Approvate le nuove linee guida della difesa giapponese

Nell’ambito della nuova politica decennale di Difesa, il 18 dicembre scorso il governo giapponese ha deciso di disporre, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale,  di portaerei in grado di ospitare aerei da combattimento F-35B e rinforzare la difesa in nuovi settori di guerra, tra i quali il cyberspazio.

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Secondo quanto riporta il Japan Times, il governo ha adottato le nuove linee guida a seguito delle preoccupazioni per le attività militari e i rapidi progressi tecnologici cinesi.

Secondo quanto riferito dal governo di Shinzo Abe, il paese ha bisogno di sviluppare efficaci capacità difensive oltre che di espandere semplicemente quelle tradizionali.

Nelle nuove linee guida il governo afferma che le attività militari della Cina nel Mar Cinese orientale e in altre acque circostanti sono fonte di “forte preoccupazione” nella regione. I bilanci nazionali per la difesa annunciati dalla Cina sono aumentati di circa dodici volte negli ultimi 20 anni.

La Cina ha migliorato le sue capacità marittime, aeree e missilistiche e ora ha 57 nuovi cacciatorpediniere e fregate e circa 850 aerei da combattimento di quarta e quinta generazione, paragonabili all’F-15 e al F -35, quasi il triplo del Giappone.

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L’ultimo documento programmatico che delinei le linee guida del Giappone risaliva al 2013. Come parte degli sforzi per migliorare la difesa delle isole del Pacifico e di altre aree dove scarseggiano gli aeroporti, il governo ha detto che intende potenziare le due portaelicotteri classe Izumo per consentire l’imbarco di cacciabombardieri STOVL come gli F-35B.

Tokyo intende acquisire nei prossimi anni altri 105 cacciabombardieri F-35 dei quali una quarantina in versone B, a decollo corto e atterraggio vertucale imbarcabili sulle unità classe Izumo, che si aggiungeranno ai 42 F-35A già ordinati.

L’iniziativa è già stata criticata da alcuni osservatori che la definiscono una deviazione dalla politica di autodifesa del paese che ha una Costituzione “pacifista” promulgata dopo la seconda guerra mondiale. Il ministro della Difesa, Takeshi Iwaya, in una conferenza stampa dopo l’approvazione delle linee guida, ha detto che “la modifica pianificata per le unità navali della classe Izumo ha lo scopo di aumentarne le capacità operative”.

Iwaya ha aggiunto che le navi non avranno costantemente a bordo i velivoli da combattimento e che le loro operazioni saranno di natura difensiva e non violeranno la Costituzione.

Il governo ha posto una notevole enfasi sulla necessità di affrontare i settori del cyberspazio, dello spazio e della guerra elettronica perché in grado di “cambiare radicalmente la forma della sicurezza nazionale”, che finora si è concentrata principalmente su domini convenzionali di terra, mare e aria.

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Preso atto della crescente necessità che le unità terrestri, marittime e aeree del paese debbano agire in modo flessibile in tutti i tipi di settori, il governo afferma che mirerà a formare una “forza di difesa congiunta multidimensionale”.

Sempre secondo il ministro della Difesa ci si aspetta anche che le Forze di Autodifesa migliorino drasticamente le loro capacità di cyber-defense, come ad esempio la capacità di ostacolare l’uso del cyberspazio da parte del nemico quando il paese è sotto attacco.

Una decisione che richiederà un’attenta considerazione affinché il Giappone compia tali “contrattacchi”, poiché la Nazione limita l’uso della forza per l’autodifesa a determinate condizioni in base alla Costituzione.

Per quanto riguarda lo spazio esterno, dove il Giappone sembra essere in ritardo rispetto ad altri paesi nella corsa per ottenere la superiorità militare, verrà creata una nuova unità all’interno della Forza di Autodifesa Aerea per monitorare continuamente lo spazio e agire per la difesa del paese. Il governo prevede inoltre di investire in tecnologie di intelligenza artificiale e droni subacquei.

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Per il programma di difesa a medio termine, che copre un periodo di cinque anni dall’anno fiscale 2019, il governo prevede di spendere circa 27.47 trilioni di yen, un livello record.

Il programma include un piano per l’acquisto di 18 aerei da combattimento F-35B da imbarcare sulle 4 unità tuttoponte classe Izumo (a cui verrà insrtallato uno sky jump) e installare a terra due sistemi missilistici terrestri Aegis Ashore (nella foto a lato) sviluppati dagli Stati Uniti per contrastare la minaccia nucleare e missilistica nordcoreana.

Di seguito la sintesi delle nuove linee guida per la difesa e programma di build-up per il medio termine fiscale 2019-2023 del Programma di difesa nazionale approvato dal Consiglio dei ministri il 18 dicembre scorso:

  • aggiornamento dei cacciatorpediniere portaelicotteri della classe Izumo in modo che possano utilizzare i jet da combattimento;
  • acquisizione di 18 jet da combattimento F-35B capaci di decolli brevi e atterraggi verticali;
  • rafforzamento della difesa in nuovi settori della guerra come il cyber e lo spazio;
  • intenzione di creare la capacità di difesa “multidimensionali” per operazioni su vari domini;
  • installazione di due sistemi missilistici Aegis terrestri.

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Non si sono fatte attendere le reazioni di Cina e delle due Coree che hanno espresso preoccupazione per le ultime linee guida della difesa nazionale del Giappone.

In particolare, il ministero degli Esteri cinese ha espresso “forte delusione e obiezione” alle linee guida, mentre la portavoce del ministero, Hua Chunying, ha detto che il Giappone “fa commenti irresponsabili sulla normale costruzione della difesa nazionale e sulle attività militari della Cina”.

 Foto:  AFP, JSDF, Lockheed Martin, Middle Asian Review e Navy Recognition

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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