Proroga di tre mesi per l’Operazione Sophia
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Altri tre mesi per Sophia, la missione europea che da tre anni e mezzo dovrebbe contrastare i trafficanti e l’immigrazione illegale nel Mediterraneo. Il mandato dell’operazione navale EUNAVFOR MED + stato rinnovato di soli tre mesi per proseguire il negoziato tra l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione.
In ballo c’è la richiesta di Roma che i migranti eventualmente raccolti in mare dalle navi della missione europea vengano sbarcati nei porti dei paesi di appartenenza delle navi o comunque non in Italia.
La richiesta di rotazione dei porti di sbarco (la flotta Ue ha portato in Italia dal 2015 quasi 45 mila immigrati illegali) è stata ribadita dal governo italiano il 7 dicembre dopo il vertice tra il premier Giuseppe Conte con i ministri Matteo Salvini, Elisabetta Trenta, Enzo Moavero, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, il comandante dell’Operazione Sophia, ammiraglio Enrico Credendino (nella foto a sinistra con l’Alto rappresentante Ue per la politica esetera Federica Mogherini) e il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni.
Il mandato della missione scadeva il 31 dicembre e in assenza di proroghe la missione si sarebbe esaurita.
Lo stop quasi totale degli sbarchi determinato dalle iniziative italiane e in particolare del Ministero dell’Interno hanno ridotto ad appena 106 i migranti sbarcati in Italia dalle navi della flotta Ue negli ultimi cinque mesi, contro i 13mila soccorsi e riportati indietro dalle autorità libiche.
L’operazione Sophia non è riuscita a contrastare i trafficanti di esseri umani e cura solo una minima parte dell’addestramento della Guardia Costiera libica, di fatto eseguito dalla Marina Militare Italiana. I compiti di pattugliamento anti-immigrazione della flotta Ue possono essere attualmente assolti dal dispositivo navale dell’operazione italiana Mare Sicuro che schiera attualmente 4 navi di fronte alle coste ibiche.
La flotta Ue si occupa anche di verificare che in Libia non entrino via mare carichi di armi in violazione delle risoluzioni dell’Onu e che dalla nostra ex colonia non escano carichi di greggio di contrabbando. Eventuali cambiamenti del mandato possono essere approvati solo all’unanimità dai 28 membri Ue.
Foto Eunavfor Med
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