Nuovo comandante e veicoli Flyer per gli incursori del “Col Moschin”

Alla presenza dell’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, del Generale di Divisione Nicola Zanelli e del Generale di Brigata Ivan Caruso, rispettivamente alla guida del COI (Comando Opetivo di Vertice Interforze), del COFS (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali) e del COMFOSE (Comando delle Forze Speciali dell’Esercito), il Colonnello Giuliano Angelucci ha ceduto il comando del prestigioso reparto al parigrado Yuri Grossi.

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L’ufficiale cedente, che andrà a ricoprire l’incarico di Sottocapo di Stato Maggiore Operativo del COFS a Roma, ha ringraziato gli uomini del Reggimento che lo hanno assistito durante il suo anno di comando, un periodo intenso che ha visto gli Incursori dell’Esercito impegnati in diversi teatri operativi.

Il Colonnello Grossi, che gli subentra, proviene dallo SME dopo una carriera trascorsa in gran parte al Col Moschin, presso il quale ha ricoperto gli incarichi di Comandante di Distaccamento Operativo, di Compagnia Incursori e del 1° Battaglione Incursori.

La cerimonia ha visto lo schieramento in armi delle tre componenti del 9° Reggimento: quella addestrativa del RAFOS, quella operativa del 1° Battaglione e quella di comando e supporto, rappresentate dalle Compagnie Comando e Supporto Logistico, C4 e dalla Base Addestramento Incursori, meglio nota come Base a Mare.

 

Primi VFP1 per il 9° Reggimento

Tra gli allievi del Reparto Addestramento Forze per Operazioni Speciali erano presenti per la prima volta alcuni VFP1 che avevano aderito alla nuova modalità di alimentazione del Comparto delle Operazioni Speciali rivolta ai volontari in ferma annuale.

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Tale personale ha frequentato in pochi mesi ed in rapida successione i corsi KS e KSP presso il CAPAR di Pisa ed affrontato a Livorno le selezioni per il Comparto, che comprendono, come noto, il superamento di test fisici di pre-selezione e del successivo Tirocinio di Selezione di due settimane, un iter volto ad accertare le doti caratteriali e motivazionali degli aspiranti tramite attività fisiche e tattiche continue ed intense.

Tale personale è ora in attesa di iniziare nei prossimi giorni presso il RAFOS il corso OBOS di operatore basico OS, modulo della durata di 10 settimane che frequenteranno insieme con gli altri candidati provenienti dall’arruolamento ordinario ed appartenenti alle categorie dei Sergenti, VSP e VFP4.

 

I nuovi veicoli Flyer

Alle loro spalle erano presenti in mostra statica alcuni mezzi operativi in dotazione agli Incursori, tra i quali spiccavano due nuovissimi Flyer 72 GMV 1.1. alla loro prima presentazione ufficiale.

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Di fornitura recentissima, i Flyer, consegnati sinora in 9 esemplari più un’opzione per altri 18, rappresentano il naturale sostituto dei Veicoli Assalto Veloce (VAV) su base Land Rover Defender 90 attualmente in dotazione da oltre 15 anni.

Nel marzo scorso due Incursori del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” hanno frequentato negli Stati Uniti un corso di formazione sul nuovo veicolo d’assalto veloce.

Come rese noto l’Esercito Italiano “il corso, suddiviso in due fasi, ha preparato il personale sia sulla manutenzione ordinaria, sia all’impiego del mezzo in condizioni fuori strada e in ambiente desertico.

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Durante la frequenza del corso, sono state condotte prove pratiche di risoluzione problemi, cambio gomme, superamento ostacoli, soccorso e autosoccorso di vario genere, oltre alla guida con scarsa visibilità diurna e notturna”.

Dopo il riebntro in Irtalia gli Incursori partecipanti al ciorso si sono occupati della formazione dei colleghi in vuista dell’arrivo dei primi veicoli.

L’attività negli Usa ha inoltre consentito la costituzione di un collegamento tecnico con la ditta costruttrice che, attraverso rapporti periodici, garantirà costanti aggiornamenti utili al progressivo ulteriore sviluppo del veicolo.

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Sviluppato negli Stati Uniti da General Dynamics in collaborazione con Flyer Defence per rispondere ad un requisito operativo dell’U.S. Special Operations Command, il veicolo è un mezzo leggero (2.350 kg a vuoto, 5.080 a pieno carico), aviolanciabile ed aviotrasportabile, potendo essere trasportato all’interno degli elicotteri CH-47F dell’Esercito, oltre che dei velivoli C-130J e C-27J dell’Aeronautica.

Dotato di grande mobilità su tutti i terreni, il Flyer è mosso da un motore diesel che eroga 195 HP che gli permette di raggiungere la velocità massima di 150 chilometri orari e gli consente un’autonomia elevata.

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Priva di protezioni passive, la versione acquisita dall’Esercito è essenzialmente destinata a missioni di ricognizione e di assalto veloce in profondità, nelle quali amplia la mobilità sul terreno dei dispositivi operativi inviati in missioni di proiezione strategica.

Il Flyer è predisposto per l’utilizzo di tutti gli apparati per le trasmissioni, i sistemi di comando e controllo e le armi di reparto in dotazione agli Incursori, potendo essere configurato in breve tempo con grande modularità per compiti differenti.

Secondi i requisiti della missione il normale equipaggio trasportato, costituito da 3 operatori nei sedili anteriori e 2/3 in quelli posteriori, può salire a 7 elementi, con l’aggiunta di un sedile nel vano di carico. Tutti gli uomini, ad eccezione del conduttore, possono disporre di sostegni per l’utilizzo di armi automatiche di vario tipo.

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Il nuovo veicolo rappresenta un piccolo ma significativo tassello nel processo di ammodernamento del 9° Reggimento, unico reparto di Forze Speciali di 1° livello (TIER 1) del Comparto per le Operazioni Speciali dell’Esercito, il cui ruolo e la cui importanza non cessano di ampliarsi nell’ambito dello strumento militare nazionale.

Secondo l’attuale pianificazione operativa il Col Moschin è incaricato infatti dell’approntamento di ben tre dei cinque SOTG-Land che il COMFOSE può essere chiamato a fornire al COFS di Centocelle e destinati ad alimentare le strutture di comando e controllo di livello operativo (Special Operations Component Command – SOCC) da questo estrapolati.

Foto Alberto Scarpitta e Esercito Italiano

 

Alberto ScarpittaVedi tutti gli articoli

Nato a Padova nel 1955, ex ufficiale dei Lagunari, collabora da molti anni a riviste specializzate nel settore militare, tra cui ANALISI DIFESA, di cui è assiduo collaboratore sin dalla nascita della pubblicazione, distinguendosi per l’estrema professionalità ed il rigore tecnico dei suoi lavori. Si occupa prevalentemente di equipaggiamenti, tecniche e tattiche dei reparti di fanteria ed è uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti nel difficile settore delle Forze Speciali. Ha realizzato alcuni volumi a carattere militare ed è coautore di importanti pubblicazioni sulle Forze Speciali italiane ed internazionali.

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