La Francia gioca a “scaricamigranti” sul confine italiano

Si riaccende la polemica sui migranti tra Italia e Francia, ma questa volta la cronaca si traveste da farsa. Sei mesi dopo il blitz dei gendarmi francesi in un centro migranti a Bardonecchia, lungo il confine ma in territorio italiano, questa volta lo scontro è stato determinato dai militari francesi (la Gendarmeria è un corpo di polizia a statuto militare come i nostri Carabinieri) che da un furgone dei gendarmi hanno scaricato in un bosco presso Claviere un paio di immigrati clandestini africani dileguatisi poi in territorio italiano.

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Il fatto è accaduto venerdì scorso e il veicolo è stato notato e filmato da agenti della Digos in una zona di bosco già di alcune centinaia di metri in territorio italiano, vicino al tunnel di Cesana. Si tratta quindi dell’ennesimo sconfinamento francese teso però a riportare alla chetichella in Italia migranti illegali che Parigi non vuole accogliere.

Alla faccia del moralismo di Emmanuel Macron che accusa l’Italia di insensibilità e mancanza di spirito umanitario per la politica dei porti chiusi alle Ong. Alla faccia anche del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker che proprio ieri aveva criticato l’Italia che non accoglie più i barconi dei migranti illegali precisando che “i porti francesi sono troppo lontani”.

Sarebbe lecito aspettarsi che Juncker esprimesse il suo disgusto per gli “sconfinamenti fantasma” che i gendarmi francesi attuano verso l’Italia con i migranti illegali ma è meglio non contarci troppo.

“La cooperazione tra Francia e Italia sulla migrazione è importante. Faremo in modo che questi incidenti non accadano più” ha detto la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau, ma Parigi è in forte imbarazzo, come un bambino sorpreso in dispensa con le dita nella marmellata.

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Tra le giustificazioni farsesche abbozzate dai francesi c’è pure quella che attribuisce il gesto all’inesperienza di giovani gendarmi che non conoscono bene il confine. Come se potessimo credere che la Gendarmeria francese accompagna a passeggio nei boschi i migranti illegali per far respirare loro l’aria fresca delle Alpi, guarda caso nei pressi del confine italiano.

In base agli accordi internazionali le autorità francesi dovrebbero avvertire il commissariato di polizia o la stazione dei carabinieri di zona dei migranti sorpresi e respinti per poi accompagnarli al posto di frontiera. E’ già accaduto molte volte, da Mentone a Bardonecchia, dove poliziotti e gendarmi cercano di bloccare gli sconfinamenti dei clandestini dall’Italia.

In questo caso però potrebbe non trattarsi di clandestini penetrati in Francia dall’Italia ma di immigrati illegali giunti direttamente in Francia o da paesi diversi dall’Italia di cui Parigi cerca di liberarsi alla “chetichella” a spese di Roma.

Del resto in quella zona sono attivi gli aderenti al movimento antagonista e anarchico “no border” dell’organizzazione “Briser Les Frontieres” che cercano di far superare il confine francese ai clandestini sbarcati in Italia.

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Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha definito “vomitevole “ il comportamento francese ricambiando l’apprezzamento espresso dal portavoce di Macron quando l’Italia chiuse i porti a Ong e immigrati illegali.

“La gendarmeria – ha aggiunto il ministro – è abituata a scaricare delle persone in mezzo al nulla? L’ha fatto anche con dei minori? Ci sorprende la timidezza dell’Europa e degli organismi internazionali, solitamente solerti a bacchettare l’Italia. Faccio gli auguri di buon lavoro – prosegue – al nuovo ministro dell’Interno francese, Castaner, con l’auspicio possa controllare i suoi uomini meglio di quanto abbiano fatto i suoi predecessori”. Anche la Farnesina ha reso noto di aver chiesto chiarimenti alla Francia riguardo il “possibile ingresso” di un furgone della Gendarmeria francese a Clavière.

All’agenzia di stampa AdnKronos il sindaco della cittadina di confine, Franco Capra (nella foto sotto) ha rivelato che “già in passato erano accaduti simili episodi, ma i migranti allora erano sempre stati lasciati sulla linea di confine, questa sarebbe la prima volta in territorio italiano. Se così fosse – conclude il sindaco – sarebbe scorretto dal punto di vista legale, istituzionale e politico”.

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Un episodio simile era già venuto a galla nel settembre 2016 al confine tra Francia e Belgio ma in quel caso a danno dei francesi.

Due poliziotti belgi erano stati fermati a Nieppe, nel nord della Francia, al volante di un furgone in cui trasportavano 13 migranti clandestini mediorientali, tra cui alcuni minori, intercettati su un camion proveniente dalla Francia e riaccompagnati alla chetichella in territorio francese. Il ministro dell’Interno francese dell’epoca, Bernard Cazeneuve, aveva convocato l’ambasciatore del Belgio mentre la prefettura del Nord aveva espresso “profonda disapprovazione” per l’accaduto.

Uno spettacolo davvero poco edificante per un’Europa ormai a “credibilità zero”, incapace di gestire l’immigrazione illegale con respingimenti ed espulsioni di massa, in cui molti si riempiono la bocca di frasi politicamente corrette circa l’accoglienza e lo spirito umanitario per poi cercare di sbolognare agli Stati confinanti quanti più clandestini possibile.

La situazione in Francia è del resto drammatica sul fronte immigrazione poiché ai clandestini arrivati in massa in questi ultimi anni si aggiungono i problemi determinati dalle violenze compiute da moltissimi immigrati (in gran parte regolari) islamici come testimoniato dalle dimissioni del ministro dell’Interno Gerard Collomb che ha parlato chiaramente della necessità che la Republique  “riconquisti” intere aree urbane, le cosiddette “no go area” gestite ormai sotto la sharia da bande islamiche e interdette o quasi alla polizia.

@GianandreaGaian

da Nuova Bussola Quotidiana

Foto: Ansa, AFP e Comune di Claviere

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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