Radar AESA nel futuro upgrade dei Sukhoi Su-35

Il caccia russo multiruolo Sukhoi Su-35 potrà rimanere in servizio per almeno 25 anni ma è ovvio che il progetto, definito come l’ultimo e il più potente della famiglia dei Flanker, potrebbe sicuramente costituire una base per ulteriori miglioramenti tendenti ad aggiornare e potenziare quella che attualmente è considerato a Mosca come il non plus ultra tra i caccia di “generazione 4++”.

Secondo diversi analisti militari, il Su-35 potrebbe ospitare in un futuro nemmeno troppo lontano un moderno radar AESA (Active Electronically Scanned Array o a scansione elettronica attiva) al posto dell’attuale sistema PESA (passivo con scansione elettronica digitale) Irbis-E. Tali radar infatti sono già installati su numerosi caccia americani, europei, giapponesi e cinesi migliorandone notevolmente le capacità.

In Russia attualmente sono due i sistemi radar AESA in produzione: il primo sarà installato sull’ultimo giunto della famiglia dei MiG-29 Fulcrum, ovvero il Phazotron NIIR Zhuk-AE dei nuovi MiG-35 e il Tikhomirov NIIP N036 Byelka per i caccia di quinta generazione Su-57.Quest’ultimo potrebbe essere ad esempio un radar AESA installabile su un futuro upgrade dei Su-35.

Ma le possibilità di upgrade non si limiterebbero al solo radar. Il Su-35 potrebbe notevolmente ridurre la sua attuale traccia radar grazie a vernici radar assorbenti, un nuovo canopy (oggetto di approfondimento su questa rubrica), rivestimenti speciali nelle prese d’aria, modifiche degli ugelli di scarico per la riduzione della traccia IR, senza tralasciare la possibilità d’installare delle speciali stive CWB (Conformal Weapons Bays) in cui annegare le armi aviolanciabili. Un sistema simile a quello adottato dall’omologo statunitense F-15SE Silent Eagle e ovviamente da tutti caccia di quinta generazione.

Foto Militarymachine

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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