MiG lavora al progetto PAK-DP con il nuovo MiG-41

MiG Aircraft Corporation sta lavorando al MiG-41, un futuro progetto di caccia intercettore di quinta generazione; a riferirlo all’agenzia TASS è stato l’AD della società russa MiG Ilya Tarasenko.

“No, questo non è un progetto mitico – ha dichiarato Tarasenko – anzi, si tratta di un progetto di vecchia data per il nostro bureau ma solo adesso stiamo portando avanti seriamente questo lavoro sotto l’egida della UAC e prossimamente verrà presentato al pubblico.”

In effetti la sostituzione futura dell’intercettore MiG-31 era programmata da diversi anni e il progetto del PAK-DP (Predpolagayemyy vozdukha Kompleks dlya Dal’ney Perekhvat, in italiano Futuro sistema aereo di intercettazione a lungo raggio, proseguendo la similitudine delle sigle con i nuovi progetti PAK-FA, PAK-DA e PAK-TA, rispettivamente caccia, bombardiere e aereo da trasporto russi di futura concezione) avrà la sua ragion d’essere nella realizzazione del nuovo MiG-41.

Di questo progetto Analisi Difesa aveva ampiamente riportato le prime notizie provenienti da fonti industriali russe: il MiG-41 dovrebbe essere dotato di nuovi missili aria-aria a lungo raggio e di una nuova categoria di armi laser, dovrebbe avere capacità di impiego spaziali (inteso a quote comprese tra lo stratopausa e la tropopausa, ovvero al di sotto dei 45.000 metri di quota e superiore ai 12.000 metri), invisibilità radar, autonomia notevolmente accresciuta e una velocità massima elevatissima compresa tra Mach 4 e 4.3, tanto che al fine di supportare il pilota nelle sue operazioni potrebbe essere necessario adottare non meglio precisati elementi di intelligenza artificiali incorporati in alcune avioniche del MiG-41 e inoltre, stante alle dichiarazioni rese da Tarasenko alla fine dello scorso anno, tecnologie completamente nuove per operare nella zona artica per proteggere i confini nazionali in qualsiasi latitudine.

Tra i tanti progetti sopra elencati, siamo certi insomma che il PAK-DP/MiG-41 rivesta un’importanza fondamentale strategica per le Forze Armate russe tanto da poter scommettere sulla sua realizzazione anche se non in tempi brevissimi (ricordiamo infatti che l’ultimo aggiornamento dei MiG-31, denominato BM, dovrebbe consentire loro di arrivare ad operare fino al 2025-2030).

I motivi dell’inderogabilità del progetto sono numerosi: in primis, la Russia ha un’estensione territoriale continentale così ampia che un progetto tale non può di certo concludersi con la fine operativa dei MiG-31, la loro sostituzione potrebbe certamente essere rimandata da eventuali ulteriori aggiornamenti del “Foxhound”, ma anche per quest’ultimo giungerà la parola fine e il MiG-41 dovrà essere necessariamente realizzato senza se e senza ma.

Il MiG-41 potrebbe sfruttare la natura multiruolo delle precedenti macchine MiG-25 e MiG-31 (quest’ultimo ad esempio con la recente versione K idoneo al lancio del missile da crociera aria-terra Kinžal) ampliando così il ventaglio di operazioni di attacco stand-off della VKS con una macchina di quinta generazione dotata di velocità supersonica.

Un’altra valida ragione è che la Russia desidera mantenere viva l’eredità del bureau MiG all’interno della United Aircraft Corporation (UAC). Dal momento che Sukhoi svolge il ruolo unico e principale nel progetto PAK FA (Su-57), MiG ha bisogno di un progetto di nuova generazione su cui lavorare. Il MiG-35, pur essendo avanzato, non appartiene ancora alla famiglia dei progetti futuri di nuova generazione e il PAK-DP è la giusta direzione da intraprendere per la società MiG, forte dell’esperienza ottenuta in passato con i MiG-25/31.

Un’ultima ragione è che questo progetto potrebbe rappresentare l’unica carta da giocare nel campo della velocità supersonica superiore ai Mach 3, velocità che per inciso non è raggiungibile dal Su-57 ma che potrebbero costituire invece la caratteristica di punta di velivoli UAV sviluppati in futuro da paesi avversari come Stati Uniti, Inghilterra o Cina.

La Russia ha bisogno di un aereo come il PAK-DP che possa sfruttare questa particolare caratteristica al fine di raggiungere rapidamente ogni punto del proprio paese e mantenere sicuro il proprio spazio aereo.

Foto MIG

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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