche di progetti ampiamente noti:  l’elicottero d’attacco Mil Mi-28NE con doppi comandi dotato di missili Chrysanthemum-M della portata di 10 km, missili Ataka aggiornati, ulteriori protezioni blindate sulla cellula, nuovi filtri antipolvere, motori più potenti e pale modificate con un generale aumento delle capacità “hot and high” e della velocità di crociera e infine dotato di uno speciale sistema di comunicazione capace di interagire con i droni e di azionarli a distanza. Russian Helicopters ha inoltre presentato l’immortale Hind nelle versioni ulteriormente aggiornate Mi-35M e Mi-35P.

 

Completamento dei collaudi del nuovo razzo S-OFP

Le Forze Aerospaziali russe hanno preso in consegna diversi lotti di un nuovo razzo aviolanciabile: si tratta dell’S-8OFP “Broneboyshchik” (letteralmente “fucile anticarro”).

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L’S-8OFP offre una portata maggiore e una testata più pesante rispetto all’arma standard S-8 da cui deriva e che è attualmente impiegata da numerosi aerei ed elicotteri da attacco russi.

Sviluppato dalla Splav State Research and Production Enterprise (NPO Splav), membro della holding Techmash nonché una delle principali società russe dedite allo sviluppo e alla produzione di sistemi di lancio multiplo (MLRS), l’S-8OFP si basa su soluzioni ingegneristiche provate sul sistema lanciarazzi multiplo 9A52-4 “Tornado” dotato di razzi 9M55 da 122 mm, un sistema operativo dal 2012 con le Forze terrestri russe.

L’S-80FP che abbiamo tra l’altro mostrato in video durante un collaudo d’impiego con un elicottero d’attacco Mi-35 nel nostro canale Telegram sfrutta dunque lo stesso combustibile del razzo terrestre e pertanto è fabbricato utilizzando gli stessi strumenti di produzione del razzo da cui deriva.

I lavori per la nuova arma sono iniziati 10 anni fa e l’arma è stata presentata per la prima volta in occasione della mostra Defexpo-2014 a Nuova Delhi. Mantenendo le dimensioni generali del predecessore S-8, il nuovo razzo calibro 80 mm si inserisce nel tubo B8M-1 o B8V20-A, entrambi da 20 tubi.

Come tutti i razzi aviolanciabili, l’S-8OFP può essere utilizzato contro bersagli individuali o di area, con qualsiasi condizione meteorologica, di giorno o di notte. La sua testata è efficace contro la fanteria, i veicoli non protetti o corazzati che si trovano dentro fortificazioni o nei rifugi aperti.

Il nuovo razzo è dotato di una lunghezza di 1.428 m, un peso inferiore a 17 kg e un’autonomia di lancio di 6 km, anche se per scopi pratici e per la massimizzazione degli effetti neutralizzanti i lanci avvengono tra 1 e 4 km.

Mentre il razzo S-8 utilizza motori alimentati a combustibile solido, il nuovo sistema utilizza inoltre un motore più compatto alimentato con propellente composito, una miscela di ossidante, legante, composti energetici e plastificanti. Di conseguenza, la dimensione della testata dell’S-8OFP viene a raddoppiare (praticamente più della metà del peso totale del razzo) a fronte della rimpicciolimento del propulsore.

A tal proposito Nikolai Makarovets, CEO della società russa, aveva dichiarato a suo tempo che: – “Il motore del razzo S-80FP è più piccolo di quello dell’S-80 ma la sua testata è il 50% più grande, il che rende l’arma da 5 a 10 volte più efficiente”.

Anche le alette stabilizzatrici sono diverse rispetto al suo predecessore: l’S-80 possedeva una serie di sei lame pieghevoli ad alta campata nella fusoliera posteriore che al momento del lancio si ribaltava in avanti, l’S-8OFP (vedi foto) è dotato di quattro alette curve avvolte intorno all’ugello del razzo per adattarsi al diametro quando sono immagazzinate; al momento del lancio, si ribaltano lateralmente per aprirsi e consentire una rotazione assiale in volo al fine di stabilizzarne ulteriormente la traiettoria durante il tragitto.

Dotato infine di spolette “intelligenti” rispetto al S-8 dotato di tradizionali spolette a contatto o di prossimità, l’S-8OFP dovrebbe ricevere ed elaborare informazioni da parte del veicolo lanciatore al fine di regolare la migliore combinazione deflagrante in caso di contrasto di obiettivi corazzati o fortificati.

Secondo gli analisti militari i Kamov Ka-52 impiegati in Siria avrebbero testato con efficacia l’arma in questione il cui collaudo dovrebbe essere completato quando questa notizia verrà pubblicata con l’accettazione formale entro fine anno.

Foto: Army 2018, Vladinir Kodozov e Aviation Analysis

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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