Nel 2019 i collaudi operativi del missile anti-satellite russo

Lo scorso 29 settembre abbiamo pubblicato in anteprima nazionale sul nostro canale Telegram tre immagini di un MiG-31 (81 blu) equipaggiato con un nuovo missile sperimentale montato sul pilone ventrale della fusoliera e abbiamo velocemente ipotizzato che si trattasse di una nuova arma antisatellite.

Secondo recenti fonti dell’intelligence statunitense il missile in questione, definito come arma antisatellite, sarà operativo nell’arsenale bellico del Cremlino entro il 2022.

La stessa fonte che ha parlato in condizioni di anonimato ha poi fornito l’indicazione che il missile opererà per la distruzione di satelliti spia e di comunicazione che volano nell’orbita terrestre bassa, dove operano tutti i satelliti  inclusa la Stazione Spaziale Internazionale e l’Hubble Space Telescope.

I test del sistema d’arma sono iniziati lo scorso settembre con un missile privo di testata bellica e altre componenti sensibili al solo fine di valutare la compatibilità strutturale e aerodinamica col MiG-31 che a questo punto, dopo l’abilitazione al lancio del missile supersonico Kinžal, è destinato a ricoprire un secondo nuovo ruolo.

Un ruolo di cui in realtà si era studiata la sua fattibilità durante la seconda metà degli anni ’80, poco prima del crollo dell’URSS, con un MiG-31D (72 blu) e il missile 79M6 Kontakt sviluppato dall’OKB Fakel, un progetto antisatellite sovietico realizzato come contraltare di un simile programma statunitense denominato ASAT. Il 2019, conclude la fonte, vedrà il missile impegnato nel prossimo step dei collaudi con i primi test di lancio.

Foto Forze Aerospaziali Russe ( VKS)

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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