i talebani colpiscono duro alla vigilia del voto afghano

Dialogano con gli USA in Qatar ma colpiscono duro in Afghanistan. I talebani hanno inflitto giovedì un duro colpo alle autorità afghane, a due giorni dalle elezioni parlamentari di sabato.

Il capo della polizia della provincia di Kandahar, Abdul Raziq, e il responsabile provinciale dei servizi d’intelligence (NDS), Momin Hassankhail, sono stati uccisi in un attacco avvenuto all’ interno del compound del governatore locale, al termine di una riunione d’ alto livello sulla sicurezza. All’incontro era presente anche il comandante delle forze Nato nel Paese, il generale americano Austin Scott Miller, che è uscito indenne.

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Proprio Miller (nella foto a lato) era probabilmente l’obiettivo, hanno fatto sapere i talebani che potrebbero avere avuto degli infiltrati (oltre a degli informatori) tra le guardie o i militari afghani che dovevano proteggere il summit.

Tra i feriti, si contano invece lo stesso governatore, Zalmai Wesa, ricoverato in gravi condizioni, sei guardie del corpo del comandante della polizia, due funzionari dell’intelligence e tre americani, mentre un giornalista afghano sarebbe stato ucciso.

Secondo una prima ricostruzione, è stata una guardia del corpo del governatore ad aprire il fuoco e a colpire Raziq alla schiena al termine della riunione, mentre insieme ad altri dirigenti afghani stava accompagnando gli ospiti stranieri all’ eliporto.

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Il capo della polizia provinciale era molto noto per il suo impegno e la lotta senza quartiere ai talebani, di cui era acerrimo nemico, ed era già sopravvissuto ad altri attentati.

L’ ufficiale controllava la provincia con il pugno di ferro e ha sempre respinto le accuse di gestire carceri segrete dove si praticava la tortura segrete.

Le elezioni per la Camera Bassa del parlamento afghano che si tengono oggi vedono 2.500 candidati contendersi 249 seggi. Nel corso della campagna elettorale, sono stati dieci i candidati che hanno perso la vita in attacchi, compreso Abdul Jabar Qahraman, ucciso mercoledì da una bomba nascosta sotto al divano nel suo ufficio a Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand, una delle roccaforti dei talebani.

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Oltre 5 mila i seggi e quasi 9 milioni le persone registrate come elettori, anche se è attesa un’affluenza molto bassa a causa dei timori di brogli e il rischio di attacchi. Oltre 50 mila membri delle forze di sicurezza sono stati mobilitati per presidiare i seggi mentre queste elezioni sono considerate un indicatore di tendenza in vista delle presidenziali del prossimo aprile.

I talebani hanno intimato alla popolazione di boicottare le urne, avvertendo che bloccheranno le strade per impedire le operazioni di voto. In seguito all’attacco di giovedì è stato rimandato di una settimana il voto nella provincia di Kandahar e anche nella provincia di Ghazni dove non si è ancora trovato un accordo sulla riduzione delle circoscrizioni elettorali e ci sono problemi di sicurezza.

Foto Reuters, DVDS, AP e AFP

 

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