Cyber spionaggio: la Casa Bianca cerca un nuovo accordo con Pechino
La Casa Bianca starebbe valutando l’idea di negoziare un nuovo tipo di accordo con Pechino che consenta una soluzione ad un problema ritenuto oltreoceano crescente e significativo: il furto di know how americano condotto attraverso cyber attacchi.
Secondo alcuni analisti, rileva il New York Times, il peggioramento delle relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti ha contribuito all’aumento dei dissapori, nonché all’incremento del numero di attività legate allo spionaggio industriale. Altri ancora sostengono che il restringimento dei controlli delle esportazioni americane in settori critici come quello aerospaziale, nonché le regole sugli investimenti cinesi nella Silicon Valley, abbiano portato i cinesi a tentare di rubare ciò che non possono “comprare”.
Tre anni fa Barack Obama ha stretto un accordo con Xi Jinping, il quale sembrava aver accettato l’idea di porre fine ai tentativi di hackerare i sistemi informatici di compagnie americane. L’intesa è stata celebrata dall’amministrazione precedente, che l’ha definita uno dei primi accordi di questo tipo per il cyber spazio. Poco dopo l’insediamento del presidente Donald Trump, però, il cyber spionaggio cinese avrebbe ricominciato a colpire, e secondo i funzionari dell’intelligence e gli analisti, avrebbe subito un’impennata nell’ultimo anno.
Trump e funzionari dell’amministrazione vedono di cattivo occhio non solo gli attacchi in senso stretto, ma anche gli sforzi di acquisizione da parte della Cina, soprattutto quando riguardano tecnologie strategiche (da qui lo stop di Trump a molti tentativi, da parte di quelle di Pechino, di comprare o di fare partnership con aziende Usa, che invece spesso tentano anche attraverso queste operazioni di entrare nell’enorme – è ancora troppo chiuso – mercato cinese).
Fonte Cyber Affairs
Foto AP e DAily Express
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