La Mongolia stringe nuovi rapporti militari con Mosca

La Russia ha fornito alla Mongolia aiuti tecnici e militari per un valore di oltre 13 milioni di dollari; l’accordo siglato dal Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in occasione di una visita ufficiale nella capitale mongola Ulaan Bator in presenza del suo omologo Nyamaagiin Enkhbold, segna un ulteriore rafforzamento nelle storiche relazioni bilaterali tra i due paesi.

“Sono certo – ha dichiarato Shoigu – che i mezzi di equipaggiamento di supporto forniti aumenteranno le capacità delle forze armate mongole e in particolare dell’Aeronautica Militare nazionale.”

Il ministro della Difesa mongolo Nyamaagiin Enkhbold a sua volta ha spiegato alla stampa nazionale che l’invio di equipaggiamenti di supporto a terra e di apparecchiature per il controllo del volo saranno fornite gratuitamente da Mosca alle Forze armate del paese e che con l’ausilio di tali attrezzature la base aerea di Nalaikh sarà in grado di ricevere nuovi velivoli militari.

Secondo alcuni analisti del settore inoltre Mosca vorrebbe realizzare una nuova base aerea per cacciabombardieri, oggi assenti tra le fila delle forze aeree mongole, poiché l’attuale aerodromo non dispone di infrastrutture idonee ad ospitarli.

I ministri della Difesa dei due paesi hanno firmato anche un programma a lungo termine sullo sviluppo di un nuovo partenariato militare che definisce ulteriori direzioni di sviluppo della cooperazione sulla difesa, sulla gestione nelle forze armate, sull’istruzione militare, la ricerca, le relazioni mediche e umanitarie.

Confermato anche l’accesso degli ufficiali mongoli alle scuole militari russe anche alla luce della posizione marcatamente più filorussa assunta dal Presidente, Khaltmaa Battulga salito al potere nel luglio del 2017.

Il presidente ha già lavorato alacremente con Mosca per una serie di accordi e contratti congiunti in vari settori tra cui quelli del trasporto ferroviario e dell’energia nucleare, o attraverso l’invio di truppe locali alla recenti esercitazioni congiunte Vostok-2018.

Mosca è consapevole insomma che la Mongolia consideri l’ingombrante presenza cinese al confine meridionale come una seria minaccia e il consolidamento dei rapporti d’amicizia con Ulan Bator risalenti all’epoca sovietica, costituisce un importante contrappeso di fronte all’espansionismo di Pechino.

Secondo il Flightglobal 2018 la Mongolian Air Force disporrebbe oggi di un’esigua flotta consistente in 3 aerei da trasporto Antonov An-26 e 7 elicotteri utility Mil Mi-8/171.

La Mongolia fa parte di quella ridotta rosa di nazioni che ha riportato da Mosca vantaggiose cancellazioni del debito: nel 2003 Mosca ha cancellato un debito di 11,1 miliardi di dollari a fronte della restituzione da parte di Ulaan Bator di soli 300 milioni.

Foto TASS

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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