Il diverbio tra Malaysia e Russia per la manutenzione dei Su-30MKM

Lo scorso mese è esplosa una diatriba tra il costruttore russo Sukhoi e i vertici militari malesiani poiché questi ultimi avrebbero lamentato la difficoltà di mantenimento in condizioni operative di volo della propria flotta di Sukhoi Su-30MKM (“Flanker-H”).

Secondo un funzionario del Paese asiatico, il modo di fare affari dei russi non sarebbe aperto o trasparente come quello di altre nazioni occidentali; in parole povere i caccia russi sarebbero costosi da mantenere a causa di burocrazia e mancanza di trasparenza contrattuale.

La replica del Governo russo non si è fatta attendere e ha smentito seccamente il fatto che i Sukhoi malesi siano difficili da mantenere quanto piuttosto che Kuala Lumpur dovrebbe seguire un adeguato programma di manutenzione in modo che gli aerei siano mantenuti …“nelle condizioni giuste per raggiungere i loro obiettivi”, ribattendo inoltre che “l’incapacità di finanziare adeguatamente la flotta avrebbe potuto essere evitata se ci fosse stato un serio interesse del Governo locale a mantenere in servizio i caccia Sukhoi”.

A tal proposito Mosca avrebbe poi citato l’esempio dell’India, dove quasi 300 aerei da combattimento multiruolo Su-30MKI e MiG-29 costituiscono oggigiorno il pilastro delle capacità aeronautiche del paese senza che si riscontrino problemi simili.

La Royal Malaysian Air Force acquistò nel 2003 i caccia russi come parte di un contratto del valore di 900 milioni di dollari. Nella gara il governo malese ricevette l’offerta da Boeing per l’acquisto di F/A-18E/F ma tale proposta fu rifiutata a favore dei 18 Su-30MKM russi.

Foto Sukhoi

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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