Il Senato Usa contro il sostegno militare ai sauditi in Yemen
AsiaNews- Nella notte il Senato Usa ha dato un doppio schiaffo al presidente Donald Trump e alla politica estera americana impressa dall’attuale amministrazione in capo alla Casa Bianca. La Camera Alta ha votato – una scelta non vincolante, ma dal forte valore simbolico – la fine del sostegno (militare e non) a Riyadh nello Yemen; inoltre, il principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs) è responsabile per la morte del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.
La scorsa settimana i senatori avevano già marcato una netta distinzione rispetto al presidente Trump, affermando che non vi “nessun dubbio” sul coinvolgimento del principe coronato nel brutale assassinio avvenuto il 2 ottobre scorso al consolato saudita di Istanbul. Le votazioni, anche quella di ieri, non hanno valore legale e per poter diventare vincolanti necessitano dell’approvazione della Camera bassa. E nell’assise i deputati repubblicani hanno più volte bloccato mozioni contro Riyadh.
Resta però una decisione storica, con 56 senatori favorevoli (e 41 contrari) a interrompere il sostegno alla coalizione militare araba a guida saudita in Yemen, responsabile secondo l’Onu e agenzie umanitarie della morte di civili, anche bambini. Per la prima volta, dunque, le due camere sono favorevoli al ritiro delle forze armate, utilizzando i poteri previsti dal War Powers Act. Una norma del 1973, che limita i poteri del capo della Casa Bianca nel disporre delle Forze armate senza il consenso del Congresso.
Ieri sette senatori repubblicani hanno votato assieme ai democratici il provvedimento. E a stretto giro di vite, la Camera Alta ha votato una seconda mozione in cui accusa Mbs della morte di Khashoggi ed esorta Riyadh a punire i responsabili, chiunque essi siano. “All’unanimità, il Senato ha detto che il principe coronato è responsabile per l’omicidio. È una dichiarazione forte e netta” ha sottolineato Bob Corker, presidente della Commissione esteri del Senato e capofila della mozione.
Per ora non vi sono reazioni ufficiali del presidente Trump, che dietro le quinte ribadisce il sostegno all’Arabia Saudita e al numero due bin Salman. In ballo vi sono anche forniture di armi miliardarie, che la Camera Alta ha criticato per l’utilizzo che ne viene fatto poi nello Yemen. Un portavoce della Casa Bianca ha ricordato gli “interessi strategici” in ballo con il regno che “restano” a dispetto delle scelte dei senatori; tuttavia, i sostenitori della mozione, compresi i Repubblicani, promettono di continuare la loro battaglia.
Foto AFP e AP
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