Presto la sfida tra S-300 ed F-35 nei cieli siriani?

La Russia ha completato ieri la consegna alla Siria dei sistemi missilistici di difesa aerea S-300 rendendo noto un video in cui il ministero della Difesa ha mostrato lo sbarco delle batterie da un velivolo da trasporto strategico An-124-100 Ruslan nella base aerea di Hmeimim, non oontan9 dalla città siriana di Latakya.

“Il sistema S-300 migliorerà la sicurezza dei militari russi in Siria”, ha detto il ministro della Difesa Serghei Shoigu in un incontro con il presidente Vladimir Putin, trasmesso dal canale federale Rossiya 24.

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Secondo il ministero della Difesa sono state consegnate alla Siria 49 unità (componenti) del sistema S-300, inclusi 4 veicoli lanciatori che verranno integrate nel sistema di difesa aerea siriano ma anche in quello russo in Siria che già schiera sistemi a lungo raggio S-400 a Hmeimin e S-300 nella versione più avanzata V-4 presso la base navale russa di a Tartus dotata di missili 9M82MD con oltre 300 chilometri di raggio d’azione.

La versione fornita ai siriani sembrerebbe essere la ruotata S-300PMU2 Favorit, risalente alla fine degli amni ’90 ormai sostituita da quelle più recenti nelle forze armate russe. Impiega missili 48N6E2 (SA-20B) in grado di intercettare bersagli aerei fino a 200 chilometri di distanza e 30 chilometri di altitudine e di ingaggiare missili balistici a corto e medio raggio.

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Il trasferimento dei mezzi e dei missili in Siria ha richiesto almeno tre voli degli Antonov An-124 e 7 voli di Iliyushin Il-76 e forse anche l’impiego di alcune navi anche se, con gli S-300, Mosca ha fornito a Damasco anche sistemi moderni di difesa aerea a corto e medio raggio Buk e Pantsyr oltre a contromisure e sistemi elettronici in grado di migliorare le prestazioni della difesa aerea in termini di contrasto alle incursioni e di riconoscimento e ingaggio dei bersagli per evitare casi come quello che portò all’abbattimento dell’aereo ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione)russo Il-20.

La decisione di Mosca – che aveva bloccato dal 2013 la fornitura degli S-300 a Damasco – è arrivata dopo l’abbattimento dell’aereo russo IL-20 da parte di un missile siriana per il quale il Cremlino ha accusato Israele.

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Secondo gli osservatori israeliani le operazioni militari nei cieli siriani subiranno ora un salto di qualità. Un commentatore della radio militare israeliana ritiene prevedibile che in futuro Israele ricorrerà più spesso ai cacciabombardieri F-35 a bassa osservabilità e dotati di una potenziata capacità dei sensori di bordo.

Gli F-35 sono già stati impiegati in almeno una occasione nelle operazioni sulla Siria pur mantenendo il velivolo stealth lontano dallo spazio aereo da Damasco.

La consegna degli S-300 alla Siria rappresenta una “escalation seria” ha detto in una conferenza stampa il segretario di Stato Usa Mike Pompeo alimentando il duello con Mosca cui non si è sottratto il Cremlino.

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Parlando della presenza illegale del contingente americano di 2mila militari schierati in Siria, Putin ha detto ieri che “ci sono due modi per correggere la situazione: la prima è che gli Stati Uniti ottengano un mandato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la presenza del loro personale militare nel territorio di un paese terzo, in questo caso la Siria, oppure un invito dal governo legittimo della Repubblica Araba Siriana a schierare il contingenti lì”.

Putin ha ricordato che la legge internazionale non prevede altri strumenti per consentire ai paesi di schierare le loro forze militari nel territorio di altre nazioni, precisando che “dobbiamo perseguire l’obiettivo di non avere forze straniere in Siria, compresa la Russia, se questo fosse richiesto dal governo della Repubblica araba siriana”.

Foto: RT, Rafael e Ministero Difesa Russo

 

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